Mucho macho, Ciro

Il (finalmente) capogruppo di An Ciro "speriamo sia" Maschio dalle pagine dell’Arena sul calare del 2007 reputa «necessario spegnere il fuoco della violenza, dando sempre l’esempio con atteggiamenti responsabili da parte di tutte le forze politiche con il coraggio del dialogo e del confronto civile, contro la vigliaccheria delle risse, degli attentati e degli agguati».
Il coraggio del dialogo, il confronto civile…
 
 

Parole cariche di spirito caritatevole e lacrimevole per il talent scout Ciro (a lui va dato il merito di aver scoperto l’imperdibile bardo de noantri Gabriele Rama e di essere entrato nella storia della musica italiana per aver scritto il testo di una canzone che celebra la vita di un ex picchiatore fascista) che si preoccupa francescanamente della spirale d’odio e di violenza in cui sembra essere precipitata la città.
Prima che anche lui giacca e cravatta, prima che trombato nelle precedenti amministrative (dopo aver offerto aperitivi a mezza Verona bene…) e ripescato a queste ultime, lui – Ciro – la violenza l’ha sempre tenuta distante fin dai tempi del Fronte della Gioventù. Anche quando al suo liceo classico Maffei arrivavano da fuori i camerati per qualche spedizione punitiva, lui le mani non se le è mai sporcate, limitandosi a convincere a desistere chi intendeva fermare la vigliaccheria delle risse, degli attentati e degli agguati.
Bravo Ciro, l’importante è "la passione e il coraggio delle proprie idee", come ci ricordi tu.