L’ombroso venticinque: un numero a metà del guano

“La virtù sta nel mezzo” e Verona, fiera e tronfia, reinterpreta l’antico motto attualizzandolo in “è tutto bello ciò che è lasciato a metà”: mezzo traforo, mezza tramvia, mezzo parcheggiato sul marciapiede e bicchiere mezzo pieno da muovere in mano tutta sera in Piazza Erbe.
Come se non bastasse questo nuovo mezzo corso della lungimirante politica locale targata “made in Middle Padania”, da mesi la città è sotto assedio della magistratura e di giornalisti RAI prezzolati che invadono Palazzo Barbieri con l’intento di distruggerlo. Ci vogliono portare via il sindaco più mezzo amato d’Italia, perché sono invidiosi del “Modello Verona a metà”, il suo vice lo hanno già rinchiuso ingiustamente nelle patrie galere. E che ne sarà di noi, della nostra millenaria cultura? Bisogna rimanere uniti e ancorati alle nostre tradizioni.
Combattiamo questi nuovi invasori, attiviamo nuove ordinanze, chiudiamo le rivendite etniche e manteniamo la calma.
Pandoro & Pearà basteranno per tutti. Proteggiamo le nostre famiglie, i nostri figli e i nostri marò.

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in questo numero:

– Veronesi tutti ma, di Max Brododidado
– Ciclorchide, di Alì Tosi
– Un gradito ritorno, le lettere a donna Ricina di Kevin Bonetto
– Bombardieri, di Il Miserabile Jean
– Mi piacciono i nani, e allora?, di Lord Scoppiafica

decorato a metà con una ridda di grafiche e umorosissime illustrazioni sagaci che se le scordano gli altri giornali.