Il circo delle croste, pu-ppu-ppi-dù

Venerdì 16 ottobre, all’imbrunire, al circolo Kroen di Villafranca si fa il botto: in una sola sera si festeggiano il secondo compleanno de L’ombroso e il centenario della morte di Cesare.
Avrà infatti luogo "Il circo delle croste", primo talent-shock inaudito e inaumano.
Sul palco si esibiranno in numeri funambolici artistoidi di diversa foggia, età e paese di provenienza, tutte e tutti con evidenti problemi che però quella sera si lasceranno alla spalle per dare vita ad una ricca parata di freaks. Continua a leggere

La vera storia del Principe Ugenio – II parte

(continua dal primo capitolo la Vera Istoria della Prinz di Ugenio, da Ugo Sau raccolta nel cestino della carta straccia e da egli stesso dettata alla Madonna Incoronata di San Lopette in seguito alla conquista di Paperopoli e da questa riportata per infilo e per insegno nell’apparizione a Natalino Otto, vero ultimo discendente d’Absburgo per parte di asino)

Era infatti quello il periodo in cui l’infedele turco si dedicava con vigore rinovellato da successi militari alla sua principale occupazione, ovvero l’islamizzazione e l’espianto dei popoli. Egli solo, faro della Cristianità e unico vero esempio dell’ideale del Sacro Romano Imperò, pel quale percepiva di buon grado uno stipendiucolo inadatto per certo alla sua grande missione, s’oppose col petto e’l crine all’avanzata del Suddetto in Uropa, ricacciando sdegnato le porzioni di carne di cristiano che gli venivano offerte da mezzinegri in chioschi illegali per la via. Continua a leggere

La vera storia del Principe Ugenio – I parte

di Ugo Sau



"e fu così che Ugenio, a bordo di una Prinz, rispinse gli islamisti a espiantare la civiltà da un’altra parte."

da La Vera Storia della Prinz di Ugenio, da egli stesso dettata alla Madonna Incoronata di San Lopette in seguito alla conquista di Paperopoli e da questa riportata per infilo e per insegno nell’apparizione a Natalino Otto, vero ultimo discendente d’Absburgo per parte di asino.

 

Vi era un tempo cari miei, per quanto ne dicano i venetisti falsi e bugiardi, i quali assomigliano ai vermi da cui dicono di discendere, se non fosse che le bugie del signor Darwin ne ottenebrano le già tristemente calafatate cerbella, e più che altro tale simiglianza è d’addurre alla lontananza dalla luce di Dio, che, si sa, non abbronza, anzi schiarisce l’occhio, il crine, il derma, v’era un tempo in cui l’ideale di un grande impero germanico aveva al suo servizio gli uomini più puri e devoti.
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L’ombroso otto: un numero infradito

Nella calura afosa, frotte di vecchietti stremati si barricano in casa a congelarsi le balotte e arrostire i piccioni con le fuoriuscite dei condizionatori.

Al riparo dal turismo napoleonico che li irride dicendo "noi ci abbiamo delle mummie meglio tenute, al Luvr", non sentono il pericolo che si spande per le mura del centro storico, l’insicurezza che farebbe tremare le loro sgalmare. Per le strade assolate milioni di infradito, in accoppiamenti sempre meno eterotrofi, s-cìabattano calpestando nel sangue  quanto resta del Decoro.

Difendi la tua terra e i tuoi zoccoli!
Scarica L’ombroso numero otto
e grida con noi: Infradito Primo Nemico!

In questo numero:
– l’estate di Paul Valery, bimbo capriccioso ma facoltoso
– l’esaltante finalissima della Viva Cup (ehhh??!), raccontata dal nostro inviato sportivo
– vi guardano, vi giudicano, vi controllano: Rondamen. Versione potenziata
– la vera cartina turistica della città nascosta e vergognosa: Veronda
– tutto quello che c’è da perdere della sempre meno imperdibile estate teatrale veronese

In regalo la comoda sdraio

Sotto Spirito Santo, Dio beve e provvede

IL FATTO – Stava viaggiando tranquillamente sulla Milano-Torino quando è incappato in una pattuglia di carabinieri. M.C., 41 anni, sacerdote, è risultato positivo al successivo test dell’etilometro con una percentuale di alcol di 0,8.
“È lo spirito santo che è dentro di me!”, ha subito scherzato, ma
accortosi che il carabiniere stava levando la sicura alla mitraglietta in dotazione si è trovato costretto ad ammettere la verità: “Ho celebrato quattro messe in un giorno”. Il prete, disperato, ha tentato il tutto per tutto provando a confondere il maresciallo con uno sgrammaticato latinorum : “In saecula saeculorum lex ecclesiae maior quam legem hominibus est”. Ma il militare non si è scomposto e con un secco “Sic transit gloria mundi” ha zittito il prete e contemporaneamente smentito sessant’anni di barzellette sui carabinieri. Continua a leggere

Hai voluto la carrozzella? E adesso pedala.

Qualche giorno fa sono state ridisegnate le strisce dei parcheggi di palazzo Barbieri. L’esigenza primaria era quella di far posto alla carrozza di sua maestà l’imperatore Flavio T. Grugnolo, senza però ledere le comodità e la dignità degli assessori dignitari di corte con la tessera per il parcheggio gratuito alla Passalacqua, visto che ci tengono a tenere in forma le loro belle bolle. Così, stringi di qua e stringi di là, alla fine il posto si è trovato. Flavio potrà parcheggiare grazie al posto auto per disabili, da oggi in formato ridotto. Come si può notare dalla foto, al posto dell’auto a palazzo Barbieri ora ci può stare una bella bicicletta per disabili. Continua a leggere

L’ombroso sette: un numero sinistro

Barbuti barbudos si sbarbano in barba ai barbagli del barboso sole che sorge sui tetti di Verona. Una nuova alba è cominciata per la sinistra veronese, che mai si sarebbe detta esistere. Dalle profondità delle coscienze ingorgate, fino al ponte della vittoria, forse!


In questo numero tra l’altro troverete:

– l’esclusivo reportage di George Bertain sulle tracce dei guerriglieri di Pandoro Luminoso.


– lo schema segreto della sinistra radicale veronese


– la nuova programmazione del centro mazziano, di interzona e di tutti i locali trendy della sinistra veronese


– il bestiario della generazione d


– mao dire mao: una ne fa e cento ne pensa


– genialità manifesta, un fumetto (sic!) di fabbro nizzardo

Uomini d’onore

 
Nota: c’è chi ci chiede se il volantino sia stato partorito dalla nostro fetida immaginazione. Magari toccassimo certe vette d’autoironia. Tutto originale padano e tutto distribuito ad Avesa e Quinzano prima delle elezioni del re.
 
In una città che affonda nel melmone trasversale del "me ciava solo se fasso schei", quindi corrotto e corruttibile, una ventata d’aria fresca è arrivata con l’elezione di uomini che hanno sbaragliato i vecchi costumi di coloro i quali – opportunisti politicanti avvezzi all’affarismo più bieco – erano votati alla genuflessione nei confronti dei potentati economici, industriali, curiali.
Ora alla guida della città ci sono uomini tutti d’un pezzo, lontani dalle ladronerie, che hanno avuto un preciso mandato dal popolo e intendono rispettarlo il popolo perchè loro sono rappresentanti del popolo.
Non si fanno intimorire da deboli e debosciati (loro sono amici dei migliori squadristi in città), tirano dritto.
Lassismo e relativismo, via!
Questi sono uomini d’azione. Uomini d’onore.
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