E le banane, quanto vengono?

«Ai piccoli borghesi, piccolo risparmio, poca speranza, piccoli commercianti rapaci, greve plebe ammansita, occorre un parlamento mediocre che amministri e sintetizzi tutta la bassezza nazionale. Fate la camera a vostra immagine. il cane fa ritorno al suo vomito, voi ai vostri deputati»
Zo D’Axa, 1893

Al mercato dei voti, sconti e buffet a volontà.
A giudicare dal numero di occasioni mondane dove, tra un’oliva e una fetta di bondola, melliflua si insinua la richiesta di una preferenza, pare che pochi storcano il naso all’idea di essere comprati (insieme alla propria dignità e al futuro di chi verrà dopo di loro…) con un pacco di pasta, ‘na renga, uno sprizzato annacquato.
Una comunità di beati idealisti siamo.
La speranza di una una città più a misura di uomo che di speculatore – sostenibile, accogliente, felice – si arena davanti alla promessa di uno sconto del 10% sui pomi se verrà eletto il figlio del fruttarolo.
A noi ci viene da dire, con un distacco un po’ snob come solo degli agenti al servizio dell’ombra che hanno scelto la vita clandestina si possono permettere, che molti di voi questa città se la meritano alla grande.
E non preoccupatevi, se poi vincerà la continuità, gli aperitivi offerti in cambio del vostro voto verranno adeguatamente ripagati dalle previste opere di compensazione, sperando magari di bissare e pure superare il record di 18 milioni e mezzo di euro di multe erogate da eccessivamente ligi vigilantes urbani nel 2011.
Bravo gregge, belare poco, brucare il brucabile e sopra di tutto leccare la mano al tosatore.

Sugo verde

Nostalgia.
Nostalgia per i bei tempi andati.
Allora tutto era più semplice. Di più, sempliciotto.
Quando erano ancora poco più che balilla facevano le loro belle marcette a passo dell’oca e braccio teso, sventolavano felici i bei bandieroni italiani con le croci celtiche e i vessilli nazionali. Poi subito dopo sono finiti a marciare con gli altri sventolatori di bandiere, quelle con gli Alberti da Giussano e i leoni di san Marco, uniti inspiegabilmente per la fondazione di un nuovo ordine. I menefrego garrivano al vento su elmi druidici.
In tempi non sospetti, è vero, qualcuno già sospettava che dietro a tanta gagliarda prosopopea si nascondessero interessi di più basso profilo.
Oggi che si gioca a carte scoperte, che hanno tolto il coperchio al pentolone padano, ci accorgiamo che stavano cucinando il loro bel minestrone fatto di biechi interessi da cortile, né nazionale né padano: quello di casa loro. Frantumati gli orizzonti di gloria, rimane solo la questua per una poltroncina in prima fila.
Fortuna che si può sempre contare su di una salda certezza: il quoziente d’intelligenza dei propri elettori.
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Maccarone, tu mi provochi

Era dormiente e ci mancava. Ma è tornato, come le rondini a primavera, per nostra fortuna e di tutti i veronesi l’immarcescibile Enzo Flego che subito accende la soporifera campagna elettorale con una delle sue migliori flegate. L’importante, e il suo partito lo sa, è comunque avere sempre le mani in pasta, così il buon Enzo (pasticciere prima di darsi alla politica, pasticcione dopo) ha acquistato duemila pacchi di spaghetti sui quali ci ha appiccicato l’adesivo VOTA FLEGO, PER TOSI SINDACO.
Ed è subito principe della riffa elettorale, secondo solo a Prezzemolo.
Vai così Enzo, alla grande, solamente tu ci emozioni con la tua politica scoppiettante. Ma la scelta degli spaghetti (terroni), piuttosto che altra pasta, risponde a un preciso disegno leghista? Già lo sentiamo Enzo, dall’inconfondibile verve padana: Noi leghisti non siamo tortellini! Le orecchiette? Roba da culatòni! Le farfalline? Roba da pedofili. Le penne? A scrivere faccio un sacco di becanòti. Maccheroni, troppo napoletani… le trofie? Sa ele? Pappardelle? Troppe doppie, me confondo. I fussilli i è massa pericolosi, scìopano. I cannelloni roba da drogati, le linguine da bocchinari, le trenette da NO TAV e le conchiglie me sta sui cojoni. Mejo i spaghetti, e poi erano in offerta speciale. Un bel 3×2… Sette!
Ed ecco bello confezionato il pacco per l’elettore padano. La lega ce l’ha ancora duro. Di questi tempi, almeno il grano.
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Agenzia Ansia Marzo 2012

30/03 (ANSIA) – Verona. Muratore marocchino in Italia con regolare permesso di soggiorno si è dato fuoco in piazza Bra: «Sono più di quattro mesi che non mi pagano». Il sindaco Tosi: «Però i schei par la bensina el ghe iavèa!».

