L’ombroso otto: un numero infradito

Nella calura afosa, frotte di vecchietti stremati si barricano in casa a congelarsi le balotte e arrostire i piccioni con le fuoriuscite dei condizionatori.

Al riparo dal turismo napoleonico che li irride dicendo "noi ci abbiamo delle mummie meglio tenute, al Luvr", non sentono il pericolo che si spande per le mura del centro storico, l’insicurezza che farebbe tremare le loro sgalmare. Per le strade assolate milioni di infradito, in accoppiamenti sempre meno eterotrofi, s-cìabattano calpestando nel sangue  quanto resta del Decoro.

Difendi la tua terra e i tuoi zoccoli!
Scarica L’ombroso numero otto
e grida con noi: Infradito Primo Nemico!

In questo numero:
– l’estate di Paul Valery, bimbo capriccioso ma facoltoso
– l’esaltante finalissima della Viva Cup (ehhh??!), raccontata dal nostro inviato sportivo
– vi guardano, vi giudicano, vi controllano: Rondamen. Versione potenziata
– la vera cartina turistica della città nascosta e vergognosa: Veronda
– tutto quello che c’è da perdere della sempre meno imperdibile estate teatrale veronese

In regalo la comoda sdraio

16 thoughts on “L’ombroso otto: un numero infradito

  1. Pingback: Veneto: corso razzista per le badanti – Femminismo a Sud

  2. caspita butei ma avete il dono della veggenza? avete solo sbagliato orpello, in ogni caso nella torrida estate padana è stato individuato il pericolosissimo nemico, non le infradito ma il famigerato burkini… schiere di talebani che pretendono di insegnare a noi civiltà superiore come si prende il sole, insomma l’è ora di basta!!! ps: dite la verità però, non è tutta farina del vostro sacco, le idee ve le passa qualche sezione della lega, voi, visto che come tutti i comunisti senza dio siete alfabetizzati, vi limitate solo a trascriverle… sgamati!!!

  3. il cammino dell’uomo timorato è minacciato da ogni parte dall’inequità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi.
    benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perchè egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti e la mia giustizia calerà su di
    loro con grandissima vendetta, e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare ed infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta su di te.

  4. Facciamo una prova bobi: tu sparisci, e noi vediamo se sentiamo la tua mancanza, vuoi? Magari ci sciogliamo come neve al sole in assenza di un “nemico” della tua caratura, cavaliere del niente pneumatico. Dài, su, hop. Ho già nostalgia.

  5. “economico lupino” “la malattia che l’affligge, ovvero il leggere senza collegare il cervello” “assai problematica microencefalite” “la sua incapacità” “aspergendolo dell’incenso della sua saliva” “nel chiuso del suo cubiculo” ” non svanghi i coglioni continuamente”. Queste sono solo una condensazione delle sue recenti prove di “garbo”, “gusto”, “apertura mentale” e “moderazione”, che dimostrano chiaramente, scientificamente e indiscutibilmente che è la sua mente ad avere dei seri problemi. I miei interventi, infatti, non sono mai offensivi, ma solo in dissenso con quanto spesso si legge su questo blog pubblico (per definizione). In realtà, se è lei a volersi richiudere nel suo antro con i quattro amici della rivoluzione proletaria, ne chiuda l’accesso, o confermi la censura già indirizzata più volte a chi non la pensa come lei. In fin dei conti, è già positivo che qualcuno senta il bisogno di leggervi e commentare la vostra squallida propaganda monotematica “anti”. Per esistere avete bisogno di un nemico. Altrimenti, in assenza di idee propositive, chi vi seguirebbe? So che sto rivolgendomi ad un muro di gomma e che questo nobile materiale non ha potere di raziocinio, quindi sto sprecando tempo ed energie. Ma in fondo al mio cuore c’è sempre una speranza che le cellule cerebrali bruciate da varie sostanze e frequentazioni un giorno si riformino. Quanto agli umori prodotti dalle ghiandole salivari, io sono più incline a scorgere traccia di schiuma agli angoli dellle sue labbra, che non sostanze lubrificanti sulle mie, che non hanno mai servito nessuno e mai lo faranno. Se è la casta dei giornalisti che vi sta sulla cippa, a quella rivolgetevi, anziché a un libero pensatore che ai vostri occhi ha la gravissima colpa di non appartenere al vostro zero virgola, ma alla massa proletaria dei cittadini comuni.

