Marcellino, il postino del risino

Dopo una capatina a Casapound Roma, sede centrale di tutte le baggianate storiche del nuovo millennio, il portalettere della mafia fa una sosta anche a Verona.

E non basta una sala comunale o la Gran Guardia, per lui e i suoi diari ci vuole una vetrina nazionale.
Per questo Marcellino il postino si ferma a Risitaly, che da risibile sagra del risotto col tastasal si è trasformata nella più grande kermesse italiana della satira di regime. Specchio di un paese, direbbero i soliti tromboni di “Repubblica”. Continua a leggere

Un errore madornale

«Un’opera chiaramente blasfema»
L’Arena, 18/09/09

Verona. Il quadro che ritrae la Madonna con in grembo Adolf Hitler fa inorridire Flavio Tosi, sindaco di Verona, città in cui il dipinto è esposto. «È un’opera chiaramente blasfema, in quel quadro non c’è niente di artistico e di bello: se dipendesse da me, farei coprire quel dipinto», ha detto stamane Tosi. «In questo modo l’autore – ha aggiunto – ha esattamente ottenuto il risultato che si era prefisso, cercando provocatoriamente pubblicità proprio attraverso l’offesa alla religione cristiana. Chi ha organizzato la manifestazione, un privato, non la Fiera di Verona, non avrebbe dovuto permettere l’esposizione dell’opera». «Non so – ha concluso il sindaco – se il suo inserimento nella mostra sia dovuto a un mancato controllo preventivo o a un errore madornale. Il Comune, comunque, ha semplicemente dato il suo patrocinio a questa manifestazione come a tutte le altre ospitate in Fiera e non ha alcuna possibilità di fare da filtro».

La vera storia del Principe Ugenio – I parte

di Ugo Sau



"e fu così che Ugenio, a bordo di una Prinz, rispinse gli islamisti a espiantare la civiltà da un’altra parte."

da La Vera Storia della Prinz di Ugenio, da egli stesso dettata alla Madonna Incoronata di San Lopette in seguito alla conquista di Paperopoli e da questa riportata per infilo e per insegno nell’apparizione a Natalino Otto, vero ultimo discendente d’Absburgo per parte di asino.

 

Vi era un tempo cari miei, per quanto ne dicano i venetisti falsi e bugiardi, i quali assomigliano ai vermi da cui dicono di discendere, se non fosse che le bugie del signor Darwin ne ottenebrano le già tristemente calafatate cerbella, e più che altro tale simiglianza è d’addurre alla lontananza dalla luce di Dio, che, si sa, non abbronza, anzi schiarisce l’occhio, il crine, il derma, v’era un tempo in cui l’ideale di un grande impero germanico aveva al suo servizio gli uomini più puri e devoti.
Continua a leggere

Chiamami Aquila

I nostri nasi stereoscopici, le cui vibrisse si allungano a captare comunicazioni aliene, hanno annusato una informativa degna di nota, in cui finalmente si predica da parte di un presidente di una municipalizzata il ritorno all’eleganza tutta d’un pezzo.
Lui è più di alcalino, ha due ioni al litio così. Lui è Max Energy.

Da: massimo_mariotti@comune.verona.it
Data: 07 settembre 2009 11:36:54 CET
Oggetto: CENA TRICOLORE


Cena Tricolore

Giovedì 17 Settembre

seguirà ora e luogo

(Puoi allargare l’invito ai simpatizzanti della DESTRA SOCIALE,
per motivi organizzativi fammi sapere + o – il numero).

E’ gradita la Camicia Nera

Max 


Talpe all’interno della procura ci hanno fatto inoltre avere la trascrizione di una intercettazione ambientale prima che il file venga stralciato definitivamente. Il fatto riguarda una notizia di qualche mese fa, quando la presidenza di ATV ha deciso di dare un nuovo logo all’AMT. Continua a leggere

Ciao, comprati Arrapound

Quando i tempi sono cupi e saturi di cupidigia, la storia diventa una ciunga che si tira, ci insegnano i loschi al governo. Mai morti, cullati e nutriti tra le pieghe della storia, i nipotini mazzieri di oggi hanno capito che adesso si possono rispolverare i fasti di ieri (ri)presentandosi belli agghindati al primo appuntamento. È tempo di balletti e debutti in società.

