VeRonda: la città dell’amore

Copioni.

Noi le ronde ce le avevamo già, nella notte dei tempi.

E adesso tutti lì a volerle, in giro per l’Italia.

Un po’ come la polenta e renga, che ce la invidiano fino a Calatafimi.

Per non parlare degli assistenti civici della signora Corazza, assolutamente unici e inimitabili, come i volantini firmati lega nord che la signora Corazza distribuiva al parco San Giacomo durante il suo egregio lavoro di rondista.

No. Parliamo delle ronde padane.

E chi se le ricorda più le ronde padane prima maniera?

Correva l’anno 1998, era settembre, e un manipolo di verdi arditi osarono sfidare la casbah di Veronetta. Di notte. Con il cellulare. Di quelli grossi, Nokia, tipo telecomando.

Cellulare grosso, cervello fino.

Si chiamavano Tosi, Flego, Tosato, Bragantini. E chissà se c’era Ciccio Lomastro?


Eccoli, quindi, nella notte oscura della chiusura del vecchio millennio (lo stesso dell’inquisizione, per capirci): Verdi Arditi a sfidare la sorte.

Ritrovo alle ore 19.00 di venerdì da Morandin per carburare. Poi via nel buio della casbah. Inseguiti da quei putridi cappelloni del collettivo Porkospino.

Già, il collettivo Porkospino. Squatter li chiamavano allora, tanto che la Sironi era molto preoccupata. Per quella parola inglese che non capiva.

Allora via, dicevamo, nella notte di Santa Toscana, e poi, via San Nazaro. Sempre inseguiti dagli squatter, ora accompagnati da alcuni arrancanti vecchietti di Rifondazione Comunista.

E meno male che c’era la digos a tenerli lontani ‘sti barboni, che i loro aliti erano peggio di quelli dei nostri eroi.

E allora via. Santa Toscana, San Nazaro, via Muro Padri.

Potenti, temerari e in camicia verde.

Grugnolo, Flego, el Tosato e Bragantini. Ancora col pannolino.

Dietro, gli aliti fetidi ma fertili di insulti degli squatter comunisti. E qualche negro.

Santa Toscana, San Nazaro, Muro Padri e adesso giù per via Carducci.

Quand’ecco il patatrac.

Neanche tempo di voltare l’angolo che degli anarchici palloncini gonfi di liquido denso e nero si schiantarono sulle intonse camicie verdi.

Cosa sarà mai? Deve aver gridato Grugnolo.

Niente. Era solo olio di macchina.

Ah bei tempi quando l’olio di macchina costava così poco. Ora non più.

Ma si sa. C’è la crisi.