Yes weekend! I giardini più giusti

Dopo alcuni mesi di tranquilla opposizione e di trattative sottobanco con l’Asse del Male, mentre in Italia succede di tutto, il Walter si è accorto che le cose non stavano andando come le immaginava fino all’altro ieri, sdraiato sul suo triclinio nel loft democratico.

Lo vediamo mentre si alza atletico dalla sua classica posizione supina urlando: «Ora è giunto il momento di difendere il nostro amato paese dalla morte e distruzione che la destra fascista vuole portare in Italia». («Fascista?», gli avrà fatto notare Minniti stupito; «sì, sì proprio fascista», avrà replicato Walter gonfiando il petto).



«È ora che i Giusti tornino nelle strade a difenderci dall’Asse del Male», sempre più convinto delle proprie parole, il Walter.
«Ripartiamo da Verona e dai Giovani», è stato allora lo slogan coniato dal ThinkThank del PD, chiuso da mesi nello sgabuzzino del loft. E il PD di Verona non si è fatto pregare e ha chiesto ai giovani di Generazione Democratica di organizzare una festa. Questi novelli Giusti a difesa degli oppressi hanno mobilitato il cast di “Amici” che – dopo aver prodotto un succulento volantino – si è alleato con Joe Zampieri per dare alla luce il seguente invito alla festa:

Siamo ormai pronti alla tre giorni più giusta del Partito Democratico di Verona.
L’11, 12 e 13 Settembre infatti, nella fantastica cornice del Castello di Montorio, si svolgerà la festa di Generazione Democratica Verona. Una festa dal carattere provinciale, dove aspettiamo tutti, ma proprio tutti gli interessati al tema dei diritti umani – argomento principale degli interventi – e tutti coloro ai quali piace la buona musica dal vivo. Senza contare tutto quello che si potrà mangiare e bere fino alle 2 di notte!

Fieri della loro provincialità, il diluvio li ha spazzati via.
Tutti, ma proprio tutti.
E bella lì, come diciamo noi ggiuovani.

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17 thoughts on “Yes weekend! I giardini più giusti

  1. Fa un certo effetto leggere nelle parole del giovane “piddino” la voglia di fare qualcosa per questo paese. Anche se sono certo che il calderone di Veltroni non sia nient’altro che l’immagine speculare di Berlusconi (inutile riprendere le citazioni dai post precedenti su Colaninno & son.. più che un’ombra un manichino) ma con un lifting differente.
    In fondo, il foto-ritocco è alla portata di molti.

    Curiosità: quando i partiti sono totalmente inefficaci -anzi rendono l’aria irrespirabile- e il fetido cadavere non si trova o non si ha il coraggio di toccarlo, quale rimedio adottare? un buon deodorante?

  2. Sono tutti nobili propositi quelli dei giovani piddini, il problema è che il loro partito unisce istanze e principii antitetici: laicità dei democratici vs fondamentalismo di Binetti, interessi dei lavoratori subordinati vs Colaninno (e qui non ci vuole tanta fantasia per capire chi conta di più tra Boccuzzi e Mr. Federmeccanica), antifascismo e antirazzismo vs “la lega è una costola della sinistra” e manifestini del PD anti Rom a Napoli…
    Democrazia rappresentativa non significa unire tutte le istanze in un solo partito ma in un parlamento.
    Dispiace vedere tante energie spese in buonafede buttate alle ortiche.

  3. (leggi questa, qualche errore di battitura sopra)

    Se l’Italia va a rotoli e la sinistra è distrutta è invece proprio grazie ai cultori del “tanto peggio tanto meglio” come voi..
    Lo sanno anche i bambini che l’unione fa la forza e che la destra ha sempre teso per vincere a dividere la sinistra e a scatenare una fazione contro l’altra, ora ridicolizzando gli uni verso gli altri…
    Se più giovani di sinistra accettassero la sfida democratica fino in fondo, la storia italiana potrebbe cambiare

  4. Se l’Italia va a rotoli e la sinistra è distrutta è ivece proprio grazie ai cultori del “tanto peggio tanto meglio” come voi..
    Lo sanno anche i bambini che l’unione fa la forza e che la destra ha semore tesoper vincere a dividere la sinistra e a scatenare una fazione contro l’altra, ora ridiolizzando gli uni verso gli altri…
    Se più giovani di sinistra accettassero la sfida democratica fino in fondo, la storia italiana potrebbe cambiare

  5. Vorrei solo ricordare lo studio dell’eminente e benemerito prof. Marcel de La Gland in cui è comprovato il fatto che l’atto fisico del ridere tenda ad aumentare drasticamente l’irrorazione delle zone erogene. Sottoposte ad un continuo e irrefrenabile ricambio di sangue, le suddette zone erogene, sempre secondo il prof. M. de La Gland, si gonfierebbero a dismisura e comincerebbero a pulsare e in seguito a vibrare, emettendo un suono profondo e intenso, simile al canto di un monaco buddista.
    Questo suono, poi, risulta essere un irresistibile richiamo all’accoppiamento per qualsiasi, dico qualsiasi, essere vivente.
    Tranne la Binetti.

