Trucco e parrucco

«Vieni in bici… fa bene alla salute e aiuta l’ambiente!»
Vai, così ti si aprono bene i polmoni, che l’inquinamento è a Km zero.

Torna la maschera di bellezza in nuance “giovane impegnato che aiuta l’ambiente” per le politiche ecocide e suicide di Veronda.
Ne avevamo parlato già l’anno scorso, e allora perché ritornarci su? Il fatto è che non sappiamo resistere allo spirito frizzantino che la lodevole iniziativa promana.
Diamo un occhio al sito.
«Con sostenibilità intendiamo fare positivi e duraturi cambiamenti nell’uso delle risorse naturali e umane, per migliorare la qualotà (sic) della vita per tutti».
«Mission fondamentale dell’evento è la sostenibilità intesa a 360 gradi negli ambiti sociale, ambientale ed economico».
«L’Associazione VRBAN intende proporre e promuovere un modello di evento sostenibile in conformità con i requisiti della norma ISO 20121, delle leggi nazionali e internazionali in tema di ambiente, di tutela del lavoro, della salute e della sicurezza. L’evento identificato è uno spettacolo tra musica ed immagini che si propone di diffondere la cultura della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, in coerenza con le politiche dell’Associazione stessa, al fine di fornire delle linee guida ed un modello sostenibile, replicabile e condiviso».
Commovente. Tutto bello, tutto fresco. Come si fa a non condividere sta paccata di valori condivisibili?

Ci si sentirà sicuramente più amici degli alberi dopo aver bevuto là un mojito ecosolidale.
Quest’anno poi ecco un altro valido motivo per contribuire al rincoglionimento sostenibile: l’elezione a capo dei rifiuti di uno che di rifiuti se ne intende. L’azienda municipalizzata in questione, insieme ad AGSM, sponsorizza il festival, che è organizzato in collaborazione con Comune di Verona e Regione del Veneto.
Allora, sarà un caso fortuito, SICURAMENTE, che in mezzo a tanti nobili principi non ci sia mezzo rigo sulle politiche ambientali legate a profitti&cementi&inceneritori (un occhio, solo uno, a questo lungimirante articolo) che l’amministrazione e i suoi enti stanno ignobilmente portando avanti, sbattendosene di chi vivrà in un territorio sempre più mortificato e inquinato.
Chissà se ballare allegri sotto il palco sulle note di Roy Paci allontanerà quella triste nube di diossina che sta per addensarsi all’orizzonte.

12 thoughts on “Trucco e parrucco

  1. E’ tutto a gratis: che cazzo rompi i coglioni? E’ questo evidentemente il pensiero dei vigili VRBANi… E so de imbuto e oio de ricino bio (can)! Bra’i butei, bra’i! C’avrete il cazzo bello a punta a furia di differenziare rifiuti a tarda notte! Grazie per la vostra generosa opera di buonsamaritanaggio!

  2. Cari Lombrosi,
    per poco non ci ho creduto sul serio: per un attimo ho pensato che i commenti di tali Pier Fratta Fazzini e Alessandro Formenti fossero reali, di persone reali. E invece no, poi ho capito che sono stati inventati di sana pianta da voi, amici satiri, non è possibile, infatti che la realtà contenga una mole simile di vuoto, se non di cazzate.
    Insomma Pier Fratta Fazzini e, soprattutto, Alessandro Formenti sono troppo coglioni per essere dei personaggi reali, non rendendosi conto di essere presi bellamente per il culo, ma per fortuna sono creazioni delle vostre penne malefiche. Immaginate se esistessero sul serio inetti simili a spasso per le vie della città.
    Cari amici, ci ero quasi cascato, ma avete esagerato nell’ironia, tale idiozia non può superare la realtà.
    Un caro saluto dal vostro Cesare, studioso di impostazione illuminista, riciclato, macinato in pietra, a kilometro 0, giovane creativo, eco-sostenibile, certificato, illuminato, progressista, organizzatore di… eventi.

  3. Ok ok, ragazzi, quanta passione e competenza! Ci avete convinti, siete puliti, potete andare tranquilli, non vi scherzeremo più e tanto di cappello.

