Venditori di fumo (di scarico)

dal nostro infiltrato Max Brododidado


Come oscuro emissario de L’ombroso, con baffi e naso finto, l’altro giorno sono stato ad un incontro chiarificatorio con i cittadini sui fori prossimi venturi che l’amministrazione vorrebbe elargire ai suoi elettori (e non).
Presenti da una parte:  l’esimio e ossequioso ingegnere, il supino e lampadato presidente della seconda circoscrizione, lo sceriffo con la pallina in bocca e il Gran visir del buco.
Presenti dall’altra parte: una platea piuttosto vivace, costituita soprattutto da seriamente preoccupati abitanti e attivisti dei comitati contro il traforo.
Facevano eccezione alla platea ululante un quattro camionisti della lega chiamati a far da clac e i nazionalisti padanizzati Macho e la signora Lucia, quelli che grazie a loro non si vedranno le bocche di emissione di fumi velenosi perché sono riusciti a vincere una battaglia dall’alto valore ecologista: ci piantano sopra degli alberelli e bonalé veccio. In una civiltà de goma è sufficiente questo per far finta di non sapere un domani chi dovremo ringraziare per i morti di carcinoma. Occhio non vede…
La signora Lucia è colei che presidente di circoscrizione voleva dar da bere qualche anno fa che il campo in via Passo Buole sempre in Borgo Trento (unico sputo verde nel raggio di chilometri) doveva diventare un parcheggio "momentaneo" per l’ospedale e chi si opponeva dimostrava scarso senso civico. Fortunatamente le pasionarie dei condomini che si affacciavano sul campo – organizzate in comitato barricadero – le hanno dato quattro sante pedate identitarie come piacciono a lei e adesso lì c’è un parco per i bambini e uno spazio per i cani (tanto per dire quanto la lotta paga).
Stendiamo un velo pietoso su Macho? Massì, dài. No, almeno lasciatemi dire che aveva proposto per la cerimonia del 25 aprile di quest’anno ci fosse pure un reduce della Repubblica Sociale Italiana, fa tanto veronese.
Tornando all’assemblea, il presidente di circoscrizione appena uscito dal solarium ha perso più tempo a salameccare da bravo subalterno i suoi superiori che a dire due cose sensate, e pareva davvero contrito che qualcuno potesse fischiare uomini così eletti. L’avrà ripetuto dieci volte. Ma nessuno se l’è cagato e la gragnuola di fischi ha accompagnato le sagaci battute di spirito che fioccavano dal tavolo degli oratori. Tra l’altro, l’abbronzato coatto, tempo fa aveva pure adombrato critiche nei confronti dell’eco-mostro "anello strangolatorio", poi però qualcuno gli ha gridato "Sitz!" e lui si è rimesso a scodinzolare. Ma la coerenza non sedeva certamente in sala (del resto, politici sono): anche lo sceriffo e il capotraforo in campagna elettorale avevano ad esempio spergiurato di un traforo che sarebbe passato a nord di Avesa e Quinzano per poi successivamente rimangiarsi tutto e decidere di regalare asfalto e cemento all’uno e all’altro borgo ameno.
Non avevo ancora avuto l’onore di vedere lo spot promozionale confezionato dai filmakers comunali: colonna sonora new-age, filmatino in rendering che ipotizza una Verona del futuro felice di essere bucata e cementificata. All’accensione delle luci, qualche lacrima in sala. Che regia… poi, lui, l’attore, è bravissssssimo.
Dopo la fiction però, il momento saliente e cioè le legittime domande su fonti dei numeri qui e là precedentemente accennati, impatto ambientale e paesaggistico, reale necessità ed efficienza dell’obbrobrio inquinatore.
Le risposte?
Vicine allo zero. No, anzi, se ci riferiamo all’assessore ai fori proprio zero. Non ha aperto bocca!
Ridicoli in quanto a inconsistenza, tra loro addirittura contradditori (mi è piaciuto soprattutto il pezzo su polveri sottili e filtraggio, matte risate): un tempo li si sarebbe apostrofati come imbonitori punto e a capo.
Incalzati da mille domande circostanziate, lo sceriffo securitario non ha saputo alla fine che ribadire sinteticamente ciò: appurato che il confronto è il sale della democrazia, constatato in maniera gradassa come nel suo stile che per fortuna la sala non rappresentava la maggioranza dei veronesi elettori, "se qualcuno vuole si candidi e prenda i miei voti", altrimenti zitti e traforo.
Ecco, l’incontro chiarificatorio è stato tutto qua.
Verona ai veronesi? Sì, ciao.

7 pensieri su “Venditori di fumo (di scarico)

  1. Prima riga dell’ultimo capoverso: «ti» sarebbe «tu».
    (È che a volte mi viene questo gergo para-leghista).

    Quartultima riga dell’ultimo capoverso: «prefetta» sarebbe «perfetta».
    però se la Carfagna fosse anche prefetta, secondo me i sindaci maschi eterosessuali vorrebbero fare ancora più riunioni del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.

  2. @ lupus

    I comitati di cittadini hanno tutto il diritto di essere contro qualunque cosa senza nemmeno lontanamente doversi per forza preoccupare di fare proposte minimamente sensate.

    I cittadini vanno a votare apposta; e eleggono i loro rappresentanti, teoricamente (nel senso di «teoricamente rappresentanti», non di «teoricamente eleggono»), esattamente allo specifico scopo di dar loro il compito di fare:

    a) proposte (eventualmente anche da criticare);
    b) decisioni (eventualmente da cercare anche di cambiare).

