Adieu, pearà

In un domani ormai alle porte, le memorie di un uomo in crisi con i suoi simili che non riesce più a riconoscere l’ambiente circostante. Romanzo di fantascienza sociale, venato di umorismo e fascino per il grottesco, Adieu pearà gioca con le paure e le ansie della nostra società proiettate nel 2029, in una polverosa Verona ipertrofica e anabolizzata, troppo vicina e troppo lontana per non essere facilmente confusa con una qualsiasi città del Nordest di oggi.
E mentre ossessioni securitarie e identitarie alimentano la paranoia – dividendo la popolazione in paradossali opposte fazioni – tra la nebbia che avvolge le vie e le coscienze si intravede un barlume di folle speranza: un misterioso gruppo clandestino sta cospirando nell’ombra… Continua a leggere

Vecia, te sì brusà. Prolegomeni alla censura veneta.

Qui nel protettorato del Padanenlander a volte l’afflato lirico delle camicie verdi deve fare i conti con il primato, in tema di segregazione razziale e filo spinato, delle locali camicie brune.
È successo con Elena “Capa Tosta” Donazzan, ardita assessora all’istruzione e al Lebensraum del fu MSI, che segue a ruota il suo compagno di Giovinezza Raffaele Speranzon, entrambi invidiosi di essere superati dalla Lega in argomenti a loro storicamente congeniali.
Tradendo una sana – e come biasimarla – voglia di roghi, la Elena, parlando degli scrittori che nel 2004 firmarono un appello a favore di Cesare Battisti, ci dice con pacatezza «Nei prossimi giorni invierò a tutti gli istituti superiori del Veneto una lettera in cui esorterò insegnanti e bibliotecari a non diffondere tra i ragazzi i libri di questi autori. Sono diseducativi».
Poi, mentre il braccio destro si irrigidisce, replica a chi la accusa di censura: «La chiamassero come vogliono. Di sicuro è una censura morale. Nessun obbligo, beninteso, ma un indirizzo politico: voglio evitare che i ragazzi vengano a contatto con le idee di chi difende a spada tratta un furfante, un delinquente, un assassino conclamato».
E fa bene, lei ci pensa ai ragazzi, li conosce. Soprattutto quelli amici, di CasaPound. A Verona l’assessora ha dimostrato diverse volte di sentirsi a proprio agio nella sede dei figli della lupa del terzo millennio.
E cosa leggono gli amici della Elena, nella loro libreria nonconforme Microgramma? Continua a leggere

Agenzia Ansia Gennaio 2011

30/01 (ANSIA) – Verona. Domenica prima giornata ecologica 2011, l’assessore all’ecologia Federico Sboarina: “A Verona non bloccheremo il traffico come nelle altre città, questa amministrazione non crede cheee… perchééé… lo fanno tutti allora lo facciamo anche noi… sarebbe come dire che allora perché tutti si drogano allora mi drogo anch’io… oppure come dire che allora perché uno dice una cosa… allora tutti diciamo la stessa cosa e allora… sarebbe come…”. Sì, va ben Sboarina, va in mona!

29/01 (ANSIA) – Verona. Il consiglio di amministrazione di Cariverona all’unanimità ha deciso che chi verrà condannato avrà lo stesso la credibilità e l’onorabilità per farne parte. Essere delle persone oneste e impunite vale solo come garanzia se devi chiedere un mutuo.

24/01 (ANSIA) – Verona. Minorenni veronesi compravano a Lonigo bustine di sostanze per odorare gli ambienti perché contengono cannabinoidi sintetici. Il prof. Serpelloni del SERT ha messo in guardia le famiglie affinché controllino che i ragazzi non assumano troppo arbre magic. Crea dipendenza.

23/01 (ANSIA) – Venezia. Nel Veneto post-alluvione l’anno inizia con 300.000 euro per aiutare la caccia. Il governatore Luca Zaia: “Per quanto riguarda la pesca, il maltempo ci ha dato una mano nel 2010”.

21/01 (ANSIA) – Verona. Il ponte che condurrà dal porto San Pancrazio al Lazzaretto (nota zona di battuage, n.d.r.) sarà dedicato alla memoria di Mariano Rumor. Ogni riferimento alla vita sessuale dello scomparso parlamentare democristiano, è puramente casuale.

19/01 (ANSIA) – Verona. L’IKEA vuole aprire un centro commerciale a Verona. Scetticismo in Comune: “È tutta una montatura!”.

