Satana sulla città

Hanno ragione i tradizionalisti cattolici quando paventano nubi demoniache dipanarsi all’orizzonte e minacciare la città. Troppa lascivia e sordida promiscuità corrompono le menti e frollano le carni.
Rassegnati, ci stiamo abituando a convivere con il peccato, ad assistere a spettacoli agghiaccianti a cui oramai nessuno fa più caso.
Come gente che suona pifferi nelle piazze, invece di andare a lavorare e lasciarle, le piazze, agli spritz della futura classe digerente. Nessuno si scandalizza nemmeno più se c’è chi lorda a suon di miserabili panetti e kebab i giardinetti perbene e le panchine con divisorio, invece di andare a mangiare al due torri.
Poi tutti a frignare che abbiamo un sindaco razzista conclamato, come se fossero queste le cose importanti che influenzano e mettono a rischio la gioventù!
E allora la droga?! E il comunismo?! E il black metal?! Siamo seri.
Eppure le regole sono state create per essere rispettate, sia quelle di Dio che quelle di Tosi.
Non basta lo sforzo di un neopuritanesimo propagandato dai nostri amministratori, crociati del buon decoro, paladini del timorato bigottismo. Orde di meticci stanno per contaminare la nostra identità pearàcentrica. La deriva suicida porterà alla scomparsa delle nostre tradizioni pandore.
In attesa che "con tutti costoro il Padreterno regolerà i conti un giorno", come si augurano benevolmente i nostri amici fondamentalisti cattolici dai loro volantini ricchi di spunti di riflessione, non possiamo comunque rimanere impassibili di fronte alla calata delle tenebre.
Ha fatto dunque bene il devoto chierichetto assessore alla noia Sboarino a difendere la civiltà scaligera dagli attacchi della blasfemia. Come nel caso del concerto metal dei Rotting Christ, che avrebbero dovuto suonare domenica 12 luglio, portando il loro carico di profanazione. Per fortuna che Federico Sboarino Primo da Bentegodi, cavaliere templare della curva sud, ha mandato tutto a meretricio annullando il concerto.
Ha così motivato la sua scelta: "Se nei contenuti della musica di queste band riscontreremo anche il più piccolo segnale contrario al messaggio positivo e pulito che con queste iniziative l’amministrazione vuol dare ai cittadini, le sostituiremo con altri gruppi e proposte".  
Messaggi positivi e puliti, giusto.
Un consiglio sui temi positivi e puliti da veicolare attraverso le canzoni potrebbe chiederlo all’amico consigliere Slandron "Calle ariana" Migliornazi, che di musica se ne intende in quanto ci suonava in un gruppo. O al camerata di partito Massimo "Energia pura" Mariotti, che negli anni ha promosso e finanziato coi soldi pubblici tanti concerti proprio del gruppo di Migliornazi. Loro si chiamano Gesta Bellica. Hanno un suono positivo e pulito. Come i loro testi: "Rudolph Hess, martire della storia, uomo fiero del suo Ideale", "Ma io sono camicia nera la mia Patria è la mia bandiera. Ma io sono camicia nera nel mio cuore una fede sincera", "Feccia rossa, la gioventù ti schiaccerà. Feccia rossa, la celtica croce vincerà", "Mille braccia tese, sventola il tricolore. Questa è la mia terra, questa terra è sangue mio. Credo in un ideale Famiglia Patria Dio", "Per una Fede per un Sacro Ideale. Contro il comunismo e il suo odio bestiale", "Tu ebreo maledetto, Che ti arricchisci sulla pelle degli altri… Giudeo senza patria. Tu vigliacco drogato, Senza futuro sei già un fallito, Per una dose vai a rubare. Tossico schifoso devi morire! Con te la vita è stata dura, Così ne hai fatto spazzatura, Passo incerto sguardo annebbiato, Finalmente il tuo momento è arrivato! Tu rosso compagno, Di negri, immigrati compare degno…".
Messaggi positivi e puliti che i giovani veronesi dovrebbero recepire sempre di più. Niente a che spartire con la pericolosa propaganda satanico-subliminale di questi ambigui capelloni greci.

C’è un comunicato stampa di risposta oscurato dalle pagine de l’Arena, in cui i Rotting Christ dedicano un sonetto al difensore del decoro verbale e cerebrale. Dimostrando di essere blasfemi, a giusta ragione lo suonano in rima.

OH SBOVARIN, SE TU DAL CUL EMETTI!

Oh SBOVARIN, se tu dal cul emetti,
Riverso sulla lastra d’alabastro,
Li suoni tuoi com’umidi scuffietti
L’antico odor sovvien di tale impiastro.

Odor pel qual, deh di quasi gemetti!
Perchè con aria da gran borgomastro
Sfondar il vespasian io ti vedetti,
Pontando a terra con il tuo vincastro.

SBOVARIN se ancor dal cul rintroni
Confitto prono sull’amica tazza,
Cercando cartapecora a tentoni

I tuoi compagni grideran per piazza
Traditi da orrende convulsioni
Humìli preci dandoti di mazza!

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