È così che funziona, è una questione di accettazione. Se don Mazzi si scopasse vostra zia neppure ve ne accorgereste, ma continuereste imperterriti a lanciare messaggi di pace: «Cristo, anche i pastori fanno il loro lavoro»… eccome! Ed è proprio così che si apre, senza tanti fronzoli, il FestivalHellasMotoraduno in Arena per i 110 anni dell’Hellas, una celebrazione binaria alla quale avrete sicuramente partecipato entusiasti pure voi.
La sera del 20 maggio 13 mila spettatori hanno potuto assistere dal vivo ad uno spettacolo che ha unito sport e storia, musica e demenza. Sul tracciato del binario, la serata è stata presentata da Francesca Cheyenne e Mauro Micheloni, prodigatisi in alcuni memorabili love bugs (Lui: lo sai che ti ho sempre amata? Lei: preferisco il metadone) che hanno mandato in visibilio il pubblico e fatto generare spontaneamente una domanda ingenua: perché?
La kermesse, per non farsi mancare nulla, ha visto sfilare sul palco oltre 111 giocatori che hanno fatto la storia dell’Hellas, dagli anni Dieci per arrivare alla stagione dello scudetto, fino all’attuale formazione e anche a qualche squadra futura. Ma soprattutto 11 ore di filmati integrali di partite e trasferte storiche sui pullman dei tifosi.
E naturalmente momenti di spettacolo puro.
Umberto Smaila e Gerry Calà in collegamento da piazza dei Signori, in una riuscitissima gag, intenti a provarci con due studentesse russe cantando “Oci Ciornie”; Massimo Bubola, nella miglior imitazione di se stesso che imita De Andrè; Beppe Bifido feat. 1903 che presentano il concept “The yellow-blue side of the moon” e il piatto forte della serata, i Sumbu Brothers in una avantgarde performance di “Tirolese” con una special guest d’eccezione, Cecilia Gasdia, la quale vibrando le mirabili note di “Tedesco oppure austriaco? Io non l’ho mai capito, Ma da un pugno nei denti tu sei stato investito”, insozza il pubblico con le sue terga rotte dall’emozione.
E naturalmente tutto ciò strizzando l’occhio (con un forcipe oseremmo dire) al volontariato. In un crescendo rossiniano sale sul palco il beneamato primo tifoso dell’Hellas, che dona all’Amia (Associazione Midolli Interspinali Autoctoni per la preservazione del midollo da pearà), un mega-assegno da 40 euro raccolti tra il pubblico commuovendo l’intera platea con un discorso epocale: «01100110 01101111 01110100 01110100 01100101 01110100 01100101 01110110 01101001 00100001 00100001 00100001» (vi abbiamo fottuti ancora).