Era dormiente e ci mancava. Ma è tornato, come le rondini a primavera, per nostra fortuna e di tutti i veronesi l’immarcescibile Enzo Flego che subito accende la soporifera campagna elettorale con una delle sue migliori flegate. L’importante, e il suo partito lo sa, è comunque avere sempre le mani in pasta, così il buon Enzo (pasticciere prima di darsi alla politica, pasticcione dopo) ha acquistato duemila pacchi di spaghetti sui quali ci ha appiccicato l’adesivo VOTA FLEGO, PER TOSI SINDACO.
Ed è subito principe della riffa elettorale, secondo solo a Prezzemolo.
Vai così Enzo, alla grande, solamente tu ci emozioni con la tua politica scoppiettante. Ma la scelta degli spaghetti (terroni), piuttosto che altra pasta, risponde a un preciso disegno leghista? Già lo sentiamo Enzo, dall’inconfondibile verve padana: Noi leghisti non siamo tortellini! Le orecchiette? Roba da culatòni! Le farfalline? Roba da pedofili. Le penne? A scrivere faccio un sacco di becanòti. Maccheroni, troppo napoletani… le trofie? Sa ele? Pappardelle? Troppe doppie, me confondo. I fussilli i è massa pericolosi, scìopano. I cannelloni roba da drogati, le linguine da bocchinari, le trenette da NO TAV e le conchiglie me sta sui cojoni. Mejo i spaghetti, e poi erano in offerta speciale. Un bel 3×2… Sette!
Ed ecco bello confezionato il pacco per l’elettore padano. La lega ce l’ha ancora duro. Di questi tempi, almeno il grano.