Né destra né sinistra: nazismo

Affollano il Valhalla della stampa inutile locale, appena sopra il volantone delle offerte del Galassia, ma poco sotto la gita al santuario di Santa Pontida a 19,90 euro.
Escono belli stampati a colori da due lustri.
Ogni tre per due si dicono anticonformisti.
Sono gli anticonformisti di Otto, rivista di "controinformazione giovanile" distribuita gratuitamente nei luoghi di ritrovo di questa nostra bella gioventù.
In realtà sono destronzi camuffi, la solita fuffa veronese, ma a loro piace tirarsela da strani e sentirsi tanto anti. Capirai che anticonformismo essere fascisti, razzisti e xenofobi a Verona.
Poi, anticonformisti rispetto a COSA? (esagero, anche il sindaco allora è anticonformista, che non ci piacciono rom e comunisti e se potesse ci incisterebbe nell’ano una videocamera a tutti quanti per sorvegliare quante volte andiamo di corpo. Per la nostra sicurezza intestinale, s’intende).
Ecco, l’anticonformismo di Otto si riduce a non dirtelo che frequentano croci celtiche e uncinate, e per assicurartelo fanno le pazze noglobal (pardòn, antimondialiste) scopiazzando sloganetti di qui e di là.  Una bacucca abitudine dei fascisti: appropriarsi di elaborazioni fatte altrove, dandogli quel retrogusto sieg-heil-apartheid a loro tanto caro.
Sono così anticonformisti né di destra né di sinistra che il giornalotto lo stampano da quelli di S.e.b. (Società editrice barbarossa, propaggine di Orion, edizioni Ritter, Bottega del fantastico…), neonazisti meneghini non proprio di primo pelo che ti pubblicano agiografie delle SS italiane e tutto quello che ai veci cameraden fa tendere ancora flaccide braccia e rizzare rugosi membri. Ho detto "neonazisti"? Scusate, volevo scrivere socialisti nazionali, è più casual, oppure nazional-comunitaristi, che vi fa tenebrosi e moderni. Ma se chiami il guano con un altro nome, guano rimane.
L’antagonismo anticonformista alternativo dei nazibutei sta tutto nel marchietto trendy sormontato da runa che li ha partoriti: Alternativa Antagonista. Loro non amano ammetterlo, sono dei timidoni, ma tale sigla non rappresenta altro che la fascisteria giovanilistica uscita da Fiamma Tricolore (la ex maschia gioventù nazionale, brrr…) e che qui non si è accasata né in veneto fronte pelati né in forza nuora. Vedremo se andranno a infrattarsi, come tanti altri loro cameranti, in quel coacervo di picchiatori fashion che è casa mezzopound. E allora troglo-cinghiamattanza* per tutti, dài che ci divertiamo: uh! uh! uh!
I otto cameraden sono inoltre gli addetti stampa della comunità solidarista Popoli (dame di san vincenzo in versione squadrista che solo Verona poteva offrire): ogni rutto del podestà Franco "centovetrine" Nerozzi viene pubblicato e incensato sul periodicotto.
Per non parlare della salda amicizia con Graziano Elizabeth Cecchini, artista triste (ma futurista!) organico a tutto quello che sa di repubblica sociale: si guadagna il pane grazie a trovate davvero geniali (è matto, che fuori, sprizza arte da tutti i pori!). Il colorafontane romano – che ha trovato a Verona degna ospitalità (ognuno c’ha la kkkultura che si merita) – ha recentemente confezionato per la rivista un’inguardabile copertina fatta con Word.
Ah, non perdetevi su Otto la rubrica "il muro", messaggi dei lettori per una goliardia neonazista dipinta di un identitario gialloblu davvero irresistibile.
Viviamo tempi così.
Insomma, per dirla alla sociologa gli otti appaiono per quel che sono, anche sotto mentite spoglie: semplici sottoprodotti della sottocultura che sta riempiendo di scoregge il clima cittadino da fin troppo tempo. Boia chi la molla!
Il loro motto, poi: "né destra, né sinistra"… anticonformismo a go-go!!! Dài, già sentita, anche questa odora di rumenta nazi trita e ritrita. La stessa identica di Roberto Fiore ai tempi di Terza Posizione (a proposito, dov’è finito tutto il suo filo-khomeinismo professato in gioventù? Ma sotto chili di bigottismo basabanchi!), la stessa del dandy stragista Franco Freda, la stessa dei sanguinari matacchioni dei Nuclei Armati Rivoluzionari.
Otti, potete infinocchiare i brufolosi, ma per gli altri, dài, non siamo tutti poi così poco anticonformisti.
E quanto pudore a chiamarvi col vostro vero nome!
Viva allora otto volte l’anticonformismo di Goebbels, butei.
Voi sì che andate contro il sistema… ma a braccetto con tante merdate di chi governa la nostra bella Alabama d’Italia.
Contro il sistema la gioventù si squaglia.

* Ideata dal brand Zetazeroalfa (e sponsorizzata dai supermercati non conformi Iannone), la troglo-cinghiamattanza è una furba danza guerrierissima e un po’ omo-sado (del resto, provate a chiedere, i nostri virili amici sono tutti amanti di "Fight club" e "300", due nemmeno troppo criptici film assolutamente gay-friendly). Il balletto consta nel prendersi a cinghiate a ritmo di "uh! uh! uh!" emulando le antiche gesta di nerboruti vichinghi trans che si graffiavano e si scornavano per ingraziarsi gli dèi, prima della nordica e pagana festa della Ink-Ulah-Tah. Come molti rituali ancestrali, oltre al significato subliminale e latente, ha una motivazione ben più prosaica: serve a lenire il dolore di chili di sburra in corpo che non trovano altro sbocco. Per frustrazione c’è chi se lo mena e chi si mena. Risultato, frustrati che si frustano. Ah, poi, ovvio, è un allenamento per future e maschie spedizioni punitive.
Sarà contento di questa sorta di saga della sega il vostro amico padano Flavio: tanti piccioni con una fava.

5 thoughts on “Né destra né sinistra: nazismo

  1. Ciao ,volevo farti una domanda.
    Anzi te la faccio.
    Con l’odio, si sconfiggono gli hoolligan?
    Poi te ne faccio un altra.
    Quando la stalla brucia ,salvi la paglia o pensi ai buoi?

    E questa poi immancabile.
    Meglio un piatto di minestra fredda o un calcio in culo?
    Giusto per sintonizzarsi sul pensiero comune;)

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