VRINA

Quante ecoballe per far diventare attraente l’ecofuffa?

Perché tu, mercato-dei-giovani, devi sempre diventare il tappeto sotto cui nascondere il rusco?
Perché ti sforzi di abbellire gli ecomostri con la cartavelina colorata?
Perché dài una mano ai responsabili delle future violenze sul territorio di apparire fighi difensori dei panda in estinzione?
Cioè, tutta questa ecology tanto cool in collaborazione con Comune di Verona e sponsorizzata dall’Amia dove va a finire quando in altre sedi meno coreografiche si decide di trafori, inceneritori, cementi, bitumi, parcheggi, abbattimenti alberi in ognidove?
Non sei stanco, mercato-dei-giovani, di farti prendere per il culo svendendoti per quattro note beat, tre serate open-air e du cocktail annacquati?
Ecofestival, ecolounge, ecosticazzi.
Pomperanno diossina e PM10 nell’aria che respiri e tu, che fai, un pazzo “ecoquiz”?
Dipingiamo a pois i tumori al polmone, allora, sai che figata.
Nulla contro di te, mercato-dei-giovani, sia chiaro. Tutta quell’energia, quegli aperitivini, quell’essere sempre indie-creativini al posto giusto ci distraggono dalla merda in cui facciamo finta di non sguazzare.
Ma far passare i principali devastatori ambientali come tuoi partner di lotta ecologista, mercato-dei-giovani, solo perché promuovono insieme a te la distribuzione di sacchettini per l’umido fatti con i tampax usati…
“Vieni in bici… aiuta l’ambiente!”… Però dopo non romperci i coglioni se costruiamo un inceneritore vicino all’asilo dove va tuo figlio… Hai la bici, pedala.
Questi sono i proprietari delle porcilaie che ti regalano arbre magique.
Questi sono quelli che vogliono fare di Veronda una bella bomboniera, accogliente come un centro commerciale (per loro stessa dichiarazione).
Come se per risolvere i gravi problemi di inquinamento fossero sufficienti vasi di begonie sui balconi.
Insomma, caro mercato-dei-giovani, non basta indossare una maglietta fuck the smog per eliminare lo smog.
Come non ci basta sapere che l’inchiostro usato per stampare i volantini della festa proviene da foreste ecosostenibili che non utilizzano bambini cinesi in Freetibet.
Un po’ di amor proprio.
Uno sforzo egosostenibile in più, dài.

5 pensieri su “VRINA

  1. In realtà la sagra della passera l’abbiamo organizzata, ma la curia ci ha fottuto i soldi… e la passera

  2. Leggo solo ora questa “critichina” sterile, e capisco sempre più il disagio che vive il “giovane”….lamentrasi, lamentarsi, sempre e gratutamente, ma attivamente nulla all’orizzonte.
    Mi spiace ma qui mi sa che non c’avete proprio azzeccato.

    • Ci dispiace averti dispiaciuto, a distanza di un anno. Siamo incorreggibili, passivi e disagiati. Il nostro orizzonte è limitato, come quello di una sagra eco-ambient fatta con gli schei degli inquinatori. E noi lì a lamentarci, senza muovere un dito, senza nemmeno promuovere una controsagra della passera con i soldi della curia.

    • Così ci piacciono i nostri lettori! Riflessivi, giovani e costruttivi.
      Riflessivi perché prima di parlare, piuttosto di dire cazzate, si prendono i loro tempi. Un commento alla nostra critichina a un anno di distanza dalla sua pubblicazione ci dà la misura della nostra incisività sulla coscienza collettiva della città e del vivace dibattito che siamo in grado di suscitare.
      Giovani. Perché adesso che i giovani vanno tanto di moda noi ci siamo riproposti di invecchiare il più rapidamente possibile, e da quando pubblicammo quel post ne sono passate di stagioni, le nostre barbe si sono imbiancate, i nostri testicoli insteriliti e i primi sintomi di demenza senile già sono ben riconoscibili e solo il Lombroso sa se e quanto abbiamo bisogno di nuova linfa verde a rinvigorire le nostre stanche membra e le primitive ambizioni, perché a noi è rimasto solo il piacere di lamentarci mentre la reattiva giunta del Grugnolo, l’ultima dei padani, si sbatte a destra e a manca per risolvere i problemi ambientali in val padana, coinvolgendo la meglio gioventù nel suo coraggioso progetto di radicale rinnovamento delle logiche di sfruttamento del territorio, contro tutti i poteri economici e ideologici.
      Costruttivi. Perché ci aiutino a capire dove la nostra rabbia senile e i nostri rancori da emarginati ci portano a spregiare iniziative ricche di contenuti e foriere di piccoli e grandi rinnovamenti che noi, dietro le nostre cataratte, non siamo più in grado di riconoscere.

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