    Però sentite, solo per darci un po’ di soddisfazione a noi quadrumani,
    un po’ per informazione e un po’ magari anche per farci fare quattro amare risate, ci scrivete cinque righette cinque a proposito della politica ambientale del comune di Veronda?

  4. ….e cchè minchia ma chi sei un operatore ecologico ??? Bhè se così fosse capisco l’accanimento alla differenziata, e fai pure bene visto che è un tra i temi principali per una corretta sostenibilità ambientale.
    Il problema della differenziata va sostenuto, divulgato, educato, motivato, rompendo il cazzo a destra e a manca ne sono più che certo;
    vedo una gran sensibilizzazione da parte di tutte le varie manifestazioni a Verona nell’ultimo anno, chi con decorosi cestini, chi con cartelli simpatici, chi con diversi colori dei bidoni, insomma c’è una rete che si muove nella differenziata con un intento comune.

    Questo è bene, ed è giustissimo insistere sul tale messaggio creando iniziative, spot, nuovi modi di comunciazione, dibattiti e conferenze, ironia e vignette, ….quindi anche voi Lombrosi continuate così che è quello che sapete fare, l’importante è che almeno il messaggio di essere più sensibili alla raccolta differenziata PASSI !!!

    Degli altri aspetti di Vrban non ne parliamo valà, tanto “che ce frega” dell’energia rinnovabile, “che ce frega” di un impianto audio/luci a basso consumo, trasportato in un solo viaggio, muovendo minor mezzi di trasporto, in una tempistica e carichi di sforzo sostenibili per il montaggio, “che ce frega” di banchi mixer digitali di ultima generazione, che consumano un decimo di un banco analogico e relativi outboard, poco ingombranti ripettando così una corretta e sostenibilie visione dello show.
    “che ce frega” della rivalutazione di una location abbandonata e lasciata preda di vizi, malcostumi, e traffici illegali, ora punto fermo per associazioni che necessitano di uno spazio ( quest’anno si sonop svolte ben 7 manifestazioni)
    Proprio Vrban ne è stato scopritore e promotore 7 anni fa e voi lo sapete bene :), oggi sono realizzati impianti di energia rinnovabile stabili, acqua potabile con relativo impianto, attrezzature idonee per ospitare stand, associazioni, bar. Strutture eco-sostenibili, costruite in legno, un palco e copertura stabile per 6 mesi all’anno, ed una buona pulizia del parco a cura di Legambiente sempre molto ricettivi e disponibili.
    “che ce frega” se la proposta artistica è sempre stata alla ricerca di graditi artisti con motivazioni sociali, umanitarie, ambientali, e senza dubbio di altissima qualità (Rezophonic, Orchestra Piazza Vittorio, kelweit, Bassanese, Capone Bungt Bangt, Roy Paci e soprattutto la brass band Magicaboola )
    “che ce frega” se il cibo proposto è fatto con farina macinata a pietra, se la pasta è a lievitazione naturale 30 ore, se i prodotti, sono biologici a km”0″ e anche qui di prima scelta e di altissima qualità pur mantenendo un prezzo “sostenibile”.
    “che ce frega” uno stage per nuove idee creative di Verona, “che ce frega” dare visbilità ad associazioni no profit, che a loro volta s’impegnano con passione nel proporre idee e creatività che possano dare in piccoli gesti ed emozioni una qualità alla vita,
    “che ce frega” di stampare tutto il materiale informativo su carta riciclata certificata e cercare il giusto equilibrio di sostenibilita nel stampare senza spreco, e nel comunicare nel web senza troppo spreco di energia elettrica ( i computer sapete bene vanno a corrente )…e “che ce frega” conteggiare tutti questi parametri e dcoumentarli in un manuale di 60 pagine che possa essere quindi strumento per un corretto sviluppo sostenibile e visibile.

    Avrei molti altri punti da evidenziare ed analizzare insieme, ma a tal proposito si sta realizzando un comunicato ufficiale con numeri, consumi, riduzioni, ingombri ecc… d’altro canto ieri si era al Supersound di Faenza a ritirare il premio di certificazione direttamente dal Sindaco, credo che sia significativo tutto ciò.

    ma poi a noi : “ma che ce frega, ma che ce ‘mporta…….”

