
Ballard, recentemente scomparso, era, aggiungiamo noi, un anticipatore di futuri prossimi.
Prendiamo ad esempio il suo recente "Regno a venire" (Feltrinelli, 2006). Sfogliatelo. E diteci se non sentite anche voi in bocca quel retrogusto di pila che rilascia acido.
Il fascismo da lui preconizzato, vuoto e scontato prodotto da centro commerciale, è qui.
Il regno a venire, è ora. Continua a leggere