Il gioco dell’oco: Veronda incubus

Immedesimati in un sol momento nella difficoltà di un ragazzo che diventa uomo al compiersi del suo ciclo di studi.
Prova a capire la tristezza che può prenderti quando le tasche del giaccone sono pieni dei soliti gadget di plastica delle feste di laurea.
Immagina il terrore di un giuovane a penetrare nel terribile Triangolo Rosso.
Pensaci:
Se avessi sete e non ti dessero da bere?
Se dovessi schivare terribili sgabelli volanti?
Se ti scambiassero per un altro?
Se ti apparisse il fantasma di PeppeCrillo?
E se ti sbalji, ti corrigeranno?
Non lesinare, giuoca al giuoco dell’oco.
E diventa uomo.
OCOsmall

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Agenzia Ansia Marzo 2013

27/03 (ANSIA) – Verona. Dopo il successo al Malacarne e ai Preti prosegue la tournée della band Ruffo & i suoi fratelli che nei prossimi giorni si esibirà in altri locali di Veronetta, coi suoi tre miniset “Bottiglia”, “Sedia che vola” e “Gentilmente potresti darmi una birra quando hai tempo?”. L’Assessore alla cultura Flavio Tosi promuove l’iniziativa purché Ruffo & i suoi fratelli suonino anche il brano “Scusate il disturbo” al termine di ogni serata.

26/03 (ANSIA) – Verona. Dopo alcuni giorni il consigliere di circoscrizione Marcello Ruffo, protagonista delle risse a Veronetta, ha rotto il silenzio: «dopo la festa di laurea, avevo dei colloqui di lavoro». Con la tesi su Giovanni Rana e le recenti dichiarazioni sulla stampa un posto da tortellino ripieno è assicurato.

26/03 (ANSIA) – Bussolengo (VR). Dopo una notte di sangue e follia, un giovane romeno vuole accoltellare i carabinieri. Il sindaco Tosi consiglia di scusarsi. Vittorio Di Dio esprime solidarietà con l’accoltellatore di Bussolengo. Ma poi no.

22/03 (ANSIA) – Philadelphia. Ultima tappa di Goldin nei musei americani per i quadri da esporre a Verona. Il noto critico in collaborazione col museo di Philadelphia porterà a Verona quadri di Courbet e Monet da spalmare direttamente sul panino.

15/03 (ANSIA) – Verona. Dibattito a Infinitamente sulla crisi dell’informazione. «Fare più inchieste scomode!», ha suggerito il presidente dell’ordine dei giornalisti. Maurizio Battista de l’Arena ha già provveduto a far togliere l’imbottitura dalle sedie della redazione.

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Dottore dal buso del cul

Il ruffiano, l’impunito e la noiosa routine scaligera

fuffaAdesso aspettiamoci le lamentele di quella parte di veronesità (alla quale sarebbe ora di chiedere il patentino identitario) che piagnucolerà della solita aggressione a sfondo fascista. Per carità.
L’altra sera si è trattato di un innocuo corollario ai festeggiamenti di laurea da parte di quella Verona bene che studia, non si perde in tante chiacchiere fumose e ha capito come si sta al mondo.
Cosa saranno mai quattro sberle, due minacce, qualche saluto romano etilico… goliardate! Un rito di iniziazione della meglio gioventù, che sta per fare il suo ingresso nell’accogliente, per loro, società veronese.
Ma poi, se fossero così pericolosi, la polizia li avrebbe lasciati andare via impuniti, dopo aver provocato e sfasciato due locali a Veronetta?
Su, ragionate.
Ragazzate. Il giornale campione di equidistanza ce lo confermerà, siamo pronti a giurarlo: è stata la solita rissa bipartisan. Giovinotti vogliono farsi l’ultimo bicchierino in postacci frequentati dai centrisociali, ovvio che scatta la rissa no?
Come dite, sono gli stessi giovinotti che hanno impedito poco tempo fa una conferenza all’università con un’azione squadrista? Si vede che avevano le loro buone ragioni. E infatti il rettore vuole punire il docente che ha concesso l’aula, mica loro… ci sarà un perché.
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Mocio Videla, che lavi i peccati del mondo

franciscoIl consiglio di amministrazione della FIAT eleggerà sempre un Marchionne come amministratore delegato e la Lega Calcio sceglierà sempre il Galliani di turno. La banda Bassotti un bassotto.
Come potrà mai il comitato del Bacanàl del Gnoco farsi rappresentare da uno diverso da D’Agostino? Ognuno deve stare al suo posto, sodale fra i suoi sodali, siano essi camerati, compagni di merende, massoni, amici della bici.
Ma ve lo immaginate Umberto Smaila segretario della FAO o Andrea Miglioranzi presidente dell’Istituto storico della Resistenza? Siamo seri, perdio. A capo della congrega dei cattolici, dopo il papa di Solidarnosch e dopo un ex nazista, chi vi aspettavate? Don funky Gallo?
Quindi mettetevi il cuore in pace e beccatevi tranquillamente il vostro nuovo Francisco Franco primo, con tutti i suoi bei scheletrini che si porta dietro, nella migliore tradizione papale. Pace vobis et penibus vestris, amen.

