Noi in tutta questa faccenda dei due marò non ci abbiamo capito molto.
Però quello che ci sentiamo di dire, in piena coscienza, è che a vederli così, nelle foto, con quell’aria sbarazzina da Fabrizi Corona, ci sembrano proprio due bei giovani che non vogliono fare del male a nessuno.
E infatti a difendere la loro libertà stanno intervenendo e si stanno mobilitando trasversalmente in tutto il paese quanti hanno a cuore la giustizia e la libertà. E noi tra questi.
Perché è vero che esiste una tradizione, un sistema di valori da difendere e da preservare, però, da uomini liberi, noi vogliamo affermare semplicemente che se due persone si vogliono bene, perché bisogna creare loro tutte queste difficoltà?
È mai possibile che una coppia di onesti lavoratori, di giovani pieni di entusiasmo e anche di competenze e magari persino talenti, una giovane coppia che si ama, quale che sia il loro sesso e la loro religione, il loro aspetto e le loro convinzioni, se si amano e se non fanno del male a nessuno, perché non si permette loro di sposarsi in Italia? Perché li si costringe a improbabili fughe d’amore in paesi esotici infidi e patogeni per la delicata fisiologia occidentale, paesi oscurantisti dove se scoprono le troppo tenere effusioni tra i due piccioncini sono capaci di darli in pasto ai maiali dopo averli torturati nelle pubbliche piazze?
Noi ci uniamo al coro nazionale e ci rivolgiamo alla illuminata e lungimirante classe politica italiana tutta, affinché spenda ogni mezzo per strappare i due marò alle grinfie degli Indiani, così che i nostri ragazzi possano alla fine, come in un bel romanzo d’appendice, tornare in Italia a coronare il loro sogno d’amore.