    La Binetti è l’alito cattivo di Veltroni.
    E ha dato ripetizioni di latino ad Adolf Hitler.

    Lo sapevate che, secondo Luttazzi, si può raggiungere l’orgasmo prostatico inserendosi un criceto vivo nel sedere?

  6. Non c’è nessun partito democratico di “sinistra”,non c’è nessuna destra.C’è solo gente ricca che venderebbe tutto per un pò di privilegi e gente povera che spesso non ha il coraggio di prendersi qualcosa.A questo avete ridotto il mondo.
    E invece di pensare a tutte le tecniche che hanno usato per fregarvi,continuate con le vostre abitudini.
    E’ umano.
    Ma gl’ideali e i sogni sono divini…(?)

    Voglio fondare il movimento delle zingarate(stile amici miei).Così il chaos è completo…

  7. Non la tirerò lunga, pena apparire didascalico e saccente.
    Probabilmente il problema sta a monte, sul concetto stesso di far parte di un grande partito di governo o di un grande partito di opposizione. Ma anche qui non mi dilungherò oltre sui limiti (o eccessi?) della democrazia rappresentativa, del concetto stesso di delega ad un rappresentante politico, incapace di affrontare e risolvere le questioni reali, prima o poi assorbito da interessi e accasamenti parlamentari (destra o non destra, lega o non lega, il culo caldo piace a tutti). Se poi la tendenza è quella di andare verso la logica del bipartitismo beh, qui per me è come sparare sulla croce rossa.
    Le bagarre interne ai partiti – piccoli o grandi che siano – poco mi interessano. E se Walter è affetto da leaderismo, non è colpa mia. E se i giovani democratici a Verona sono invisibili, non è colpa mia. Eppure di problemi che fioriscono siamo pieni. Eppure credo, mi auspico, che impegno politico non voglia necessariamente dire avere un – per me controproducente – approccio governativo-riformista-partitico.
    Le mozioni, lo ammeto, mi tangono poco quando si vota a favore di una guerra. Non mi interessano tatticismi, opportunismi, unioni contro la destra. Niente tiene quando si “disconoscono” princìpi che dovrebbero animare le coscienze ancora indignate: libertà, uguaglianza, solidarietà, lotta allo sfruttamento.
    Il partito democratico, la sua base, su quali basi si pone, dove tende, che cosa lo spinge?
    Meno mozioni, più emozioni.

  8. @ lombroso
    Mi sono lasciato un po’ andare, ma spero che tu capisca perché. Tra tanti post che ho letto con gusto su questo blog, su questo che mi riguardava (anche se non da solo) in prima persona hai preso una cantonata.

    @ luiso
    Non mi piace il tuo tono didascalico e saccente. Ma non voglio nascondermi dietro un dito.

    Quindi ti racconterò delle cose del PD di cui ogni militante è a conoscenza, ma di cui c’è una sorta di vergogna collettiva che impone il silenzio di tutti. Ho deciso di raccontarti queste cose (qui, in massima confidenza) perché la tua visione complottistica del PD, anche se non è campata in aria, è superficiale e distante dalla realtà.

    Tutti (o quasi) si rendono perfettamente conto che il principale problema del PD riguarda la definizione della propria identità. E questo è un problema che mina direttamente sia il rapporto con gli elettori che quello con i propri stessi militanti.

    Al tempo stesso, il fatto che molti dei militanti avvertano la necessità di superare questa fase di incertezza, apre un secondo problema: fa si che ognuno dei gruppi di affini cerchi con forza di affermare la prevalenza della propria identità sulle altre. Di certo è una via di risoluzione “dialettica” della controversia sull’identità complessiva, ed è quindi una battaglia per così dire inevitabile. Ma per contro sta lentamente esaurendo le energie di tutti.

    Il meccanismo è semplice e spietato, ed è un corollario della democrazia rappresentativa: se un gruppo desidera affermare le proprie idee, deve farlo principalmente ottenendo rappresentanza nelle giuste sedi (cioè cariche interne o istituzionali per i propri componenti o simpatizzanti). Questo si traduce immediatamente in continua e stancante competizione, una corsa continua. Così impegnativa da finire per occupare una grossa percentuale della vita di partito. Questa battaglia non si calmerà fino al prossimo congresso, in cui finalmente potremo votare per aree culturali, cosa che finora non è mai successa (il meccanismo delle liste era pessimo).