(clicca sui manifesti per scaricarli in alta qualità)

 

Vogliono odorare di storia e cultura, nascondere certi olezzi, riempire con altro i loro palinsesti altrimenti un po’ sgombri di simpatia (chi ci mettiamo sui manifesti colorati? L’allegrone Himmler che gioca allo sterminio in Ucraina? Oppure l’italianissima banda Koch della RSI che in compagnia delle SS tortura, stupra e ammazza però tutti vestiti da Pierrot? Noo, dobbiamo essere ancora più non conformi…). Per sintonizzarsi allora su Radio Biricchinissima rubacchiano a destra e a manca (spesso a manca) col fine di ricostruirsi un lacerato imene di credibilità.
Più di tante parole, torna qui utile la saggezza orientale dei monaci buddisti dell’antico Tibet: quando ti tiri dietro un carretto fumante di merda, se la vaporizzi di Chanel n.5, mica improvvisamente si mette a profumare. Continua a leggere

Asma Ritalin, un racconto sotto l’ombrellone

Una saga di proto-fantascienza distopica, caotica e rizosomatica che già ci invidiano dalle parti di Lumezzane. Se non ne hai abbastanza, cerca sul blog Asma 1.0, 2.0, 2.1, 3.0 e 4.0.

di Lemon Roidy

1 luglio 2013, Veronda
“Oh cazzo, è tardi”, pensa la bambina. “La vecchia mi aveva detto di rientrare entro le dieci”. Saluta velocemente le amiche, rotea su se stessa e si incammina lungo Hat street. A metà della strada pedonale si ferma e si mette a frugare nello zainetto. Ne estrae il suo prezioso Ipod Sindacal, regalo della giunta comunale a tutti gli studenti. Prima in un timpano e poi nell’altro iniziano a vibrare le dolci note della sua musica preferita e la bambina, rallegrata, riprende a camminare. Avvicinandosi a Plaza de las Yerbas la via comincia ad animarsi di giovani con in mano beveroni arancioni; i decibel nell’aria crescono ad ogni passo fino a coprire le note del pure potente Ipod Sindacal. Alla fine della via, poco dopo la statua del grande poeta gallico, un muro sonoro investe la bambina in pieno petto. Disorientata si ferma a guardare la Plaza: l’antico piano di calpestio marmoreo è invisibile tante sono le paia di scarpe bianche che lo ricoprono e, più in alto, centinaia di teste dondolano, chi al ritmo delle diverse muzak provenienti dai vari locali, chi al ritmo della sua sinfonia idroalcolica interiore. Continua a leggere

Pubblicato in asma

L’ombroso otto: un numero infradito

Nella calura afosa, frotte di vecchietti stremati si barricano in casa a congelarsi le balotte e arrostire i piccioni con le fuoriuscite dei condizionatori.

Al riparo dal turismo napoleonico che li irride dicendo "noi ci abbiamo delle mummie meglio tenute, al Luvr", non sentono il pericolo che si spande per le mura del centro storico, l’insicurezza che farebbe tremare le loro sgalmare. Per le strade assolate milioni di infradito, in accoppiamenti sempre meno eterotrofi, s-cìabattano calpestando nel sangue  quanto resta del Decoro.

Difendi la tua terra e i tuoi zoccoli!
Scarica L’ombroso numero otto
e grida con noi: Infradito Primo Nemico!

In questo numero:
– l’estate di Paul Valery, bimbo capriccioso ma facoltoso
– l’esaltante finalissima della Viva Cup (ehhh??!), raccontata dal nostro inviato sportivo
– vi guardano, vi giudicano, vi controllano: Rondamen. Versione potenziata
– la vera cartina turistica della città nascosta e vergognosa: Veronda
– tutto quello che c’è da perdere della sempre meno imperdibile estate teatrale veronese

In regalo la comoda sdraio

Satana sulla città

Hanno ragione i tradizionalisti cattolici quando paventano nubi demoniache dipanarsi all’orizzonte e minacciare la città. Troppa lascivia e sordida promiscuità corrompono le menti e frollano le carni.
Rassegnati, ci stiamo abituando a convivere con il peccato, ad assistere a spettacoli agghiaccianti a cui oramai nessuno fa più caso.
Come gente che suona pifferi nelle piazze, invece di andare a lavorare e lasciarle, le piazze, agli spritz della futura classe digerente. Nessuno si scandalizza nemmeno più se c’è chi lorda a suon di miserabili panetti e kebab i giardinetti perbene e le panchine con divisorio, invece di andare a mangiare al due torri.
Poi tutti a frignare che abbiamo un sindaco razzista conclamato, come se fossero queste le cose importanti che influenzano e mettono a rischio la gioventù!
E allora la droga?! E il comunismo?! E il black metal?! Siamo seri. Continua a leggere