Vecia, te sì brusà. Prolegomeni alla censura veneta.

Qui nel protettorato del Padanenlander a volte l’afflato lirico delle camicie verdi deve fare i conti con il primato, in tema di segregazione razziale e filo spinato, delle locali camicie brune.
È successo con Elena “Capa Tosta” Donazzan, ardita assessora all’istruzione e al Lebensraum del fu MSI, che segue a ruota il suo compagno di Giovinezza Raffaele Speranzon, entrambi invidiosi di essere superati dalla Lega in argomenti a loro storicamente congeniali.
Tradendo una sana – e come biasimarla – voglia di roghi, la Elena, parlando degli scrittori che nel 2004 firmarono un appello a favore di Cesare Battisti, ci dice con pacatezza «Nei prossimi giorni invierò a tutti gli istituti superiori del Veneto una lettera in cui esorterò insegnanti e bibliotecari a non diffondere tra i ragazzi i libri di questi autori. Sono diseducativi».
Poi, mentre il braccio destro si irrigidisce, replica a chi la accusa di censura: «La chiamassero come vogliono. Di sicuro è una censura morale. Nessun obbligo, beninteso, ma un indirizzo politico: voglio evitare che i ragazzi vengano a contatto con le idee di chi difende a spada tratta un furfante, un delinquente, un assassino conclamato».
E fa bene, lei ci pensa ai ragazzi, li conosce. Soprattutto quelli amici, di CasaPound. A Verona l’assessora ha dimostrato diverse volte di sentirsi a proprio agio nella sede dei figli della lupa del terzo millennio.
E cosa leggono gli amici della Elena, nella loro libreria nonconforme Microgramma? Sul sito vendono testi di Codreanu, Evola, Freda, Degrelle, il meglio del nazionalsocialismo pacato e corretto. Oltre ai libri potrete comprare magliette che inneggiano ai “picchiatori scaligeri”, dvd sulle brigate nere o le ss italiane.
Cultura sana, insomma, nazionalsocialismo pacato e corretto, lontano da chi difende furfanti, delinquenti e assassini conclamati.

L’ombroso è venuto in possesso dei dispacci che verranno a giorni emanati dall’assessorato all’istruzione della Regione Veneto in materia di disposizioni etiche et pedagogiche.
Nessun obbligo, beninteso, solo un sano indirizzo politico altrimenti l’è tuta na val che se brusa.

19/1/11: Con riferimento disposizioni vigenti che vietano pubblicazione atti osceni richiamo attenzione SS.LL. su grave sconcio che si verifica quotidianamente ad opera delle biblioteche mediante esposizione di testi di autori firmatari appello pro Cesare Battisti. Tutti i giorni accade di vedere gente che legge libri in questa regione. (…) Poiché tali libri sono istigazione al brigatismo rosso è cura di questo Assessorato di richiamare gli Insegnanti e Bibliotecari ad evitare ogni riferimento ai suddetti, vietandosi altresì ogni amplificazione di idee che riesce a deviare opinione pubblica e a rendere più difficile compito magistrati inquirenti.
Riterrò personalmente responsabili i Sigg. Presidi di ogni colpevole infrazione alle norme della presente circolare. Su di loro ricadrà la mia alta censura morale.
20/1/11: Ricordiamo di dare ampio risalto al fatto che il Brasile è famoso per donne mezze nude al carnevale di Rio. Omettere durante ore di storia i trascorsi guerriglieri dell’attuale presidente. Ricordare che il dito mancante dell’ex-presidente Lula è stato amputato durante un’ azione dei PAC con Feltrinelli.
20/1/11: I ragazzi delle scuole non vengano a contatto con idee diseducative e pericolose. È bene che per evitare tali contatti non si ricorra a metodi già scomunicati dalla Santa Madre Chiesa, ma al metodo scientificamente provato Ogino-Knaus. Alle giovani studentesse venga misurata comunque la temperatura basale prima di leggere un qualsiasi testo. Ai giovani maschi è vivamente consigliato il coitus interruptus.
21/1/11: Aggiungere ai libri sotto censura morale “Gomorra” del pelatone e già che ci siamo gli spettacoli teatrali del traditore veneto.
21/1/11: Attenzione! il pelatone sotto censura morale è quello terrone. Riposizionare i libri di Sua Eminenza negli scaffali contrassegnati “Guide di Predappio”.
21/1/11: Attenzione! Il traditore veneto non è il ministro Galan. Evitare comunque ogni riferimento al nome dell’ex-governatore.
22/1/11: L’utilizzo del termine rogo di libri ha da intendersi come figurato e antidemocratico. Sconsigliare agli studenti l’utilizzo di fiammiferi durante la ricreazione.