    Sinceramente ora ciò che è importante è ringraziare e riuscire a pagare tutte quelle figure professionali che hanno contribuito ad un successo così importante, che hanno accettato di essere vicini alle tematiche di Vrban e della sostenibilità, lavorando perfettamente in regola e tutelati nelle loro mansioni professionali, assicurati, e messi in condizioni serene e di sicurezza…un grazie a tutti voi !!! ed un grazie alle realtà che economicamente sostengono il progetto VRBAN !

    Alessandro Formenti
    Presidente Ass. Cult VRBAN

  5. Premesso che generalmente non mi piace entrare in questi infiniti dibattiti, stavolta farò un infinito strappo alla regola, sia da “tifoso” dei L’ombrosi ma allo stesso tempo da organizzatore di VRBAN… (sentite come sono democristiano!!!)
    Credo che valga la pena distinguere i vari aspetti di una manifestazione che sicuramente avrà le sue contraddizioni ma che di certo non si è mai voluta elevare allo status di beato tra i santi sostenuti e sostenibili, bensì vorrebbe farsi portavoce di alcuni messaggi che, applicati alla quotidianità di tutti, potrebbero portare ad alcuni cambiamenti positivi!!!

    Guardiamo l’aspetto POLITICO: VRBAN è nato nel 2006 con una giunta più o meno di centro-sinistra ed ha proseguito la sua attività per 7 anni, superando alcuni pregiudizi della giunta che si è insediata nel 2007 e che è più o meno quella di oggi. Ma negli anni, aldilà di un appoggio istituzionale, a mio avviso doveroso per una manifestazione pubblica, VRBAN è comunque cresciuto, pur non identificandosi mai in alcun partito nè corrente politica. Forse questo è un BUON esempio di come la stessa idea possa convivere nel tempo con diverse ideologie…

    Vogliamo parlare dell’aspetto ECONOMICO? Ebbene, VRBAN è una delle poche manifestazioni pubbliche che è sempre stata gratuita. Abbiamo sempre pensato che non fosse giusto che la gente dovesse pagare per vedere uno spettacolo in un parco di proprietà della città. E così è stato, anche nelle serate in cui hanno suonato i vari Casino Royale, James Taylor Quartet, Calibro35, Orchestra di Piazza Vittorio, Roy Paci etc. Che piacciano o meno questi artisti, non so come siete abituati voi!!! Io personalmente ho pagato spesso e volentieri in manifestazioni all’aperto come il Malalido, il Kroen etc… e questo non vuol dire che noi siamo meglio di altri, ci mancherebbe! Ma credo sia apprezzabile il fatto che ci sia ancora qualcuno che lavora sodo per trovare aziende disposte a investire qualche quattrino, affinchè si possa garantire uno spettacolo musicale gratuito. Ecco, io trovo che, a maggior ragione oggi, con il periodo economico che stiamo attraversando, sia POSITIVO trovare qualcuno che offre qualcosa gratis a qualcunaltro. E’ una forma di condivisione, di “sharing” come lo chiamano oggi…
    (per inciso, che poi politicamente o socialmente a qualcuno possa non piacere uno sponsor o le politiche di un’azienda o i personaggi che la dirigono e che decidono di contribuire alla riuscita di un evento, beh questo è un altro discorso ma sfido chiunque a trovare una compagnia produttrice di energia senza “macchia”. Altrettanto vorrei sapere a chi pagate la corrente che consumate a casa vostra? A quale compagnia che investe in rigassificatori, nuove centrali a petrolio o chicchessia? E a chi pagate la tassa sullo smaltimento dei rifiuti, incrementando la ricchezza delle aziende che negli anni avvenire costruiranno inceneritori o discariche vicino alle nostre case? Solo spunti!)

