Lefevriani!

Gli omerTosi e il loro Bricolage di cazzate

Cascano dalle nuvolette, fanno finta di non conoscerli, di non averli nutriti e finanziati. Sono quei briconcelli degli omerTosi, un pastiche demodé e anche un po’ fetentòn di legaioli con gli occhi iniettati di fervore religioso, amici di nazisti e fascisti locali, che non riconoscono più gli amici d’una volta.
Poi, messi all’angolo, quando la stampa ne parla ed escono imbarazzanti foto, marcia indietro… li conoscono sì, ma però li disconoscono. Come Flavio: dice che al tempo del rosario antigay a cui partecipò nel 2005, come faceva a sapere che i preti filonazisti negavano la Shoah, porco mondo?!
E poi ne è passato di tempo, ora il primo cittadino crede nel rispetto, nella tolleranza e nel libero amore.
Allora perché l’altro giorno ci va a portare i saluti, ai negazionisti?
E, primo cittadino, sai cosa pensano dello sterminio gli amici squadristi di cui ti circondi?. "Scoprilo" Flavio, leggendo i libri che pubblicizzano.

In realtà, pretini infervorati della Fraternità San Pio X, lefebvriani doc a cui appartengono sia il feldmaresciallo Williamson che Abrahamovicz, amico del boia Priebke, sono lustri che frequentano la parte ariana della città. E a convocarli al fine di lanciare anatemi contro la depravazione dei costumi sono i soliti noti: tradizionalisti cattolici e Lega Nord.
A Verona i lefebvriani sono di casa, è la loro cuccia anticomunista e anticonciliare.
Padania Cristiana, entità rabbrividente che si picca di avere Marione Bava Borghezio tra i suoi ranghi ed è gestita in loco da Matteo Castagna (Lega Nord) e Alberto KKK Lomastro (Lega Nord), ha ricevuto schei, patrocini, benedizioni da tutto l’humus oscurantista locale, primo cittadino compreso. Per anni.
Ed è proprio Padania Cristiana, in compagnia di tutta la rumenta integralista cattolica, ad averli coccolati ‘sti preti che gorgogliano di camere a gas per curare i brufoli e che Hitler, beh, non è detto che sia esistito.
Adesso gli omerTosi piangono sul latte rancido versato. "Abrahamowicz, il negazionista? E chi è? Ah, sì quello, ma non sapevo fosse così".
Ma come Flavio, Matteo, Maurizio, ma se fino all’altro ieri eravate genuflessi al suo cospetto a sentirlo vomitare odio!? Eravate tutti lì, pronti a combattere "Sodoma (http://www.circolopink.it/orrori.htm) e Gomorra" (http://veronainforme.noblogs.org/album/abramo).
A recitare rosari e messe in latino, indire conferenze e manifestazioni col meglio degli amici che vi meritate: Forza Nuova, Fiamma Tricolore, Veneto Fronte Skinheads.
Che siam fin stufi di dirlo che in città l’aria è olfa.

Il più preoccupante caso di smemoratezza è quello che ha colpito Federico "sior presidente, mi son veneto" Bricolo, la cui mente è completamente obnubilata. Niente. Vuoto assoluto.
Questo Abrahamovicz proprio non se lo ricorda. Anzi, le affermazioni di costui hanno ferito il suo animo sensibile:
Roma, 29 gen. – (Adnkronos) – ”Frasi del genere sono inaccettabili e vergognose. Non appartengono alla cultura della nostra terra e alla nostra sensibilità. Il Papa ha fatto un gesto di generosità ed stato ripagato nel peggiore dei modi. Chi dice cose simili non può avere nulla a che fare con noi”. Lo dice Federico Bricolo, presidente dei senatori della Lega Nord e parlamentare veronese commentando le affermazioni di don Floriano Abrahamovicz.
Chicco, chicco…
L’Arena, 25 febbraio 2005: "Il capogruppo leghista Flavio Tosi assieme al segretario provinciale Matteo Bragantini ha esposto il programma della contromanifestazione (a quella gay), appoggiata anche dall’associazione Famiglia e Civiltà presieduta da Palmarino Zoccatelli. (…) Contro la manifestazione, ritenuta impropriamente un «gay pride» ha tuonato ieri la Lega nord da Roma: è già pronto il manifesto: un lenzuolo verde con il simbolo del Carroccio e la scritta «Noi siamo per Romeo e Giulietta. No al gay pride». Lo hanno presentato alla stampa in una conferenza alla Camera il presidente dei deputati «lumbard» Alessandro Cè, il suo vice Federico Bricolo e Francesca Martini, capogruppo in commissione Affari Sociali a Montecitorio".
E chi era il prete celebrante al megafono? Scopritelo nelle foto dei link.
Chicco, possibile che nemmeno una volta di tutte quelle in cui sei andato a messa dai lefebvriani, non ne hai incontrato uno che ti raccontasse delle menzogne degli ebrei sul loro presunto sterminio? Ti parlavano in latino, forse?

Siccome L’ombroso, oltre che improperi, è anche qultura e informazione, vi elargisce due righe su Marcellino odio divino, di cui tanto si parla.
Così, tanto per sapere con chi se la fa il B16.
Bella lì, Marcè.

