L’ombroso quarantanove: un numero sporato

Ricordate il tempo d’oro in cui ci si sputacchiava liberamente comunemente gratuitamente in faccia senza vaccino come una bella comunità coesa? Erano invero tempi che sapevano di feci fresche eppure eccoci qua a rimpiangerli, disposti a ogni bassezza per riconquistare il nostro bel passato.
Altra fiamma più non arde nel cuore della nostra redazione che il ricordo dei tanti momenti felici vissuti insieme alla nostra ingenua civiltà, alla nostra solidale comunità, ora rimaniamo qua nelle confortevoli catacombe dove solo nel mezzogiorno del solstizio per pochi minuti può penetrare solingo un raggio di sole che subito spaura e si fugge alla vista orrenda e miseranda degli spelacchiati redattori ammuffiti dalle tenebre diuturne, dall’umidore del fiume malsano che nella caverna trasuda gocce barbute di salnitri pregni di spore di leptospirosi.
Venite o lettori, annusate a pieni polmoni i miasmi della nostra muffa. Abbracciateci, abbracciamoci, ammuffiamo uno sull’altro in questo senso profondo di comunità tra noi e i nostri lettori, tra noi e la nostra perspicace, lucida civiltà, tutti ammucchiati per ammuffire fino a che di noi non rimanga che un torsolo putrescente e le nostre carni siano rimesse al metano al magnesio e al potassio come noi rimettemmo in vita ogni singola flatulenza, amen.

Ecco dunque a voi il più ammuffito e mirabolante aperiodico di satira di tutta la città, vedrete che fin dalla copertina i vostri occhi cominceranno a orlarsi di muffa ma se saprete resistere al tanfo ci troverete ancora.
Insieme a una quantità esagerata di iconiche cromie, incluso un posterone che avercene – forse per l’ultima volta nello splendore di questo formato che ci ha sformato le tasche – potrete leggere:

– Il secolo verde, de Il Miserabile Jean
– From the Fecal Banks of Adese, di Candy Okan
– Essere di pietra ma sentirsi di merda, di Giovanna Darko
– Biancaneve e i sette nani della Valpolicella, di Lord Scoppiafica
– Lamento del boomer, di Alì Tosi
– Ragamuffa, avariati in sala prove, di Quel Brutale Finalmente
– Quando non sapevo cosa raccontare a un primo appuntamento, raccontavo sempre questa storia, di Fedele Castro
– Generazione M. Puoi definirti un vero veronese giovane? di Tex Pussy

Che aspettate dunque? Non sentite il prurito di sfogliare senza impegno il nostro giornalaccio dalla carta umida e puzzolente? Correte a cercarlo nei soliti posti e naturalmente lasciate pure che nella cassettina degli oboli continui a proliferare soltanto nient’altro che muffa.