    Vogliamo parlare quindi dell’aspetto SOCIALE di VRBAN? E’ un evento che è nato grazie al coinvolgimento e a un tavolo di lavoro tra numerose associazioni della città, alcune delle quali nel tempo si sono andate perdendo, altre che sono rimaste e alcune nuove che sono entrate…
    Questo è sempre stato lo spirito promotore dell’evento perché è il network che aiuta a crescere, non certo il chiudersi a fare le proprie cose di nicchia… per la nicchia in una nicchia!
    Lavorare insieme, creare opportunità, amicizie e rapporti umani credo sia la base MIGLIORE per sviluppare la socialità tra esseri umani… se è questo che siamo!

    Potrei anche proseguire con il tema di quinta elementare ma la cosa a cui sto pensando adesso è, DI COSA STIAMO PARLANDO?
    Di un’idea vecchia di 7 anni, che non costa niente a nessuno, se non la fatica di quattro pòri sostenitori-ibili! Cosa potrà mai fare di male tutto ciò??!
    Con i presupposti di cui sopra magari potrà fare del bene a qualcuno o almeno a coloro che sono venuti in questi anni a sentire un po’ di musica, a bere birrette o mangiare una pizza ai bastioni… tra cui ci siete anche voi, L’ombrosi, fino a prova contraria.

    Pertanto, per favore, se vogliamo scrivere qualcosa a tutti i costi, mettiamoci prima una mano sulla coscienza e riconosciamo umilmente che ognuno di noi quotidianamente commette inconsciamente una serie di piccoli “reati” che purtroppo oramai fanno parte di noi…
    E forse vale di più la pena mettersi nell’ordine di idee di sognare un mondo migliore, chiedendo ai propri “vicini di casa” di fare qualcosa di buono, piuttosto che rinchiudersi dietro a un eleboratore con processore Intel e sistema operativo Windows, per scrivere satiriche cattiverie su un blog WordPress caricato su server HP.

    Io sono dell’idea che nella vita è importante fare, no dire. E, se qualcuno di voi, oltre a far parte della pregevole redazione di L’ombroso, dovesse un giorno fare meglio di me, ben venga ma bisogna mettersi in gioco prima di scagliare sanpietrini a destra e manca!!

    Perché, miei cari amici L’ombrosi, a volte mi sembrate più un branco di “veci piassaroti” del sabato sera che no ghe va mai ben niente… insomma fate qualcosa, aiutateci voi!!!
    Non lasciate che si assottigli sempre di più la già sottile differenza tra coloro che effettivamente non hanno nulla da dire e coloro che invece qualche idea buona ce l’avrebbero in questa città.
    Cassare a priori qualsiasi cosa ,senza vederci dentro mai nulla di buono, non aiuta certo a migliorarsi o a stare meglio. In fondo, se guardate bene, anche nella vostra cacca troverete qualche residuo di cibo prodotto sottocosto dai bambini di qualche paese sottosviluppato!

    E allora ripeto, DI COSA STIAMO PARLANDO?

    Domattina qualcuno di voi si sveglierà nella propria casa radical-chic, arredata mezza Ikea e mezza vintage (…de mè nona!). Prenderà la propria Volkswagen e si recherà presso un distributore Agip, dove fa la raccolta punti, prima di entrare in un qualunque Esselunga, per acquistare una cassa di Acqua Vera e una confezione di insalata già lavata Bonduelle, convinto di tornare a casa e fare un sano pranzo vegetariano finchè prenota un qualunque volo Ryanair.
    Ecco, chissà quante volte vi è accaduto di sentirvi così bene con voi stessi… così tutta questa bontà usatela per amarci un po’ di più, sono sicuro che poi digerirete meglio anche tutto il resto!

    Ah, L’ombrosi (che detta così sembra na malattia!)… l’anno prossimo, se ci garantite che stampate il giornaletto su carta ecologica con inchiostri naturali certificati, ve demo il bancheto anca a voi altri, di fianco all’Amia e all’Agsm, così almanco stasì boni e in silenzio!
    Amen

  6. Miei cari, infatti la differenziata, dopo ogni sera di festival, l’abbiamo fatta noi. A breve verranno pubblicati sul nostro sito: quantità, tipologia, e litri di rifiuti prodotti. Monitorati in relazione ai consumi dell’utenza nel dettaglio. differenziati dallo staff di VRBAN. Tutto ciò per essere “seri” e chiari.
    Avevamo del personale presposto e patato dalla nostra assocazione per la raccolta dei rifuti in serata. successivamente appositamente differnziata da noi.
    Ecco quanto.
    Alessandra

    • Potremmo anche chiederci quale sia l’opportunità di lasciare che i cittadini, i cittadini che vanno a vrban, bevano birra, mangino patatine e zucchero filato e buttino tutto insieme nell’indifferenziata per poi andarla a separare nottetempo di nascosto.
      È uno strano metodo educativo ma rinunciamo a entrare nel merito.