18/01 (ANSIA) – Verona. L’Hellas Verona vuole costruire uno stadio tutto nuovo con attività commerciali e negozi di prima categoria, come il campionato che ci giocano dentro.

13/01 (ANSIA) – Verona. In piazza Bra, la prima edizione di “Chocolate”, esposizione, vendita e laboratorio del cioccolato artigianale patrocinata da Comune e Provincia di Verona, in collaborazione con Agsm, Amia e Veronamercato. L’assessore alle attività economiche Enrico Corsi tiene a precisare che non si tratta della solita merda.

10/01 (ANSIA) – Verona. Davanti al liceo scientifico Fracastoro muri imbrattati con svastiche. Il Provveditore agli studi scrive al sindaco. Pronta la risposta dal comune: “Non si preoccupi, presto anche la altre scuole avranno le loro svastiche”.

08/01 (ANSIA) – VERONA. Le strade veronesi hanno più buche del gruviera. La giunta comunale ha già allertato Topogigio. Verrà a risolvere una grana padana.

03/01 (ANSIA) – Verona. Dopo i tagli del governo, alla questura solo cinque volanti. Il capo della mobile si è dichiarato comunque soddisfatto: “ai carabinieri hanno dato tre manubri”.

Questo non è un centro sociale per vecchi

Al tredicesimo taglio di nastro da parte della giunta è stato al fine inaugurato il Centro Tommasoli, costruito al posto di un centro sociale su palafitte. Il centro, come pubblicizza la brochure della 6ª circoscrizione è stato progettato dai tecnici comunali con un incredibile risparmio sia economico, solo un milioneduecentomilaeuro, sia energetico: infatti rimane più o meno chiuso per tutta la stagione invernale per evitare i costi di riscaldamento. L’eccezionale struttura prevede un luminoso piano rialzato con cucina e sala polifunzionale, accessibile soltanto a chi dimostri di essere nato durante il regno di Sua Maestà Imperiale Vittorio Emanuele III di Savoia e di aver vinto almeno un torneo di briscola al bar Hellas. Il meno luminoso, ma più grande seminterrato, prevede, a contatto con i servizi igienici, una grande sala polifunzionale, con delle sale prove dedicate ai gruppi musicali emergenti di polka, mazurka, salsa, merengue e ballo del mattone. Gruppi che porteranno Borgo Venezia al posto che gli spetta nel panorama nazionale del ballo liscio. Continua a leggere

L’ombroso quattordici: un numero informato

Ubi maior, minor cessat. Ecco il mantra di cui si ammanta questo ben mantecato numero da leggere tra i pacchi di fine anno. Per una volta abbiamo deposto la colubrina e lasciato fare a chi ci sa fare veramente: lasciamo la parola ai professionisti della notizia, ai divi divani dell’informazione.

Quando il gioco si fa sporco, eccoci proni a un numero manipolato, disinformato, reificato, penoso, refuso:

Orrori di stampa!

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Nel pacco troverete:

– Ossi de Porco di Mario Spirler
– Le migliori battute della Olga di Gonzino Silvato
– La pazienza di Giobbe di Padre Salvo Imprevisti
– L’altro giornale per avvolgere l’altro pesce di Scrivandra Vaccate
– I vips crompano casa di Saponetta Casini
– Io, giornalista sportivo di spessore di Ciccio Vighiny
– Novello Vague di Ugo Brusadio

e tanta, tanta altra simpatia condensata.

L’unica luce di Verona che non vuole vendere niente a nessuno

(Riceviamo e volentieri pubblichiamo)

Comunicato del neocostituito gruppo d’azione L’O.L.F.
Noi de L’ombroso Liberescion Front abbiamo risposto all’appello lanciato alcuni giorni fa dagli agenti dell’ombra.
Presi dallo spirito di Castaldo, abbiamo aiutato la santa Lussia a portare un po’ di gioia anche alla vecchia statua di Lombroso.
Da ieri sera, questa può brillare di luce blu, contro il grigiore di una stupida città riempita di lucette natalizie, come si riempie di cacca un cesso.

Ci piace Verona, ma la vogliamo blu.

Viva l’ombroso, viva L’ombroso Liberescion Front!

Agenzia Ansia Dicembre 2010

13/12 (ANSIA) – Verona. Smentite le nozze segrete di Maso: «Macché, non è assolutamente vero», dichiara don Guido Todeschini, direttore di Telepace e padre spirituale del giovane di Montecchia, «Pietro è fidanzato con me dal 2008».