    Ognuno ha il suo ruolo.

    Di questa cosa di «sì, ma ti che cosa proponi?» non se ne può più.
    Se veramente io posso fare il sindaco, l’assessore, il consigliere comunale, l’amministratore delegato dell’Alitalia, il presidente dell’Agsm, il presidente del Consiglio, il ministro dell’Economia, il ministro della Funzione pubblica, il capo dei vigili, sant’Antonio e anche un po’ dio…
    Se veramente le proposte spettano a me, a chiunque di noi…
    Se veramente decidere spetta a me, a chiunque di noi, beh allora è proprio vero che la Carfagna è il prefetto ministro delle Pari opportunità.
    E io che pensavo che ognuno dovesse fare il suo – per dire – mestiere.

  3. caro homo homini lupus, mi piaci così tanto che ti massaggerei un piedino tutto unto.
    viva la politica Vera, purché sia di marca Nestlé.
    The man with a ball in his mouth’s keeping perfectly still.
    But nobody wants to know him,
    They can see that he’s just a fool.
    And he never gives an answer…
    may your shit come to life and kiss you on the face.

  4. “…la vittoria di un uomo e di una coalizione che stanno già rispondendo alle principali richieste dei cittadini. E’ un ritorno alla politica vera. Quella della rappresentanza popolare. Tosi è uno del popolo e per questo l’ha votato anche la sinistra estrema, scomparsa dalla politica attiva veronese”.
    Sei un grande lupus in fabula, ci vuole qualcuno che faccia ridere al giorno d’oggi.
    Una per tutte, che non ho voglia: se c’è qualcuno che non ha prodotto documenti degni di questo nome, questa è proprio l’amministrazione Tosi, incapace di rispondere alle legittime preoccupazioni e blaterare ideologicamente a vanvera. E quando si fa un’autostrada in città, non vedo come si possa parlare di egoismo.
    Non aumenterà il traffico? Non circoleranno centinaia di tir in più ogni giorno? Ah, se lo dice Corsi nelle sue quindici paginette…

  5. I comitati “contro” non mi sono mai piaciuti. Ci vogliono proposte, non solo proteste. Quanto al presunto aumento di carcinomi, visto che il traffico verrebbe solo interrato e spostato dal centro, ma in sostanza non aumenterebbe, si tratterebbe eventualmente solo di una diversa distribuzione di rischio. Il traffico lento delle code cittaine è sicuramente più dannoso di quello di scorrimento veloce dal punto di vista ambientale. Quindi, qui si tratta di interessi generali contro quelli egoistici di parte. D’altro canto, San Giovanni Lupatoto dopo il passaggio della Transpolesana in trincea, non ha registrato significativi aumenti di malattie polmonari. C’è uno studio commissionato dall’ex sindaco Taioli (medico di base), che non è stato reso noto, che parla di questo. Se si vuole cercare una falla nella politica di Flavio Tosi non è certo in questa direzione che ci si deve muovere. L’armata Brancaleone che ha governato per 5 anni Verona non ha dato nessuna risposta alla gente. In nessun campo. E’ stata la peggior amministrazione comunale di tutta la storia scaligera. Ed ha facilitato la vittoria di un uomo e di una coalizione che stanno già rispondendo alle principali richieste dei cittadini. E’ un ritorno alla politica vera. Quella della rappresentanza popolare. Tosi è uno del popolo e per questo l’ha votato anche la sinistra estrema, scomparsa dalla politica attiva veronese. A ragione, dico io!

  6. L’opzione tra traffico di superficie e mobilità interrata è mal posto a proposito del progetto, se mi permetti, iniquo del traforo.
    Il traforo risulterà davvero poco utile a ridurre il traffico cittadino e risulterà invece attrattore di migliaia di veicoli (tra cui Tir) che attraverseranno la città.
    Non vogliono che si parli di autostrada, ma tu come chiami quattro corsie più una d’emergenza usufruibili a pedaggio?
    E’ vero, i problemi di salute si potranno valutare solamente a posteriori (saprete chi ringraziare, future generazioni). Subito invece ci accorgeremo dell’impatto ambientale devastante di un’opera che, una volta costruita, ce la teniamo.
    Siamo disposti a barattare vivibilità con maggiore traffico e inquinamento?
    Davvero è l’unica soluzione al problema sempre più incombente di vivere soffocati?
    Valorizzazione e implementazione del trasporto pubblico, soluzioni alternative su rotaia, incentivazione all’acquisto di veicoli meno inquinanti (dove sono le agevolazioni comunali per chi sceglie il metano ad esempio?), rafforzamento delle piste ciclabili (invece le si elimina…): non vedo niente di tutto questo.
    Solo spocchiosa arroganza di chi pensa a schei, schei, schei.

  7. Dovrebbero stare attenti. Perché – e forse a maggior ragione – un padano è veronese prima di essere padano. E borgotrentino prima di essere veronese. Per cui.
    Però non so. Tra tot traffico di superficie – che vuol dire anche intasamento – e lo stesso interrato mi sembra comunque meglio la seconda opzione.
    Perché per quanto si volesse pensare ad un grande piano di trasporto pubblico pulito, che oltretutto non rientra nelle priorità di questa amministrazione, per farlo digerire dai cittadini dovrebbe essere altrettanto comodo quanto l’uso dell’auto privata.
    Insomma, siamo gran comodoni. Anche perché i problemi di salute si vedono alla lunga e uno non ci fa bado.
    Ma una bella metro sotterranea?

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