Polvere da polvere, spazzatura da spazzatura

Ce l’abbiamo fatta. Costretti sempre ad inseguire “dopo” quello che succede in città, stavolta siamo riusciti ad arrivare “prima”. La nostra locandina pubblicata sul blog l’8 giugno è quantomeno premonitrice di quella che sarebbe uscita in tutte le edicole esattamente un mese dopo, l’8 luglio. Poteri psichici, sapevatelo. Certo la cosa non è di buon auspicio, visto che quando entriamo in trance nel nostro umido covo preveggiamo fine dei mondi, galassie che si scontrano, umanità resa schiava da scarabei stercorari giganti. Ma qui, con questo titolo che L’Arena ci ha evidentemente copiato, forse la metempsicosi c’entra poco. Era da tempo infatti che aleggiava nell’aria quel clima da “Ma dài diocan, iè solo butei!”. Alla fine come vuoi che si passi la serata in città, se non a cantare canzoncine razziste e per di più cattoliche (non si capisce perché al processo la difesa porti la pubblicazione di certe canzoni su cd delle edizioni paoline come attenuante) e spaccando teste, facce, occhi, posaceneri? E così, alla faccia dei precari del Comune che devono restare a casa dal lavoro, qualcuna anche con il figlio illegittimo di qualche consigliere tra le braccia, ecco dei nuovi interinali pronti per essere inseriti nell’organico dell’Amia. Quante risate devono essersi fatti Grugnolo e i genitori fascisti di ragazzi fascisti quando sua maestà ha concesso udienza a queste famiglie distrutte: idea, facciamo fare pulizia della città… sì, pulizia dai comunisti, ah ah ah!!!
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Sotto Spirito Santo, Dio beve e provvede

IL FATTO – Stava viaggiando tranquillamente sulla Milano-Torino quando è incappato in una pattuglia di carabinieri. M.C., 41 anni, sacerdote, è risultato positivo al successivo test dell’etilometro con una percentuale di alcol di 0,8.
“È lo spirito santo che è dentro di me!”, ha subito scherzato, ma
accortosi che il carabiniere stava levando la sicura alla mitraglietta in dotazione si è trovato costretto ad ammettere la verità: “Ho celebrato quattro messe in un giorno”. Il prete, disperato, ha tentato il tutto per tutto provando a confondere il maresciallo con uno sgrammaticato latinorum : “In saecula saeculorum lex ecclesiae maior quam legem hominibus est”. Ma il militare non si è scomposto e con un secco “Sic transit gloria mundi” ha zittito il prete e contemporaneamente smentito sessant’anni di barzellette sui carabinieri. Continua a leggere

La verità è sempre rivoluzionaria: i veri responsabili dell’omicidio Tommasoli

Se avete seguito gli sviluppi del processo Tommasoli saprete che le superperizie ordinate dalla difesa e dalla corte hanno stabilito che lo skater della Valpolicella non è morto a causa di un calcio in testa. Si suppone avesse un aneurisma congenito e che proprio in quell’istante, ma proprio in quello, sia decongestionato e abbia creato un’emorragia.
Pensa che sfiga per i cinque di Porta Leoni. Trovarsi proprio lì a picchiare della gente mentre a uno gli esplode un aneurisma. E cuccarsi più di un anno di carcere, solo per una questione di sfiga. In effetti gli atti compiuti successivamente da altri casi isolati confermano che di violenza non si muore. È forse morta la ragazza del posacenere? E Schinaia, è schiattato? Non ci sembra proprio. Calcio in testa e morte sono quindi due cose slegate e lontane. Continua a leggere

Hai voluto la carrozzella? E adesso pedala.

Qualche giorno fa sono state ridisegnate le strisce dei parcheggi di palazzo Barbieri. L’esigenza primaria era quella di far posto alla carrozza di sua maestà l’imperatore Flavio T. Grugnolo, senza però ledere le comodità e la dignità degli assessori dignitari di corte con la tessera per il parcheggio gratuito alla Passalacqua, visto che ci tengono a tenere in forma le loro belle bolle. Così, stringi di qua e stringi di là, alla fine il posto si è trovato. Flavio potrà parcheggiare grazie al posto auto per disabili, da oggi in formato ridotto. Come si può notare dalla foto, al posto dell’auto a palazzo Barbieri ora ci può stare una bella bicicletta per disabili. Continua a leggere

