Con l’augurio di altri cinque meravigliosi anni insieme.
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Maccarone, tu mi provochi
L’ombroso diciannove: un numero eletto
Parafrasando l’antico adagio – veronesi tutti pupazzi – caliamo la nostra furia sulla città e dedichiamo un numero al candidato con più pelo in assoluto sullo stomaco, oscena marionetta nelle nostre mani.
Tanto, impresentabile in più impresentabile in meno, avete dato finora credito a ben altri scherzi di natura, che vi costa.
Prezzolati? Di più, prezzemolati.
– Prezzemolo: io sono come voi, io sono voi, de Il Miserabile Jean
– A mille ce n’è, di Lord Scoppiafica
– L’indicazione di voto de L’ombroso, di Quel Brutale Finalmente
– Io che sono stato P., di Minali
– Otto domande a quattro candidati sindachi, di Alì Tosi
– Non aprite quel cancello, di Silvio Fato
– l’immancabile letterina di Kevin Bonetto a Donna Ricina
il tutto, come da programma elettorale, infiocchettato da illustri illustrazioni.
Di lotteria e di governo
PieTosi
L’ombroso diciotto: un numero possedutuouaaAAARGH!
Stanchi delle coorti sataniche a passeggio sul Liston?
La domenica non si riesce nemmeno più a fare una vasca in pace che subito ti importunano legioni di satanassi.
Veronda è malata di satanismo, e la chiesa vi ha da tempo messo in guardia.
Ma stare con gli occhi genuflessi e il crocifisso carico nella fondina non basta a combattere l’epidemia di ossessi.
Per questo, ci siamo qua noi.
«Inimìce fidei, hostis gèneris umani, mortis adductor… eccetera eccetera».
Immonda bestia, beccati il bestiale numero diciotto
in questo numero:
– Tanti, cattivi e indemoniati, di Quel Brutale Finalmente
– Santo spread, di Lord Scoppiafica
– I soliti noti all’autogrill, de Il Miserabile Jean
– Ci scrive uno che ne sa, e cioè Vostro Padre Giuseppe
– Habemus Satan, di Max Brododidado
– Qualche dritta contro el diablo, di Una suora coi baffi
il tutto inghirlandato da poesie, disegnuoli e schizzi di vomito.
L’ombroso diciassette: un numero immaturo
Sveglia, avanzi di matusa, che vi abbiamo sfornato un numero precotto da leccarsi i brufoli. Giovane giovane. Dedicato alle sbarbe e ai raga che salveranno noi e questo popolo vegliardo.
Allacciate le cinture del Dr. Gibaud e sorbitevi l’esuberante L’ombroso a quota diciassette.
– Youth Degeneration, di Max Brododidado
– Appunti per uno studio endofisiognomico sui giovani, di Il Miserabile Jean
– Festival veneto, forti emozioni, di Quel Brutale Finalmente
– La mia giornata pazza con Tettamanzi, di Minali
– Merito la cerega, di Lord Scoppiafica
– una commovente lettera di Kevin Bonetto
il tutto e molto di più coronato da simpatiche grafichette.
Battute di cacc(i)a
Aquileia (UD), 16 ottobre. Il sindaco di Verona va a caccia e ferisce un compagno di battuta.
Pronto il commento di Tosi:«È stato un errore, l’avevo scambiato per un negro».
Aquileia (UD), 16 ottobre. Il sindaco di Verona va a caccia e ferisce un compagno di battuta.
Pronto il commento di Tosi: «Non è colpa mia se non aveva il senso dell’umorismo».
Aquileia (UD), 16 ottobre. Il sindaco di Verona va a caccia e ferisce un compagno di battuta.
Pronto il commento di Tosi: «Scusate, abitualmente uso il mitra».
Aquileia (UD), 16 ottobre. Il sindaco di Verona va a caccia e ferisce un compagno di battuta.
«A ghò sparà solo parchè l’era un compagno».
Aquileia (UD), 16 ottobre. Il sindaco di Verona va a caccia e ferisce un compagno di battuta.
Pronto il commento di Tosi: «Non condividevo le sue idee, però ho pronti 10 euro anche per lui».
Aquileia (UD), 16 ottobre. Il sindaco di Verona va a caccia e ferisce un compagno di battuta.
Pronto il commento di Tosi: «Pensavo che in Veneto fosse ammesso. Come? Aquileia non è in Veneto? Capisco, scusate».
Aquileia (UD), 16 ottobre. Il sindaco di Verona va a caccia e ferisce un compagno di battuta. Riportiamo la conversazione appena prima dell’incidente.
Sindaco: «So ‘na bela barseleta sui teroni!».
Compagno di battuta: «Dài, spara!».