27/03 (ANSIA) – Verona. Vinitaly. Smascherato ed eliminato un falso Amarone prodotto in Arizona e commercializzato anche attraverso eBay. Il fatto che l’Amarone era consigliato abbinato ai cheeseburger e al Kentucky fried Chicken ha fatto insospettire la Camera di Commercio di Verona, sempre attenta e vigile.

26/03 (ANSIA) – Verona. Facevano raid di furti di biciclette tra ponte Catena e lo Stadio. E poi vendevano la refurtiva per acquistare dosi di eroina. Li hanno scovati subito perché anche le bici avevano iniziato a bucarsi.

25/03 (ANSIA) – Verona. Michele Bertucco si è posto come «la vera alternativa a Tosi, perché Castelletti attinge voti dalla stessa area di Tosi». La coalizione di centrosinistra che lo sostiene ha deciso che non lo porteranno più al Vinitaly prima delle conferenze stampa.

21/03 (ANSIA) – Verona. Nasce la lista ambientalista “Piazzapulita” in pista per Bertucco. Il programma: si potranno mangiare i panini in piazza Bra, ma sarà vietato fare briciole.

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L’ombroso diciannove: un numero eletto

Parafrasando l’antico adagio – veronesi tutti pupazzi – caliamo la nostra furia sulla città e dedichiamo un numero al candidato con più pelo in assoluto sullo stomaco, oscena marionetta nelle nostre mani.
Tanto, impresentabile in più impresentabile in meno, avete dato finora credito a ben altri scherzi di natura, che vi costa.
Prezzolati? Di più, prezzemolati.


in questo numero:

– Prezzemolo: io sono come voi, io sono voi, de Il Miserabile Jean
– A mille ce n’è, di Lord Scoppiafica
– L’indicazione di voto de L’ombroso, di Quel Brutale Finalmente
– Io che sono stato P., di Minali
– Otto domande a quattro candidati sindachi, di Alì Tosi
– Non aprite quel cancello, di Silvio Fato
– l’immancabile letterina di Kevin Bonetto a Donna Ricina

il tutto, come da programma elettorale, infiocchettato da illustri illustrazioni.

Partire per la campagna

Per la gioia di grafici e stampatori sottopagati che in questo periodo dovranno mandar giù le proposte più incredibili: la campagna elettorale è finalmente partita!
Fino al 6 maggio la città verrà tappezzata da slogan convincenti e accattivanti. Gli inviti alla sicurezza e alla fermezza, all’onestà e alla capacità, alla correttezza e alla coerenza e chi più ne ha più ne ah ah ah, si sprecheranno.
Non perdiamo allora l’occasione di dimostrare anche noi la nostra moralità con tutto questo bendiddio a disposizione, perché se nell’urna ci chiedono una ics, nei manifesti ci mettiamo tutto l’alfabeto.

Se vi sentite artist* impegnat* nel sociale, fotografate e inviateci la vostra opera.
A proposito, in molti ci hanno chiesto di schierarci e non ce la siamo sentiti di tirarci indietro, abbiamo sentito il fuoco dell’altruismo, dell’impegno civile e del senso di responsabilità ardere, lo stesso che pervade chiunque si immoli alla politica.
Presto, saprete tutto. Sul nuovo numero.
Raccattateci e votateci!

Agenzia Ansia Febbraio 2012

28/02 (ANSIA) – Verona. Vittorio di Dio lancia un appello per la cura dell´anfiteatro: «Un pool di imprenditori adottino l’Arena». Risponde Paolo Biasi: «Io l’Arena l’ho già comprata da tempo».

24/02 (ANSIA) – Verona. Condannato per aver picchiato un tunisino Arben Asik, bodyguard kosovaro che presenziava, assieme all’assessore al commercio e al comandante dei vigili, alle riunioni in Comune sui problemi della sicurezza a Veronetta. Agli arresti domiciliari anche il socio di Asik, il vigile Pietro Giaquinto, già premiato dalla Regione Veneto per notevole spirito investigativo e abilità professionali. I due organizzavano estorsioni ai danni dei titolari di alcuni bar della città. Per farsi perdonare da un assessore che era a conoscenza del tutto, fornivano al politico escort di alto bordo (… continua). Scusate, era un sequel di Adieu Pearà, queste cose non succedono a Verona.

23/02 (ANSIA) – Verona. Stretta del Comune sull´apertura di nuove attività di vendita e somministrazione di kebab e altri “prodotti etnici”. L’assessore al commercio Enrico Corsi non ha specificato se il caffè rientra nella nuova ordinanza comunale.

23/02 (ANSIA) – Verona. Inaugurato un anno fa, il poligono di Forte Azzano è costretto a cessare l´attività perché i proiettili arrivavano alle case vicine. Al via gli espropri delle abitazioni.

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