  6. Noi, messere, dopo quella della Carità, siamo della Ronda della Pena.
    Ma allegri! Un nuovo cupo evo segregazionista sta per sorgere!

  7. Voi non sapete che migliaia di veronesi attendono con trepidazione le ronde veronesi in costume medievale. Munite di archi e frecce, spadone a due mani e icosaedro. E voi, sapete qual’è la vostra Classe Armatura?

  8. economico lupino, forse lei si è un poco confuso sul posto in cui si trova. se perpetua la malattia che l’affligge, ovvero il leggere senza collegare il cervello, zazzeruto o spelacchiato che sia il ricoprimento della sua calotta cranica, oppure, in caso non ci fossero problemi di collegamento, una assai problematica microencefalite, sia essa congenita o dovuta all’età o a processi intercorsi, di questo non posso farle una colpa a meno che di ciò non sia assolutamente consenziente. Certo le sue maiuscole dichiarazioni lasciano trapelare qualche problema di incomprensione, per essere gentili.
    Poco sensato poi che faccia tanto il propositivo dopo una serie di insulti senza fondamento, caro massmediologo.
    D’altra parte, mi pare che qui non si guardi in faccia a nessuno, dunque riveda i suoi giudizi, se non altro per non dar prova continuamente della sua incapacità.
    Infine, la cronaca che come principale scopo deterge le terga del sovrano aspergendolo dell’incenso della sua saliva, la fanno già benissimo molti giornalisti. Se lei ambisce a o pratica già una tale rispettabile professione, la pratichi pure con garbo e gusto, nel chiuso del suo cubiculo, e non svanghi i coglioni continuamente a chi pensa con ragione che quest’incenso è fumo negli occhi.
    auguri di pronta guarigione.

  9. BLA-BLA-BLA-BLA-BLA
    NO-NO-NO-NO
    E’ L’UNICA COSA CHE SAPETE DIRE, MA SOSTANZA E REALISMO ZERO!!!
    MI DOVETE SPIEGARE COSA SIGNIFICHI, DICO COSA SIGNIFICHI, ESSERE DI SINISTRA OGGI, ALDILA’ DELLE IMBARAZZANTI PROVE DI DILETTANTISMO POLITICO, DI CORRUZIONE E DI INCOERENZA CUI ABBIAMO ASSISTITO NEGLI ULTIMI ANNI.
    ANZICHE’ PROPAGANDARE (MALE E SENZA EFFETTI SULLA GENTE) IL VOSTRO ODIO PERSONALE PER IL BERLUSCA E PIU’ RECENTEMENTE PER LA LEGA, DITE E FATE QUALCOSA DI COSTRUTTIVO CHE STANNO TUTTI ASPETTANDO DA ANNI INVANO.

  10. In estate, quando l’helas è in vacanza, è tutto un pullulare di annoiate merdine in città. Che alimentano il loro atavico rancore difendendo a spada tratta i loro nuovi padroni minus habens.

  11. Pecà che non fasì la versione cartacea, gò el fondo dela gabia de l’osel da coersar.

  12. Baciate l’anello al redeicessi (il vostro sire) e immaginate la sua collocazione. Invece di sbavare retorica su argomenti risibili, come quello delle ronde, pensate a qualcosa di più serio e stimolante. Faccio un esempio, sommi sedicenti acculturati, la cui unica cultura è quella del dileggio e del luogo comune:
    negli anni ’90 l’Estate Teatrale Veronese aveva a disposizione 1.200.000.000 di lire. Al valore attuale, considerando la svalutazione da moneta unica, almeno 1.200.000 euro (pari a circa 2.400.000.000 di lire). Ebbene, oggi la cifra a disposizione del direttore Savorelli è di 300.000 euro. E la qualità degli spettacoli? Più o meno pari a quella del passato, quindi sullo standard mediocre. Ma come si spiega questo fatto? I casi sono due. O il cardinal Savorelli è diventato un genio d’economia artistica, o si sprecava, o peggio, si rubava prima…
    Questo mi pare un tema da sviluppare per gente che abbia il coraggio delle proprie azioni ed intenti seri. Certamente non ci si erge a paladini sparando str..ate sulle ronde e su altre amenità che non interessano alle masse.

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