      Anche perché forse è inutile discutere con vrban, se invitandoli a riflettere sulla politica ambientale del comune di Verona
      torneremo a chiedergli il senso di questa sponsorizzazione probabilmente ci risponderebbero dimostrandoci, documenti alla mano, che a vrban non si vendevano patatine.

  7. Egregia Alessandra
    quest’anno ho partecipato per la prima volta al vostro festival.
    Di “eco” non mi pare di avere visto molto, soprattutto quella che io ho considerato una “ipocrita presa per i fondelli” (per non sfociare nel turpiloquio): qualsiasi tipo di rifiuto sparso a terra, cestini traboccanti rifiuti sotto lo splendido cartello taggato AMIA “a differenziare i tuoi rifiuti ci pensiamo noi”. HAHAHAHAHHA… se non mi facesse incazzare mi divertirei a pensare a Migliornazi, Patervoster e compagnia cantante mentre separano i rifiuti per poi ingoiarseli.
    Non metto in dubbio le motivazioni per cui profondete (?) tutte le vostre energie, ma le obiezioni mosse dai L’ombrosi meritano tutto il mio sostegno e soprattutto una risposta da parte Sua.

  8. Cara Alessandra e cari pazzi tutti,
    noi, come forse si sa, oltre a essere superficiali e piccolini, siamo pure satiri.
    E cioè, cogliamo l’ironico che la vita così generosa a braccia aperte ci dona.
    Le cose serie, le cose impegnate e sensibili, le lasciamo a chi si cimenta con i parametri ISO 20121 (di cui purtroppo noi non possiamo far sfoggio).
    L’ombroso si limita a segnalare il ridicolo, spesso involontario, che promana dalla città che viviamo e amiamo e anche odiamo, perché no.
    Voi sostenete che è giusto ringraziare gli sponsor che vi sostengono.
    Noi sosteniamo che è ridicolo (per l’appunto) sostenere l’ecosostenibile ed essere contemporaneamente sponsorizzati, senza notare la minima incoerenza, dai responsabili primi della VOLONTÀ di inquinare, traendone profitto (economico o politico che sia).
    Tra la lettura di un Topolino e di un sussidiario delle elementari a noi è capitato di leggere da qualche parte che queste operazioni altrove le si chiama di “green washing”, albionico termine che sta ad indicare come società, multinazionali, aziende si ricostruiscano un imene verde con meritorie e probe opere, ripulendosi dalle accuse di essere in realtà dei fetusi distruggi-territorio.
    Ma a noi, degli arbre magique a celare il tanfo delle porcilaie, poco ci garba.
    Non vorremmo annoiare ribadendo i motivi per cui riteniamo le politiche ambientali – attuali e future – di questa amministrazione oltremodo lesive del territorio e della salute di chi lo vive.
    A questo proposito, signor VRBAN, che ne pensa di tali politiche e simili biodegradabili personaggi? Anche inceneritore e traforo sono progetti etici? Riceveranno l’agognato attestato ISO?
    Sarà anche offensivo e triste non riconoscere il vostro sforzo, e di questo siamo profondamente addolorati, ma rimaniamo convinti che Grugnolo-Padrenostro-Migliornazi e cricca varia rimangano profondamente eco-insostenibili per la nostra bella città, tra le più inquinate dello stivale.

