Gnocco e moschetto fascista perfetto

Ai nostri tempi il carnevale era una cosa seria e le tradizioni si rispettavano, non si mandava tutto a puttane come fanno i giovani d’oggi.
Ai nostri tempi al venerdì il re del carnevale, il più tristo e miserabile scabbioso e moralmente corrotto marginale, portato in trionfo dal popolino prendeva il controllo della società e il mondo si ribaltava. I potenti, i mercanti, i legulei facevano meglio a travestirsi o a chiudersi nei palazzi, il prete a nascondersi nella cripta e tutti quelli che avevano rispettato il re e la giustizia, tutti quelli che avevano pagato le tasse e rispettati gli editti potevano abbandonarsi alla gioia dell’anonimato e alla libertà delle loro più segrete passioni e fantasie, i poveri erano i nuovi ricchi e i brutti erano i nuovi belli.
Alla mezzanotte del martedì, poi, il re del carnevale veniva tirato dal popolino, che lo aveva portato in trionfo cinque giorni prima, fuori dalle mura della città e lì a calci e pugni e randellate veniva finito e lasciato in pasto ai lupi perché l’ordine riprendesse il controllo della società.
Il carnevale di oggi a Verona non ribalta proprio niente, ritrasmette il medesimo segnale della televisione, la medesima versione di facebook, lo stesso sconsolante spettacolo.
Nel carnevale di oggi a Verona i poveri non sono ricchi, gli affamati non possono abbuffarsi, stop immigrazione era scritto su un carro, gli gnocchi sono solo per i ricchi, il Duca della Pignatta non nutre più gli straccioni di mano lesta di S.Stefano, la pentola di soldi anche a carnevale rimane sempre agli stessi, il re del carnevale è il re di tutti i giorni, la sfilata dei carri allegorici non propone alcuna allegoria: si limita a ripetere il carro del governo, ma come a tutti è ben chiaro il buco di culo non è un’allegoria del buco del culo, è semplicemente il buco del culo.

Agenzia Ansia Dicembre 2014

auguri 2015

31/12 (ANSIA) – Verona. San Silvestro in piazza Bra’ tra Bubola e i Beatles. «Nonostante i tempi di spending review», ha detto Tosi, «siamo riusciti anche quest’anno a organizzare il concerto del 31 dicembre». Per i fuochi d’artificio ci ha già pensato la Procura della Repubblica.

29/12 (ANSIA) – Verona. Arrestato moldavo mentre guidava  in stato di ebbrezza, senza patente ed armato. A bordo dell’auto trasportava infatti una spada da samurai. L’uomo era sicuro che con la neve vigesse l’obbligo di katane a bordo.

24/12 (ANSIA) – Verona. In piazza Bra’, fra i motociclisti Babbo Natale, c’era anche il sindaco Tosi. Su una motobècame.

24/12 (ANSIA) – Verona. Duro monito del vescovo a politici e amministratori in occasione degli auguri natalizi: «Via i corrotti, c’è bisogno di onestà e competenza». Escluso i presenti, ovviamente.

24/12 (ANSIA) – Verona. In città e in provincia è emergenza furti. Il prefetto decide di assegnare più pattuglie nelle zone a rischio. Tra queste non risulta esserci Palazzo Barbieri.

24/12 (ANSIA) – Lessinia. Sarà “class action”: i sindaci porteranno i lupi in tribunale. Cani e porci li hanno appena condannati.

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VRRRRBAN, bi-eco festival

VRRRRBAN

 

Anche per quest’anno avevamo scritto il nostro solito e probabilmente inutile pezzullo sul perché L’ombroso non andrà sotto il palco a ballare coi gonnelloni lunghi a motivi indiani e il mojito in mano in nome di un trasversale spirito ecosolidale al festival VRRRRBAN. Poi è sorta la querelle con i 99 Posse (a cui abbiamo già espresso in privato le nostre perplessità) e tutti a gridare allo scandalo, che è inammissibile si usurpi il diritto al roghenroll nella città dell’amore coatto. Siamo allora rimasti in attesa, come corvi gracchianti pronti a calare voraci sul bel raccolto nel campo veronese appena concimato. Vista la piega presa dalla successione degli eventi, non vediamo perché non rigirare un altro po’ il coltello tra le pieghe del torpore scaligero. Ed eccoci qui. Continua a leggere

Hellas Vandea: timorati di dio, timorati di tutto

Zelger

 

Pare che il consiglio comunale, frustrato nella sua voglia di mare e di sole in questa estate piagnona e guastafeste, abbia sfogato la sua acredine e i suoi rancori verso la gioventù cittadina approvando l’ordine del giorno di un livoroso omino che frequenta palazzo Barbieri da quando è fuggito dal rettilario e controfirmato da quanto di meglio codesta città abbia saputo esprimere in merito al progresso dell’umanità.
L’oscurantista portatore sano di Medioevo vorrebbe istituire, sotto il rigido controllo del Comune, un osservatorio sull’educazione alla sessualità e all’affettività della mai abbastanza disgraziata gioventù veronese.
In questa sede preferiamo rinunciare a indagare quale sia stata l’educazione ricevuta dal piccolo Zelger, ché v’è da temere di trovarne di quelle da spremere il cuore a un nazista.
Ma vogliamo esprimere tutta la nostra preoccupazione, perché quando un uomo con quelle misure di cranio, con quella arcata dentale, con quegli occhietti millimetrici dallo sguardo acuto, non si accontenta più di farsi uscire dalla bocca il suo alito da mangiatore di insetti ma comincia a parlare di osservatorio sessuale e affettivo, allora chi arginerà più la pretesca foia voyeuristica e dominatrice di questo e d’altri individui di tal fatta? Che ne sarà dei nostri più puri e graziosi fanciulli?