Chi l’avrebbe mai detto, a Grugnolo l’animale piace sparato, segregato, dietro le sbarre.
Sia chiaro, il volitivo mascellopode non inventa nulla nell’ostentare baldanza e coraggio facendosi riprendere con la fiera sedata e castrata, la posa prevaricatrice è un vizietto di cui non è unico estimatore.
Ma sbaglia chi pensa che voglia ridurre in schiavitù tutte le specie animali.
È per una selezione delle razze.
Nella sua visione bestiocentrica del genere umano, gabbie e segregazioni andrebbero bene anche a determinate categorie di bipedi indesiderabili. Ciononostante impagliare i rom al momento è ancora un reato.
Chissà, in un futuro circo Tosi magari…
A proposito di bestie feroci, stavolta fuori dalle gabbie.
Ci sono branchi che a Grugnolo piace scorrazzino liberi, impuniti. Lui dà carezze e noccioline e loro in cambio il sostegno elettorale. Non da oggi, non da ieri. Da sempre.
A dargli manforte ci pensa pure l’organo parrocchiale di Veronda, quel quotidiano sempre più prossimo a competere con noi nella categoria “giornale le cui pagine sono impregnate di cazzate”.
Prendete ad esempio l’ultimo articolo degno di nota, quello narrante le gesta di imberbi-bertucce-guerriere gialloblu che eroicamente si avventano su minoranze sconfitte dal campionato, tra cui manco a dirlo un diversamente ariano, e poi sfasciano in un crescendo di tribale violenza catartica il pericoloso simbolo-totem, un’ambulanza probabilmente targata Chievo.
Azioni che rimarranno impresse nella memoria per acume identitario e valore cameratesco sono state descritte dal giornaletto rionale come risultante di “una rissa tra ubriachi”. I protagonisti della “rissa venti-contro-uno” (l’epica stantìa dei “soli contro tutti” si è sciolta in un più prosaico e vigliacco “tutti contro uno solo”) sono sociologicamente descritti come “butei”… i butei de qua, i butei de là… Questo lo spessore del quotidiano che orgogliosamente ci meritiamo.
La semplificazione, il minimizzare, l’assoluzione. A qualche malintenzionato potrebbe tornare in mente la vicenda dell’omicidio Tommasoli, o quella che ha visto una ragazza colpita da posacenere in pieno volto perché non fiera dei canti fascisti costretta a sorbirsi in un locale pubblico, o la banda di ventenni punitori ariani che per anni ha stabilito chi andava pestato in pieno centro per atteggiamento poco conforme al territorio, o i cori da negrieri allo stadio, o le numerose manifestazioni nazintegraliste a cui lo stesso Grugnolo partecipava fiero…
Sono butei. Sono manovalanza. Sono voti.
Il futuro della città.
ma perhcè continua con questi sfoggi di virilità? ma lo sappiamo tutte che è dell’altra sponda! Grugnolo faccia outing!!