12/12 (ANSIA) – Verona. Pietro Maso s’è sposato in segreto in una chiesetta in provincia con Stefania, con una ragazza milanese di buona famiglia. Il suocero ha chiesto cortesemente a Pietro di non chiamarlo papà.

09/12 (ANSIA) – Verona. Scoperta un’azienda veronese che produceva falsi pandori, le sorprese all’interno hanno fatto insospettire gli inquirenti.

09/12 (ANSIA) – Verona. Scatta da oggi l’obbligo di conoscere la lingua italiana per ottenere il permesso di soggiorno. Revocata la cittadinanza a Enzo Flego.

06/12 (ANSIA) – Verona. Un accordo siglato tra Veronafiere e Fiera Milano, riporta a Verona il salone dei veicoli industriali e della logistica Transpotec Logitec. Entusiasta il sindaco che ha un grande transporto per i transporti. Soprattutto se da Milano.

04/12 (ANSIA) – Cortina d’Ampezzo. Il veronese Lele Mora e i suoi amici non sono ospiti graditi a Cortina D’Ampezzo. Quando passano loro sparisce tutta la neve.

Bar bari

Venerdi 10 Dicembre 2010 il Berfis club ha presentato: STARBARS PARTY.
Durante la serata è stato premiato dal sindaco Flavio Tosi il cocktail analcolico più buono di Verona.
Ogni locale che ha aderito all’iniziativa si è impegnato a preparare un cocktail analcolico che è stato valutato da una commissione composta dal sindaco, dal comandante della polizia municipale Luigi Altamura, dall’assessore alle pari opportunità Vittorio Di Dio e dall’assessore allo sport della provincia di Verona Ruggero Pozzani.
A tutti i bar amici del sindaco che hanno partecipato alla manifestazione non verranno effettuati controlli.

Ecco i dieci vincitori:
1)    Bitter Sieg heil, del Bar Ludwig di Lungadige San Giorgio
2)    Crodino Cordino per impiccare il Negrino del Bar Stadio di Albert Lobotomastro
3)    Spuma alla Sbora del night club Mora Mora di Corso Milano di Lele Bora
4)    Pinta di Rom, spremuto e tritato del chiosco di Boscomantico
5)    Aperitivo Soardo Askrok del baretto AGSM
6)    Coca Coca del caffè Cocai di piazza Malta
7)    Bicchiere mezzo pieno del Bar del Municipio
8)    Tè verde del termos della Ronda padana
9)    Tisana all’orientale del ristorante Tripipoli de San Zen
10)    Limonata Tosi al tamura del Bar Telenuovo

Agec, la chiesa e un’inquilina…

(Riceviamo e volentieri pubblichiamo)

Agec, l’azienda che ti accompagna dalla culla alla tomba, passando per la gestione degl’immobili di pubblica proprietà, nel giorno di sabato 4 dicembre, alle 16, ha festeggiato i 100 anni dalla sua fondazione. L’anniversario poteva essere una buona occasione per riflettere sulle origini e sui progressi di questa storica azienda, nata, se non ricordo male, in seguito a un referendum popolare (sul sito, non trovo accenni di sorta, pare una cosa nata dal nulla: e anche questo silenzio è significativo).
Dunque, sabato 4, messa in duomo presieduta (sic!) dal vescovo Zenti, invitati anche gli inquilini con apposita lettera, presente al gran completo tutto l’establishment. Assente Tosi, giustificato (quand’è sabato pomeriggio…). Chiesa gremita, anche di gente semplice, organista, archi. Non mancava niente. Sui banchi,  una plaquette molto raffinata, con le orazioni, le letture, il programma.
Il vescovo fa una predica delle sue, parlando di disponibilità, accoglienza (ma con i «dovuti modi»), servizio, riconciliazione. Si capisce già da questo che la messa è solo rivolta al personale di Agec. E di fatto, al termine dell’omelia, un elegante dipendente recita le preghiere dei fedeli, tutte dalla parte dei responsabili del servizio. Fine. Il vescovo riprende la celebrazione, ma ecco che veloce come un fulmine si alza una signora, va al microfono e recita la seguente preghiera:

Proteggi Signore questa Azienda gestione edifici comunali e aiutala perché assegni le case a chi ha veramente bisogno, perché applichi correttamente le leggi in materia ed eviti di applicare l’articolo 2 legge 432/98 alle case pubbliche; perché eviti di ascoltare le sirene dei politici e degli amici e ascolti invece la voce sincera di chi ha veramente bisogno.
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