Maccarone, tu mi provochi

Era dormiente e ci mancava. Ma è tornato, come le rondini a primavera, per nostra fortuna e di tutti i veronesi l’immarcescibile Enzo Flego che subito accende la soporifera campagna elettorale con una delle sue migliori flegate. L’importante, e il suo partito lo sa, è comunque avere sempre le mani in pasta, così il buon Enzo (pasticciere prima di darsi alla politica, pasticcione dopo) ha acquistato duemila pacchi di spaghetti sui quali ci ha appiccicato l’adesivo VOTA FLEGO, PER TOSI SINDACO.
Ed è subito principe della riffa elettorale, secondo solo a Prezzemolo.
Vai così Enzo, alla grande, solamente tu ci emozioni con la tua politica scoppiettante. Ma la scelta degli spaghetti (terroni), piuttosto che altra pasta, risponde a un preciso disegno leghista? Già lo sentiamo Enzo, dall’inconfondibile verve padana: Noi leghisti non siamo tortellini! Le orecchiette? Roba da culatòni! Le farfalline? Roba da pedofili. Le penne? A scrivere faccio un sacco di becanòti. Maccheroni, troppo napoletani… le trofie? Sa ele? Pappardelle? Troppe doppie, me confondo. I fussilli i è massa pericolosi, scìopano. I cannelloni roba da drogati, le linguine da bocchinari, le trenette da NO TAV e le conchiglie me sta sui cojoni. Mejo i spaghetti, e poi erano in offerta speciale. Un bel 3×2… Sette!
Ed ecco bello confezionato il pacco per l’elettore padano. La lega ce l’ha ancora duro. Di questi tempi, almeno il grano.
.::…

L’ombroso diciannove: un numero eletto

Parafrasando l’antico adagio – veronesi tutti pupazzi – caliamo la nostra furia sulla città e dedichiamo un numero al candidato con più pelo in assoluto sullo stomaco, oscena marionetta nelle nostre mani.
Tanto, impresentabile in più impresentabile in meno, avete dato finora credito a ben altri scherzi di natura, che vi costa.
Prezzolati? Di più, prezzemolati.


in questo numero:

– Prezzemolo: io sono come voi, io sono voi, de Il Miserabile Jean
– A mille ce n’è, di Lord Scoppiafica
– L’indicazione di voto de L’ombroso, di Quel Brutale Finalmente
– Io che sono stato P., di Minali
– Otto domande a quattro candidati sindachi, di Alì Tosi
– Non aprite quel cancello, di Silvio Fato
– l’immancabile letterina di Kevin Bonetto a Donna Ricina

il tutto, come da programma elettorale, infiocchettato da illustri illustrazioni.

L’ombroso diciotto: un numero possedutuouaaAAARGH!

Stanchi delle coorti sataniche a passeggio sul Liston?
La domenica non si riesce nemmeno più a fare una vasca in pace che subito ti importunano legioni di satanassi.
Veronda è malata di satanismo, e la chiesa vi ha da tempo messo in guardia.
Ma stare con gli occhi genuflessi e il crocifisso carico nella fondina non basta a combattere l’epidemia di ossessi.
Per questo, ci siamo qua noi.

«Inimìce fidei, hostis gèneris umani, mortis adductor… eccetera eccetera».

Immonda bestia, beccati il bestiale numero diciotto

in questo numero:

– Tanti, cattivi e indemoniati, di Quel Brutale Finalmente
– Santo spread, di Lord Scoppiafica
– I soliti noti all’autogrill, de Il Miserabile Jean
– Ci scrive uno che ne sa, e cioè Vostro Padre Giuseppe
– Habemus Satan, di Max Brododidado
– Qualche dritta contro el diablo, di Una suora coi baffi

il tutto inghirlandato da poesie, disegnuoli e schizzi di vomito.

L’ombroso diciassette: un numero immaturo

Sveglia, avanzi di matusa, che vi abbiamo sfornato un numero precotto da leccarsi i brufoli. Giovane giovane. Dedicato alle sbarbe e ai raga che salveranno noi e questo popolo vegliardo.

