Agognato agosto urbano

di Lemon Roidy

Non è bastato il solleone agostano a fermare la solerzia di uno dei sindaci più amati d’Italia, il più amato dalla Padania Old Style, quella “Dal Po in giù, l’Italia non c’è più” per intenderci, il più desiderato dalle donne e dai giovani.
Mentre voi eravate ai lidi ferraresi a bere sofisticati cocktail in piscine extralusso, a Veronda qualcuno ha riportato l’ordine che sembrava perduto.

Pochi giorni prima della Francia, Grugnolo e la sua amministrazione hanno richiesto l’allontanamento dalla città, dal paese e dal mondo, di alcune decine di persone. Si tratta per lo più di cittadini comunitari, di appartenenza Rom. Sempre gli stessi Rom, professionisti dell’accattonaggio e senza voglia di lavorare, che non hanno nessuna intenzione di integrarsi nel rinomato tessuto sociale cittadino.

D’altronde “se uno non c’ha voglia di lavorare, ed è assolutamente legittimo, potrebbe sempre fare qualcosa di utile per la comunità, come raccogliere firme contro i Rom sotto qualche gazebo verde” ha sottolineato un’ anonima fonte dei piani alti di Palazzo Barbieri dando un ottimo spunto alla risoluzione dell’annoso problema e proponendo, in contemporanea, un gemellaggio con la città di Vichy per siglare l’ottima intesa della nostra città con i cugini d’oltralpe. Continua a leggere

Amo l’Hellas

Dopo le accuse da parte dei tifosi della curva sud del Verona nei confronti della squadra del Chievo per aver adottato sulle maglie per il prossimo campionato di serie A il simbolo della scala, oggi con un gran gesto di sportività il presidente Martinelli ha presentato in sala arazzi del comune, alla presenza di Flavio Tosi e Federico Sboarina, il nuovo simbolo che verrà posto sulle maglie della società di Sandrà.
 

L’ombroso estate n.1

 

E bravi i nostri campioni di simpatia, non hanno scrupoli e ne hanno per chiunque, chi più in alto siede peggio viene dileggiato (trattamento riservato ai nemici del popolo nei gulag di sandinista memoria, dove gli infoibati venivano costretti all’autocritica e all’autoironia). E intanto se ne lavano – loro – le mani del baratro in cui – loro, e quelli come loro – stanno sprofondando l’Italia.
Ma non è solo la fiacca provocazione terroristica di una satira che fa ridere solo i venditori di salamelle alla festa de l’Unità il limite di questo manipolo di scaldasedie nullafacenti.
C’è qualche ragione in più per boicottare quattro fogli rabberciati di propaganda maoista buoni solo per incartare il pesce marcio. I polpottini locali, figli di questo indifferenzialismo terzomondista pecoreccio, forti della loro criminogena clandestinità, oltre che poca cosa umana sono anche ipocriti e truffaldini.
Mi è costata fatica, lo ammetto, indossare i panni dello sfattone rintronato di spinelli, ma il travestimento e i mesi passati con loro sotto falsa identità hanno dato ottimi risultati. È grazie a giorni trascorsi immerso nella loro biancheria sporca, tra cani e gatti randagi che grufolano sui tavoli, fianco a fianco con degenerati malati di
pedofilia anticlericale che ho smascherato questi sedicenti paladini della risata sguaiata.

Altro che indipendenza e libero pensiero. Dietro a L’ombroso si celano interessi milionari. Per esempio quelli di trasformare la rivista in un rotocalco di pettegolezzi da spiaggia per parrucchiere. Le prove? Presto fatto. Ho trafugato alcune copertine dei nuovi numeri e con l’aiuto di alcuni amici dei servizi segreti riesco a pubblicarle oggi addirittura sul loro blog. Perché si sappia di quale pasta in realtà son fatti sti mentecatti. E adesso vediamo se ridete voi, cari amanti omosessuali del Lombroso, dai bordi delle vostre piscine sulle colline veronesi nelle ville dei papi elettori di Prodi.
Complimenti.
Littorio Feltri

Agenzia Ansia GIugno 2010

15/06 (ANSIA) – Verona. Inaugurati in fondo a Via del Pontiere i Giardini San Josemaria Escrivà de Balaguer. Con un nome così, e così lungo, continueremo a chiamarli: ”Quei de drìo a l’onto”.

07/06 (ANSIA) – Verona. Tosi beccato a 190 km/h in autostrada con l’auto di servizio. Per consolarsi dopo aver ceduto a Zaia la presidenza della Regione Veneto, voleva almeno battergli il record di velocità sulla A4.

L’ombroso dodici: un numero che è un rebus

Nel deserto padano non c’è più un cazzo da fare.
Non ti resta che stare a casa col ventilatore acceso e darti all’enigmistica. Per questo, gentile lettrice e cortese lettore, abbiamo creato per te…

L’ombroso dodici: un numero che è un rebus!

 

 

Oltre allo speciale enimmistica per ovviare alla noia dell’estate cittadina e attendere che il cavazzino abbocchi all’amo, in questo numero puoi trovare:

– Le loro idee non moriranno mai, purtroppo…
– Love paradise
– Assembla il tuo truzzo italiano
– Remondina Jones e gli scaligeri della B perduta e ritrovata

e molto altro ancora…

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