Volevamo i cpt…

di Laga Vullin

Interi quartieri svuotati. Fabbriche senza manodopera. La vendemmia bloccata sul nascere.
La locomotiva del Nordest si è fermata.
È questo ciò che è successo nella provincia di Verona, colpita dall’incredibile sparizione di tutti gli immigrati presenti sul nostro suolo. Regolari o irregolari, appena arrivati o di seconda generazione. Uomini, donne e addirittura bambini. Tutti spariti durante la gara di nascondino della celebre manifestazione di giochi di strada “Tocatì”, che si è svolta nello scorso fine settimana.
Spaesate le massime autorità della provincia padana mentre le indagini dell’ufficio immigrati della questura non cavano un ragno dal buco.
Il sindaco Tosi è stato visto aggirarsi per Veronetta in lacrime gridando frasi sconnesse come «Abdul dove sito ‘ndà? Gò voja del to kebab!».
Lo stato alterato del sindaco ha preoccupato la comunità di piccioni: il pennuto portavoce ci ha tubato all’orecchio un “truu-truu” che sembrerebbe presagire un’altra migrazione di massa.
L’avvocato Malesani del coordinamento migranti, come al solito criptico. «L’esodo delle moltitudini, ha finalmente precarizzato le istanze di governance del capitalismo finanziario globale», ha letto da un bigliettino mentre si precipitava ad occupare, da solo, l’ufficio dell’assessore Bertacco.
Fermiamo per strada un veronese («de soca, ma anca de ancò», ci dice) che ammette di aver sempre votato Lega.
«Cosa ne pensa della sparizione degli immigrati? Siete felici adesso? Non è quello che volevate?" gli chiediamo.
«Noi della lega siamo sempre stati amici degli immigrati, pensi che io davo lavoro in nero a quattro negri e du vu cumprà. Gli ho anca afitato per la notte la vecia casa del nonno vicino a Lugo. Gh’è qualche spiffero e piove giù acqua dal tetto, ma l’è sempre mejo del camploy. J’era nostri amici – continua – Ma dove saranno finiti?».
In piazza Erbe incrociamo un branco di studenti in bomber nero e occhiali a goccia che ci confessa: «Non sappiamo più che fare la sera dopo l’aperitivo. La cinghiamattanza ci stufa, oramai. Mi sa che ci trasferiremo in Austria; almeno lì possiamo darghele agli immigrati italiani».
Ma la risposta della società civile della nostra città non si è fatta attendere.
Oggi, infatti, alle ore 15 ci sarà un corteo contro la bossi-fini promosso dalla confindustria locale.
La confartigianato ha proclamato uno sciopero generalizzato appoggiata dal PdL.
«Per contrastare le voci diffamatorie che ci dipingono come una città razzista in mano ai poteri forti», hanno proclamato Giovanni Rana e Slandron Migliornazi, nuovi portavoce indipendenti assunti dal comune, «esporremo una grande bandiera della Romania sulla facciata della Gran Guardia».
Fuori tempo massimo il nuovo manifesto del Pd: «Più sicurezza e legalità anche per gli immigrati».

4 thoughts on “Volevamo i cpt…

  1. Grazie Lemon, è bello sapere di poter contare su qualcun* 😉
    Spero che il link-citazione sia … come dire … di vostro gusto …
    ciao
    buona giornata
    bello questo blog

  2. Non posso darti soldi, fama e potere ma ti ho rubato un’immagine, ti ho citato, ti ho linkato …
    cosa posso fare di più?
    Buona giornata
    v.

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