Coppa del Negro

Se la squadra di calcio amatoriale Atletico Rio Valli avesse esclusivamente giocatori del calibro del sindaco Flavio Tosi, non solo i reparti di ortopedia dei nostri ospedali sarebbero intasati per tutti i mesi del campionato, ma soprattutto varrebbe meno di una cippa di minchia, in classifica. Dato che il piede a banana del nostro sindaco terzino trasforma ogni partita in una specie di passerella di rimesse da bordo campo (per lui la regola fondamentale è ancora quella imparata nei pulcini del “buta su”, ovunque sia, l’importante è che sia lontano dalla porta), ci si è trovati di fronte all’inevitabile esigenza di pagare giocatori bravi col piede e col pallone. Perché quindi non unire questa necessità ad un bel gargarismo che ripulisca la nomea razzista di Flavio el Leòn?
Così il sindaco e il presidente dell’Atletico Rio Valli Michele Calì hanno organizzato, grazie al contributo dell’onoratissimo giro che orbita intorno alla casa di produzione Media Italia, un concorso per reclutare un bel negro da inserire in squadra a fare, almeno ogni tanto, un gol. Ed ecco che arriva il sig. Ngono. Come descriverlo… ci sarebbero molti modi, ma preferiamo usare quello del giornale L’Arena, che lo definisce “il nigeriano assolutamente bene inserito a Verona”. Continua a leggere

Osceno locale

Riceviamolo e pubblichiamolo, allora.

C
osì, senza tanto star a commentarlo. Che a suon di ordinanze, grugnisce da solo.

Presentiamo in versione scaricabile una piccola guida illustrata per avventurarsi nei meandri della città di Verona.

È un simpatico omaggio della quinta edizione di Brutti Caratteri, rassegna di editoria e culture indipendenti.


Se, per puro caso, vi venisse in mente di fare cose contro natura, come mangiare un kebab vicino ad un monumento o suonare un qualsiasi strumento musicale in centro dopo le dieci di sera, questa piccola guida potrà tornarvi utile per evitare di fare una figuraccia con la municipale o con i simpatici assistenti civici meglio definiti come ronde.


Quindi, scaric
atela, tenetela sempre con voi e leggetela distesi su una panchina.



hardecoro. piccola guida all’osceno locale.


le migliori ordinanze del comune di Verona



Leggere una dopo l’altra le ordinanze e i divieti dell’amministrazione Tosi fa paura. Le parole hanno il ritmo incalzante di un’ossessione. Continua a leggere

Dietro ad ogni writer

di Scrivandra Vaccate

Dietro ad ogni writer c’è una storia di disagio. Non solo. Dietro ogni writer c’è qualcuno che gli passa le bombolette. E, cosa ancora più inquietante, dietro ad ogni writer c’è la schiena di un writer.

Raggiungo la signora Maria Pia Laslandroni al cassonetto di Via delle Supposte, ad Avesa. È lei a raccontarmi la prima storia di
dolore giovanile. «Quell’uomo ha rubato il motorino di mia figlia. Non solo, le ha rubato anche la vita. Non solo, ha rubato anche la postepay e il codice. Compravano bombolette su ebay, costavano meno, probabilmente le sniffano pure. Si erano divisi carta magnetica e codice segreto come un cuore spezzato in due. Noi le avevamo aperto un conto giovani alla popolare, ma quei soldi sono tutti spariti». Maria Pia mi fa entrare nella stanza di sua figlia scomparsa. Si capisce subito come quell’incontro abbia devastato l’adolescenza della giovane. Copertine di “Top girl” scarabocchiate, poster di Avril Lavigne con i baffi fatti a pennarello. Mozziconi di sigarette sicuramente non normali. Orrore puro. Continua a leggere

La madre dei casi isolati è sempre incinta

«Questo grave episodio insegna, purtroppo, come non si debba abbassare la guardia nè ignorare o sottovalutare ogni gesto che alimenti un clima di violenza o anche solo di intolleranza contro le istituzioni, le persone e i loro diritti». L’Arena, 03/06/09

«Una visita a titolo privato» ha detto uscendo sottolineando che «non esiste un caso Verona, queste cose accadono anche altrove». Ma di questo le cronache locali di altre città non hanno mai fatto cenno. L’Arena, 04/06/09