    Dall’umido,
    quelle e quelli de L’ombroso

  9. LA VERITA’ … E’ CHE NON GLI PIACI ABBASTANZA…

    Miei cari scrittori di cui sopra, sono Alessandra Biti, uno degli organizzatori di VRBAN ECOFESTIVAL. Vorrei approfondire le vostre considerazioni perchè le ritengo superficali, non attinenti e davvero poco rispettose del lavoro che più di 100 persone profondono con impegno in un progetto davvero etico, e nel quale tutti crediamo moltissimo.
    La critica quando c’è è fondamentale, ma solo se costruttiva. La accettiamo, per migliorare di anno in anno. Per avere nuovi spunti e suggerimenti. Per allargare il network delle collaborazioni, che di anno in anno crescono. E se ci sono in Italia, così tanti “AMICI DI VRBAN”, tra assocazioni, partner e singole persone, significa forse che “qualche cambiamento” VRBAN, nel corso del tempo l’ha davvero ispirato.

    Quando invece la critica è sterile e senza senso, come in questo caso, diventa diffamatoria, puerile, non veritiera.

    Mi piace palesare la mia identità perchè è facile “criticare” senza esporsi personalmente e in modo diretto.

    L’anno scorso mi ero detta di non perdere il mio tempo nel rispondere al vostro post su VRBAN. La pensavo una piccola sparata “adolescenziale”, fatta da chi di questo mondo (parlo del mondo della sostenibilià) sa poco, quindi mi ero detta, lascia stare, lascia ai “piccolini” il tempo e la capacità di crescere e di capire.
    Ora invece, sempre più conscia della strada positiva che con grande fatica in questi anni abbiamo percorso con questo progetto, mi fermo un attimo per condividere con voi alcune considerazioni.

    Vrban vuole “usare la forza delle note per ispirare cambiamenti duraturi”.

    Ecco cosa scrivete, cito: “Torna la maschera di bellezza in nuance “giovane impegnato che aiuta l’ambiente” per le politiche ecocide e suicide di Veronda”

    Innanzitutto VRBAN si occupa di sostenibilità non solo per quanto riguarda l’ambiente, ma di sostenibilità in senso esteso. Seguendo tutti i parametri delle ISO 20121 per il management degli eventi sostenibili, che, per spiegarsi, prevede un lavoro di almento un anno in termini di progettazione dell’evento, affinchè TUTTI gli ambiti che esso comprende e coinvolge siano in perfetta coincidenza con gli standard.
    Non è certo facile fare questo percorso che obbliga ad adottare le linee guida di sostenibilità a TUTTI gli attori coinvolti. Con relative certificazioni nell’ambito dei MATERIALI, ALLESTIMENTI, DELLE MOBILITA’, DELL’ENERGIA, DEL LAVORO, DELLA SICUREZZA, e così via.
    Vrban produce un manuale di 68 pagine, che descrive dettagliatamente tutti gli accorgimenti e le certificazioni che richiede e produce.
    L’anno scorso ha ridotto la Co2 del 91%. Solo per darti un dato.

    Difficilmente una manifestazione fa queste azioni. sia per tempi, sia per costi.

    Strumentalizzare VRBAN per parlare della politica cittadina è davvero indice di poca sensibilità. Perchè non ne parlate in modo diretto senza “mezzucci”?
    Vrban si svolge a Verona. La città in cui viviamo e che amiamo. La città ci aiuta e la ringraziamo.
    Lo “offriamo” ai cittadini come evento gratuito, con tutti i rischi anche economici del caso.
    Non lo facciamo certo per un guadango, ma per madare avanti un messaggio forte.
    Gli sponsor e i partner che ci sostengono, e che ringraziamo, ci aiutano a pagare alcuni costi, ma siamo BEN LONTANTI, dalla copertura economica dell’evento, che è tutta a nostro rischio.

    Allora ti chiederai, perchè lo fate?
    Perchè fondamentalmente siamo dei pazzi.
    Perchè crediamo DAVVERO nella partecipazione e nel messaggio che stiamo portando avanti. Con passione, serietà ed impegno.

    Ecco perchè tutto quanto sopra è offensivo e davvero triste. Sopratutto di questi tempi.

    VRBAN promuove il divertimento sostenibile, ma non tutti ci “pigliamo” come si dice in toscana, a casa mia.

    La verità, è che non vi piace abbastanza….

    Nell’attesa di un confronto….
    Alessandra Biti

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