Il Mangiatore di Panini e la Guardia

Tratto da: «Dialoghi estivi veronesi»

MdP: Buongiorno, signora Guardia.
G: Non sono una signora!
MdP: Una con tutte stelle nella vita?
G: Sa ghe c’entra le stele? El me tol par el cul?
MdP: Assolutamente no, citavo un motivetto…
G: Piuttosto, lei è in contravvenzione.
MdP: E per quale motivo giammai?
G: Il panino!
Mdp: Cos’ha il mio panino? Non è certo imbottito con affettati di specie protette.
G: La piazza, signore, non si può mangiare il panino in piazza.
MdP: E per quale ragione, non faccio neppure briciole, le raccolgo nel suo bel sacchettino di carta che poi butterò nell’apposito raccoglitore.
G: Ordinanza del Sindaco, mi spiace, ma tutti sono uguali di fronte alla legge. Anche se capisco che non sono certo le persone educate come lei a far scattare simili divieti, sa. È più per la gente pericolosa, terroristi, zingari, omosessuali…
MdP: Beh, se è per una questione di sicurezza, capisco. Lei fa il suo mestiere. Mi permetta almeno di offrirle un bel bicchiere di vino nero.
G: Ottimo, è un Hitler del 2007, grande annata!
Mdp: Veramente, fa resuscitare i morti… Ma non tutti, però, per gli ebrei non funziona.
G: Ah ah, questa l’ho capita, buona! Lei è proprio una brava persona, per questa volta chiuderò un occhio, finisca pure il suo panino in pace.
MdP: Grazie, e poi dicono che Verona è un città intollerante… Arrivederci, Sieg Heil.
G: (voltando e battendo i tacchi) Sieg Heil.

 

(riceviamo e pubblichiamo)

Eppur si muore

Giovane svizzero di sessantadue anni tenta il suicidio al terzo giorno di permanenza nella città di Giulietta.
I medici di Borgo Trento diagnosticano uno stato di grave depressione e prescrivono l’immediato esilio dalle mura cittadine.
Pare che il giovane abbia camminato per ore alla ricerca di un po’ di musica, poi, sfinito, ha tentato di buttarsi dal ponte di Castelvecchio. A impedirglielo sono state le catenelle di protezione e il cartello di pericolo.
Il portavoce dell’ufficio di gabinetto del sindaco Tosi ha espresso soddisfazione per l’esito della vicenda, sottolineando la volontà dell’amministrazione di dotare di catenelle tutti gli edifici pubblici un po’ mal messi.
L’ex assessore Sboarina ha invece dichiarato: «Beh! Anch’io son depresso, i m’ha ciavà la carega, ma non per questo mi butto dal ponte. Metti che passa un buteleto. Dai, non si fa così. Se vogliamo, è anche un problema ambientale».
La storia sembra sia cominciata con una serie di esposti e interpellanze avanzate dal comitato cittadino “Noialtri ghemo da laorar” che ha portato a ridisegnare molte rassegne ed eventi di intrattenimento per l’estate appena trascorsa: presso l’Arsenale si si sono tenute 84 repliche della commedia “Il silenzio è d’oro: ciapelo se si boni”, nel vallo di Porta Palio torneo di tressette col morto, all’osteria la Carega c’è il festival di strumenti a sfiato e corna mute.
La presidente ad odorem del comitato, interpellata in seguito al tentativo di suicidio, ci ha risposto: «Eeehhh? Parli più forte giovanotto. E si trovi un lavoro, maleducato di merda».
Ma la vicenda pare abbia un lieto fine: alcune famiglie di San Mauro di Saline hanno offerto al giovane svizzero l’opportunità di accordare le 3700 campane da vacca, patrimonio locale della Lessinia. Si parla già di un loro impiego nella prossima grande manifestazione delle Pasque veronesi in piazza Dante. Per l’occasione verrà anche posto un pesante drappo con i colori dell’Hellas sugli occhi e sulle orecchie del sommo poeta.