di Lemon Roidy
Il cuore di Vandea pulsava aritmico e sotto il tricorno finesettecentesco la boccuccia fina di Maurizio J. canticchiava "Vacanze Romane". Una canzone della sua omonima Antonella, riproposta da Dj Gregorius con il suo solito mix breakbeat di canti medievali e testi latini.
Già l’incipit, con il suo "Roma, ubi es?", rendeva la potenza pontificia dell’Urbe e il cuore vandeano di Maurizio J cominciava a pulsare. Integralista.
E non è una metafora, visto che in quell’annus domini il comitato celebrazioni Pasque Veronesi aveva speso migliaia di euro in piccoli cuori vandeani luminescenti da regalare nelle scuole.
Lui, Maurizio J., capo assoluto delle Pasque, credente Tridentino, cavaliere di Malta e di Cemento, monarchico convinto, ne portava uno sul tricorno, made in China pure quello.