Liebe liebe liebelei, è un disastro se te ne vai

papaIn queste ultime settimane non sono mancati fatti e notizie degne di essere rilanciate all’attenzione dei nostri lettori e dell’umanità tutta, ma il panorama è tale che intendendo per una volta portare un po’ di serena allegria e di speranza nei vostri cuori martoriati – rinunciando a rivolgere lo sguardo ai cupi panorami della nostra città e del nostro paese – abbiamo dovuto espatriare in quell’esotica Nazione Teocratica che è il Vaticano.
Perché mentre l’italietta perde il suo tempo a sbranarsi su interessi personali e a inscenare pagliacciate nelle piazze e nelle televisioni allo scopo di rimanere sempre identica alla propria caricatura, in Vaticano zitti zitti si fa la rivoluzione. E se nella vicina Roma l’omofobia dilaga negli angusti cuori dei più impauriti, il Pastore Tedesco pone una lapidaria, clamorosa e definitiva conclusione a quella che fra alcune centinaia d’anni verrà ricordata come la più grande storia d’amore di tutti i tempi.
È fresca infatti la notizia che padre Georg accompagnerà l’ex Vescovo di Roma nella sua clausura. Non vogliono più sentire parlare di nessuno, il mondo l’hanno chiuso fuori da quelle mura, le briciole sul letto, il telefono spento, un calcio alla tv. L’amore trionfa.
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Agenzia Ansia Febbraio 2013

25/02 (ANSIA) – Verona. Crollo della Lega alle elezioni politiche, il sindaco non pare preoccupato e rilancia progetto partito territoriale: «Aperto a tutti i moderati come Miglioranzi e Piubello, esponenti di spicco della mia lista». Apprezzamenti dal Partito Nazionalsocialista Moderato.

25/02 (ANSIA) – Sommacampagna (VR). Ragù di bovino con tracce di carne di cavallo. «Lo so, sono le solite quattro vacche fedifraghe», così si è giustificato il titolare dell’azienda produttrice.

22/02 (ANSIA) – Città del Vaticano. Scoperta lobby gay. Da indiscrezioni trapelate, si tratterebbe di un gruppo di prelati maschi, anziani, vestiti di porpora, che abiurano il matrimonio.

22/02 (ANSIA) – Verona. Fermato in stazione un taxi contraffatto. L’operazione dei vigili è stata facilitata dal fatto che il tassista è stato subito notato: stava facendo salire senza problemi una signora pakistana.

21/02 (ANSIA) – Verona. Tosi presenta il nuovo progetto per le regionali del 2015, il modello di riferimento sarà il CDU bavarese. Già pronto lo slogan: Gott mit uns.

20/02 (ANSIA) – Verona. Botta e risposta fra Flavio Tosi e il sindaco di Bologna sulla questione Rom. Flavio ha replicato secco: «Ognuno affronta il problema secondo i propri principi: voi le risposte, noi le botte».

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Annuncio a tutti i bolliti e le bollite nei pressi di Veronda: L’ombroso si svela

Come faccio ad abbonarmi al giornale, ma solo ai numeri dispari?
Mi confermate che vi chiamate tutti Diego?
Vi risulta che sono comparsi dei cerchi nel grano a Povegliano raffiguranti i vostri volti?
C’è mia cugina lì?
Siete sul libro paga della curia veronese?
È vero che siete morti in un incidente stradale ma la cosa viene tenuta a tacere?
Perché non ve la prendete con le vostre madri?

L’ombroso da oltre cinque anni suscita sentimenti contrapposti, che variano tra la morbosa curiosità e l’indifferenza più abissale. Di questa singolare escrescenza si sa ancora poco, se non che ogni tanto esce un giornale più o meno di satira, che i misteriosi adepti curano un discutibile blog e che a volte producono iniziative ludico-culturali di dubbio gusto.
Per il resto, una cortina fumogena copre – oltre le loro identità – tutte le malefatte birbone contrassegnate dalla Elle con l’apostrofo.