Marcel Lefebvre ha ricoperto numerosi incarichi di fiducia nella Chiesa. Nel ’48 viene nominato da Pio XII delegato apostolico per tutta l’Africa francofona, e nel ’56 diviene il primo arcivescovo di Dakar. Con il Concilio Vaticano II inizia a consumarsi la rottura con la Chiesa di Roma. L’ecumenismo, le modifiche alla liturgia e all’insegnamento religioso appaiono concessioni a uno spirito neomodernista e neoprotestante capaci di condurre alla rovina del sacerdozio, all’annientamento dei sacramenti, alla scomparsa della vita religiosa. Come portavoce intransigente della Tradizione contro la riforma del culto (fu fedele alla messa tridentina di Pio V) pensava che Giovanni XXIII avesse lasciato la Chiesa in balìa di tutti i mali più pericolosi per la tranquillità dell’ordine: socialismo, comunismo, massoneria, liberalismo, rivoluzione. Nel 1970 dà vita alla Fraternità San Pio X, in onore del papa che condannò violentemente il modernismo. La base del suo movimento è a Ecône, un piccolo villaggio della Valle del Rodano, nel versante svizzero delle Alpi. Inizialmente il seminario viene riconosciuto da Roma, ma in pochi anni la frattura si fa insanabile, fino alla sospensione a divinis del religioso pronunciata da Paolo VI nel 1976. Una decisione che non impedisce a Lefebvre di ordinare circa 500 nuovi sacerdoti e 4 vescovi (tra cui il prete spagnolo Juan Fernández Krohn, che attentò alla vita di Wojtyla a Fatima il 13 maggio 1982 confidando: «L’ho fatto per liberare la Chiesa da un Papa compromesso con i comunisti»). Nel 1978 Lefebvre dichiara a Giovanni Paolo II di accettare il Concilio «alla luce della Tradizione», rientrando di fatto nei ranghi della Chiesa fino alla scomunica del 1988. Sostenitore di dottrine razziste, è animatore negli anni Sessanta de La Cité Catholique, movimento integrista e anticomunista. Ma i suoi trascorsi come «combattente della fede» sono soprattutto legati alla «guerra santa» per un’Algeria Francese. Avalla il terrorismo e la tortura praticata dai guerriglieri dell’OAS (Organisation Armée Secrète) divenendo un riferimento fondamentale per tutte le correnti tradizional-cattoliche della destra europea. La polemica in difesa della vera cristianità, contro i «vescovi rossi» e la «martirizzazione della Chiesa romana» si incontra ben presto con le tesi razziste dell’estrema destra francese. «Il governo ideale – confesserà in un’intervista a “Il Secolo d’Italia” nel 1986 – è per me quello che applica i veri princìpi cattolici, come la Spagna di Franco e il Portogallo di Salazar». In altra occasione ebbe a precisare che «non si dialoga con i massoni e i comunisti, perché non si parla con il diavolo».

8 thoughts on “Lefevriani!

  1. Che schifo che mi fai leggere, lo dico perchè i discendenti di san Pio x è gente che supera lo schifo, lo rivolta e poi lo rimonta, fino a trovarsi nuovi posti e ponti dove poter riemergere. Ci vorrebbe un Che cattolico, capace di mozzare ogni pensiero di questa banda di negazionisti fanatici, illuminati dall’odio e dal rancore che li divora nel plesso solare. Ma come può un Papa come quello che ci ritroviamo aver fatto quello che pochi giorni fa ha fatto? Erano fuori tutti, da Williamson a Abrahamovicz a Faley, perchè li ha voluti riannettere? C’è qualcosa di cattivo, profondamente cattivo in quanto è successo, dun qualcosa che ha a che vedersela con il film di Brian Singer “L’allievo”. Sentivamo nostalgia del gregoriano, peccato che io sia stonato.

    Tanti saluti, Matteo.

  2. Prossimo passaggio: quanti di costoro, Zoccatelli & c. prendono tutt’ora i soldi dal comune assunti come consulenti e/o dirigenti?

  3. Come sempre, lombroso, eccellenza pura. Scherzando si può dire di TUTTOtm… anche la verità! :o)

  4. Sempre a proposito di matrimoni “misti”: Berlusconi ha detto che Eluana Englaro può ancora avere figli.
    (il Caccavaliere è stato già ingaggiato per la sceneggiatura di un remake de “La sposa cadavere”)

  5. una fronte spaziosa, vi ricordo, è indice di acume e intelligenza fuor dal comune:
    … sui matrimoni misti: «CONTROLLIAMO CHE SI AMINO e che lo scopo non sia la cittadinanza».
    FEDERICO BRICOLO

  6. Visto che fate i seri, allora vi racconto in una recia che l’ho sentito io, il Marcelin, che diseva (beh, era un’intervista in cui non si sentiva la sua voce, perché negli anni ’70 si usava far sentire solo quella del traduttore) che mica erano tutti contro di lui, el gaveva anca lu qualcheduno che lo capiva, poareto, e citava 2 cardinali: Oddi e… e…
    Scommetto che ci siete già arrivati!
    ciao, cometa

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