La città della sicurezza: che cos’è la sicurezza?

di QuelBrutaleFinalmente

Domenica, tardo pomeriggio d’autunno, via Città di Nimes.
Nel piazzale sterrato adibito a parcheggio lungo la circonvallazione un energumeno
trascina per terra una ventenne. La tira per i capelli. Lei strisciando sul
selciato  cerca di divincolarsi e urla
come una iena. E’ buio, ma dalla strada si vede benissimo. Le macchine che
tornano dalla partita o dalla passeggiatina in centro sfrecciano, illuminano
coi fari e se ne vanno. Per tutti non sta succedendo nulla. Anche la mia auto
fa luce sulla scena. Non me la sento di proseguire. Fermo l’auto e accendo le
quattro frecce per non farmi centrare dal solito imbecille che ha bevuto troppi
amari fuori e dentro il bentegodi.

Solo qualche metro e una rete mi separa dall’insolita
coppia. Indicando la tizia  e
rivolgendosi al mastino gli dico “Non mi sembra che lei sia d’accordo”. Lui
sbiascica una singola sillaba incomprensibile, con naturalezza estrema estrae dalla
tasca posteriore dei jeans un coltello a scatto che mi sembra abnorme e lo
apre. Vengo colto da tremori, rimonto in macchina in fretta, premo sull’acceleratore
e in pochi secondi sono in quarta, giro attorno alla cappella votiva e sono già
davanti alla stazione. Vedo una gazzella dei carabinieri ferma. Inchiodo,
scendo e in preda all’agitazione spiego al militare di fianco all’alfetta cosa
è successo. Lui mi guarda gelido con occhi blu oltremare. Io entro nei dettagli
sempre più convulsamente: lui è sempre più immobile. Dopo aver parlato per
quattro minuti senza pause, terrorizzato e senza aver mai sentito la sua voce e
dopo che, nel corso del racconto, l’ho ripetutamente invitato a correre, a
intervenire, mi rendo conto che non ho più particolari da aggiungere. Respiro
ansimando. Ci guardiamo negli occhi per un tempo che mi sembra interminabile e
finalmente apre la bocca e dice: “Documenti”.

7 pensieri su “La città della sicurezza: che cos’è la sicurezza?

  1. bravissimo Fabio, tanto bravi a parargli il culo a sti servi di merda.
    Mica è un reato spaccarsi la schiena o fare l’impiegato no? e nessuno obbliga a arruolarsi…
    la vita te la decidi tu, la strada + facile è quella dove ti fai meno il culo

  2. Ma che discorsi fai?Nessuno viene obbligato a fare il poliziotto!!Perciò, chi decide di entrare nell’arma si dovrebbe comportare in modo responsabile e consono al ruolo che ricopre. Altrimenti è meglio che faccia un altro lavoro, così almeno lo stato risparmia i soldi del suo stipendio.

  3. Mi rendo conto della vostra indignazione, d’altronde non deve essere proprio stato un bello spettacolo. Però non capisco: vi lamentate della poca sicurezza, non volete che si faccia niente per rendere le nostre strade più sicure, e continuate ad alimentare un meccanismo perverso. Se il carabiniere, che un po’ stronzo doveva essere, mica dico di no, si è comportato come si è comportato, avrà avuto le sue ragioni. Spesso i pregiudizi ci impediscono di vedere le cose come veramente stanno. Per questo porto gli occhiali, non per mancanza di tatto, come qualcuno di cui non faccio neanche il nome perché è troppo una perdita di tempo va in giro dicendo.
    Insomma: le ronde non vanno bene, gli immigrati devono essere accolti, negro è bello, dio è negro, ma le strade devono essere pulite, non si deve vedere brutta gente, che se no mi metto a fare l’eroe, mi sento il giustiziere della notte, poi però vedo una lama e mi caco sotto e corro dal carabiniere, chissà che cazzo gli avrai detto, sarai stato agitato e lui non ha capito un cazzo, e ti ha chiesto i documenti per darsi un tono. E tutto questo gratis, ovviamente. IL carabiniere, che ribadisco sarà coglione e stronzo quanto vuoi, è un poveretto che sta fuori la notte a corre dei rischi per 1200€, e se devo scegliere, mille volte meglio lui che degli intellettualetti froci come voi.
    FORZA HELLAS
    Franchina TTTVTTB
    Vi prego mandatelo

    Raul Ciusca

  4. mi hai fatto tornare in mente un episodio che mi è accaduto una sera d’agosto (2007) a Treviglio, paesone di 30000 abitanti della Bassa bergamsca.

    Ero uscita con il mio ragazzo. Strade semideserte alle 10 di sera, come al solito. Camminiamo lungo un viale che porta in centro, non lontano dal commissariato di polizia.
    Da una via laterale arriva una donna che cammina di gran fretta lungo il marciapiede, seguita da una macchina che la tampina da vicino. Il tizio a bordo della macchina urla, la insulta pesantemente, cerca di trascinarla a bordo, le grida “Sali con me o ti ammazzo!”. Lei affretta il passo, inizia a correre, lui scende (è una bestia d’uomo) e la prende a schiaffi più volte con tutta la sua forza.
    Chiamiamo il 113 mentre ci avviciniamo ai due. Nel frattempo, lui da uomo coraggioso, riparte sgommando, probabilmente perchè la donna si è messa ad urlare o perchè ci ha visto arrivare di corsa.
    Il centralino risponde.
    “Buonasera 113”
    “Si, buonasera, mi trovo in via XX settembre, una donna è stata aggredita…”
    “Ma lei chi è?”
    “Sono una che passava per strada!”
    “Ma lei conosce qualcuna delle persone coinvolte?”
    “No, passavo solo di lì…”
    “Ma lei è stata coinvolta?”
    “No, passavo di lì!”
    “…”
    “Pronto?”
    “Dove ha detto che si trova?”
    “In via XX settembre!”
    “Ma la donna conosceva l’aggresore?”
    “Non lo so, forse si”
    “L’aggressore è ancora presente?”
    “No, ma potrebbe tornare, si è allontanato in macchina….”
    “Faccia così, le dica di andare al pronto soccorso e di passare domani a sporgere denuncia”.

    Riattacca.

    Ci avviciniamo alla donna, che è in lacrime e in stato confusionale; ci chiede per favore un cellulare per chiamare la polizia. Risponde lo stesso operatore. Si ripete lo stesso dialogo. Risultato, la polizia non arriva.
    Un agente avrebbe dovuto fare non più di 500 metri per arrivare sul posto.

    Probabilmente il tizio non sarà stato denunciato. Probabilmente la donna non sarà andata al pronto soccorso ( non aveva la macchina, la nostra era lontana e lei si è rifiutata di seguirci, i mezzi pubblici la sera non esistono…) e quindi non esiste nessun referto che certifichi l’accaduto.

    Che cazzo avevano di meglio da fare le forze dell’ordine quella sera?
    Vigilare affinchè i ragazzi nei parchetti non si facessero le canne o non scrivessero sui muri?

    Questi sono i miei due centesimi sulla sicurezza.

    Laura.

  5. è allucinante! quindi nessuno ha fermato quello stronzo??? Non dico cosa auguro al carabiniere…

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