Insieme ai quasi amici de L’antitempo, all’interno della rassegna “Acquamorta ribolle”, sabato 2 marzo, dalle ore 22.30 al circolo Malacarne, la redazione de L’ombroso per la prima volta ha deciso di fare outing e di rispondere in diretta alle vostre domande.

Avvalendosi di un sistema di citofono mediatico via etere, i misuratori maxillo-facciali intercomunicheranno col popolo degli spritz in neurovisione.

Una delle rare occasioni in cui le cellule dormienti dei cripto-frenologi (cioè voi seguaci del mondo esterno) potranno contribuire alla causa facendo donazioni semivolontarie al banchetto, ricevendo in cambio tutti i numeri della rivista su preziosa carta pergamenata, i manifesti di propaganda, le lussuriose spille, le magliette scolorite, i libri messi all’indice da questo e dal futuro papa.

Preparate ordunque domande consone all’enfatico momento, finalmente l’oscurità verrà rischiarata… L’ombroso si svela!

Il programma completo della rassegna di scritture e immaginari a sinistra dell’Adige qui (su fb: Acquamorta Ribolle)

locandina acquamorta sabato 2 marzo ok

L’immaginifico Erre

tumblr_lgodobgNlz1qz9v0to1_500La cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico è stata quest’anno l’occasione per il magnifico Mazzuccone per spremersi dalle meningi alcune formidabili riflessioni, a dimostrare il fatto che per quanto aspre e dolorose siano le circostanze, qualche forma di vita ancora alberga nella sua animuccia bella.
Il nocciolo dunque di questa bella pensata del magnifico Mazzuccone è che non ci sono più denari nella cassa. Non è molto, come pensiero, ma è pur sempre un pensiero e, se si vuole, nobilitato anche dalla preoccupazione del buon padre di famiglia che si cruccia del futuro.
La cerimonia si è poi mestamente conclusa quando il magnifico si è messo una corona sulla testa con delle figurine di donnine nude, o qualcosa del genere, roba da far piangere un cuore di sasso come il mio.
A ogni modo, poiché per sapere che la pila è finita non c’è bisogno che si scomodi il magnifico, basta chiedere in giro per la strada, fuori dal centro storico, e chiunque confermerà l’imbarazzante circostanza, tanto più che il magnifico Abbondio avrà presto finito di preoccuparsi dei poteri, degli intrighi e dei ricatti, perché tra pochi mesi si andrà a godere la sua lauta pensione impippandosene bellamente delle casse prosciugate (altrimenti non si capirebbe perché ha votato per Flavio Berlusconio negli ultimi vent’anni), a sopperire a tale sconsolante mancanza di interesse verso le sorti della baracca, ci permettiamo di suggerire un ardito e onestissimo programma al magnifico Mazzuccone, da portare a compimento entro gli ultimi tre mesi della sua tremebonda, controproducente e vigliacchissima reggenza:
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La saldatura dei buchi neri

verona-in-love-diapoEsercizio di fantasia. Immaginiamo una realtà parallela, del tutto simile alla nostra ma in cui avvengono cose paradossali, fuori dalla grazia di esseri senzienti.
Chiamiamo per comodità di rappresentazione questa città situata in un universo parallelo Vergonia.
A Vergonia ci sta un ospedale, una piazza, tante chiese, uno stadio, il mercato e scuole di ogni ordine e grado, anche un’università. Come qui.
In questa università si tiene una conferenza, su un fatto storico che ancora tanto fa discutere. Viene invitata una storica, a parlare, a dibattere su ciò che è accaduto, fuori da metafore e da vulgate pressapochiste, compiacenti, assolutorie. È d’altronde lo sporco mestiere dello storico, quello di approfondire e non fermarsi alle mere apparenze.
A Vergonia però certe cose non si possono dire.
E un gruppuscolo di mestieranti della violenza, contrari alla dialettica, decide che questa conferenza non s’ha da fare. Sono uomini bruti, mossi da astio e rancore storico. La connivenza però di questi facinorosi con le sfere istituzionali è conclamata. Ragliano e sbavano, urlando al tradimento della patria, di Vergonia, della bearà (tipico piatto gastronomico vergoniese). E minacciano rappresaglie se il rettore dell’università non impedirà lo scempio. A favore del non diritto di espressione si schierano uomini politici altolocati (capomastro incluso), che un tempo ragliavano e sbavavano come loro, prima di indossare comode giacchette altolocate.
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