    Come dicevo è una genesi probabilmente inevitabile per un partito cosiddetto democratico. Se la base fosse ininfulente e una volta fatto Veltroni il partito fosse pronto e bello e confezionato, diatribe di questo genere non esisterebbero. Se fossimo in un piccolo partito, intestato a tizio o caio, sarebbe tutto così facilmente risolvibile! “Sei d’accordo o te ne vai.”

    Altra cosa che fa sorridere: molta gente pare immaginare un Veltroni oscuramente potente, saldamente a capo del partito. Il grande pubblico è così abituato ad una certa idea di partito che proprio non ce la fa ad immaginare una situazione come quella attuale. Quando pensi al PD, dovresti pensare al governo Prodi, ecco.

    Altro segreto di pulcinella: esattamente come me, moltissimi dei militanti non solo giovani (e nemmeno solo tra i nuovi entrati in politica di un anno fa) non sono per nulla soddisfatti -per usare un eufemismo- delle attuali performance del PD e dei propri vertici. Tuttavia sappiamo per certo che questo che stiamo attraversando è necessariamente un periodo di transizione, ed è proprio in questo momento che si può fare la differenza.
    Ci saranno congressi veri, con mozioni vere, nuove elezioni. In un ordinamento democratico chi non è d’accordo non molla tutto, deve saper dire la sua ed aspettare il proprio momento.

    Mi fermo qui, anche perché sto prendendo la tangente. Se qualcuno trova il tempo di leggere tutto con calma (e con comprensione per lo scrittore che ha la brutta abitudine di non rileggere), forse capirà qualcosa in più del PD.

  9. Non credo che l’intento fosse quello di ballare su un cadavere. Anche se di cadavere della sinistra, in merito alla politica del PD, penso sia lecito parlare, prima di focalizzare le ire su chi fa satira politica. La sfiga non cercatela in chi vi critica ma magari nei modelli culturali e politici che vi trascinate dietro dando spazio e credibilità ad una creatura onnivora e pericolosa che tutto trasforma in commestibile per il medioborghese contrito, indignato, antiberluscone che al di là di un voto non andrà mai.
    Poi, sui migranti, se ne può discutere quanto si vuole, anche se i vostri referenti politici sono RESPONSABILI dell’apertura e gestione dei Cpt.
    Così come delle missioni militari imbellettate da umanitarie.
    Così come della precarizzazione del mondo del lavoro.
    Così come dell’appiattimento della politica e della cultura su ignobili posizioni securitarie.
    Così come dello doganamento dei fascisti (ricordi, Walter, quando eri sindaco di Roma?).
    Francesco, forse paga pegno la tua giovane età, ma se siete sotto l’ala protettrice del partito unico di non-destra (…) sta tranquillo che i soldi saltano fuori. Come sta sicuro che l’allineamento alla plastica di tutti i vostri buoni e volontaristici intendimenti, anche se non percebile, è dietro l’angolo.

  10. Hai una visione così distante dalla realtà che sinceramente non so nemmeno perché mi viene voglia di risponderti invece che di inveire a caso.

    Il volantino l’ho fatto io. Ho 23 anni, in politica attiva da uno. La festa l’abbiamo voluta in quattro cani col mondo e la sorte che remava contro. Abbiamo voluto parlare di temi che interessavano a noi, invitando chi volevamo noi. Abbiamo fatto colletta per partire col gruppo, 300€. E via.

    Non ti chiedo ovviamente se ti sei degnato di partecipare all’unico incontro pubblico che siamo riusciti a tenere, quello sui migranti, perché è ovvio che avresti cambiato idea su qual è la nostra linea e qual è il lavoro che vogliamo fare nel PD.

    Ma almeno dare un’occhiata al programma, quello lo potevi fare.

    Ora ci ritroviamo con quasi ventimila euro di danni prodotti dalla tromba d’aria che non abbiamo idea di come recuperare. Ma giusto: che te ne frega a te? Se siamo nel PD, per forza siamo anche noi di plastica, allineati ed apatici soldatini agli ordini di Veltroni. Sul serio: vaffanculo.

    E dato che mi firmo, con nome e cognome, aggiungo: sei un cretino.

  11. Forse à ragione Mandrillo. Stiamo esagerando, dovremmo trovarci anche noi al parchetto e organizzare un incontro con Fioroni mentre vede la Madonna.
    Chi arriva ultimo al lampione non è del Pd!

  12. All’autore di questo post:
    Ritengo questo post inutile ed offensivo.
    Scusa, ma visto che sei cosi bravo perchè non provi a creare tu qualcosa di costruttivo invece di prendere per il c**o chi si è sbattuto per un’iniziativa sicuramente più culturale e utile di questo blog?

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