Allacciate le cinture del Dr. Gibaud e sorbitevi l’esuberante L’ombroso a quota diciassette.


in questo numero:

– Youth Degeneration, di Max Brododidado
– Appunti per uno studio endofisiognomico sui giovani, di Il Miserabile Jean
– Festival veneto, forti emozioni, di Quel Brutale Finalmente
– La mia giornata pazza con Tettamanzi, di Minali
– Merito la cerega, di Lord Scoppiafica
– una commovente lettera di Kevin Bonetto

il tutto e molto di più coronato da simpatiche grafichette.

Battute di cacc(i)a

Aquileia (UD), 16 ottobre. Il sindaco di Verona va a caccia e ferisce un compagno di battuta.
Pronto il commento di Tosi:«È stato un errore, l’avevo scambiato per un negro».

Aquileia (UD), 16 ottobre. Il sindaco di Verona va a caccia e ferisce un compagno di battuta.
Pronto il commento di Tosi: «Non è colpa mia se non aveva il senso dell’umorismo».

Aquileia (UD), 16 ottobre. Il sindaco di Verona va a caccia e ferisce un compagno di battuta.
Pronto il commento di Tosi: «Scusate, abitualmente uso il mitra».

Aquileia (UD), 16 ottobre. Il sindaco di Verona va a caccia e ferisce un compagno di battuta.
«A ghò sparà solo parchè l’era un compagno».

Aquileia (UD), 16 ottobre. Il sindaco di Verona va a caccia e ferisce un compagno di battuta.
Pronto il commento di Tosi: «Non condividevo le sue idee, però ho pronti 10 euro anche per lui».

Aquileia (UD), 16 ottobre. Il sindaco di Verona va a caccia e ferisce un compagno di battuta.
Pronto il commento di Tosi: «Pensavo che in Veneto fosse ammesso. Come? Aquileia non è in Veneto? Capisco, scusate».

Aquileia (UD), 16 ottobre. Il sindaco di Verona va a caccia e ferisce un compagno di battuta. Riportiamo la conversazione appena prima dell’incidente.
Sindaco: «So ‘na bela barseleta sui teroni!».
Compagno di battuta: «Dài, spara!».

La Vera Storia del Principe Ugenio – IV parte

In occasione del concerto di Ricky Martin a Verona, i buontemponi tradizionalisti cattolici scaligeri hanno annunciato con un fremente comunicato stampa l’esposizione sulla scalinata della Gran Guardia di uno striscione e un volantinaggio contro la “vergogna internazionale” e per la “famiglia naturale”, “preoccupati per la moda omosessualista imperante”. Il comunicato stampa firmato da Matteo Castagna (Padania Cristiana, Christus Rex) e Palmarino Zoccatelli (Famiglia e Civiltà) contro l'”idolo dei sodomiti” fa più ridere di ogni tentativo di imitazione.
Al loro amore lungo lungo per la famiglia naturale, al loro eloquente volantino e al loro striscione “lungo, molto chiaro e visibile” (brrr…) dedichiamo il quarto capitolo de La Vera Storia del Principe Ugenio, di Ugo Sau…

Di come il Principe Ugenio combattè la vergogna internazionale

(continua dal terzo capitolo la Vera Istoria della Prinz di Ugenio, da Enrico Purcello trovata nella viola da gamba di Guglielmina di Prussia e da egli stesso dettata alla Madonna Incoronata di San Lopette in seguito alla conquista di Paperopoli e da questa riportata per infilo e per insegno nell’apparizione a Natalino Otto, vero ultimo discendente d’Absburgo per parte di asino)

Conchiuse le parate di rievocazione delle Poltiglie Bordolesi il Principe Ugenio si promenava tra cardi e decumani in cerca d’amicizia franca, alemanna o ispanica, con cui favellare di guerresche imprese, nella pace di un ameno giardino e al cinguettare di foresti augelli. Continue reading