di Bruno Vespasiano
Se qualcuno adombrasse sospetti di faziosità destroide da parte dei rappresentanti del Comune, questa volta si ricreda subito.
Tra la celerità ad esprimere unanime solidarietà nei confronti del proprietario tricolore, il cui negozio meta dei nazi-chic è stato per la seconda volta dinamitardato, e l’amnesia riguardante il maschio pestaggio di matrice fascista avvenuto ai danni del figlio di un rappresentante della sinistra (i giornalisti RAI aggettiverebbero con "estrema") dello stesso consiglio solo pochi giorni prima, vi è un’abissale differenza.
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