L’ombroso si propaga(nda)

(video presentato durante la rassegna Brutti Caratteri, editoria e culture indipendenti, 7 luglio 2012)

Eravamo giovani virgulti quando decidemmo in una notte tempestosa di cambiare le sorti dell’informazione veronese, e non solo.
Ci trovammo in un manipolo.
Ci piacemmo.
Copulammo.
Erano tempi feroci.
Di più, di merda.
Feriti e laceri, provenivamo da numerose battaglie.
La nausea attanagliava le nostre gole, i corpi si dimenavano frollati sotto il peso dell’esistente.
Ma lo sguardo era ancora vivido e avido di vendette.
Altre e altri si congiunsero al sodalizio segreto, secreto da menti fertili ma obnubilate dalla tristezza degli eventi.
Servivano nuovi e potenti strumenti, per misurare l’angoscia e prevenire l’ecatombe.
L’eco dei crani vuoti non lasciava presagire nulla di buono.
Ci prefissammo come scopo scuotere dal torpore e dalle mollezze, inturgidire come satiri erotomani le fiacchezze dell’oggi: duri, sugosi e ritti verso il domani.
Bisognava colorare muri avvezzi alle peggio forme di sub-umanità, tanto da non sembrare più Verona una città a misura di simpatia: svastiche e bave alla bocca riempivano coi loro segni il Vuoto Niente.
E giorno dopo giorno un tristo suono gutturale sostituiva la gaiezza di parole felici: Cro-magnon Vs Uomo: 1-0.
La mozione strategica 1/A L ci portò a dar vita alla Creatura: distribuzione militante e clandestina, col favore delle tenebre.
Tutto fatto in casa. Tutto frutto della nostra poesia. Energia, tempo, soldi, tutto nostro – che non dobbiamo a nessuno l’inchino.
Da allora passin passetto L’ombroso si muove gattonando, mellifluo e mefitico.
Chissà quante altre marachelle per questo bambino indisponente, che proietta la sua sinistra ombra sul nostro limitato orizzonte.
Se volete armare il bambino di pannolini farciti, abbracciate anche voi il lato ombroso della forza e sostenete la nostra/vostra causa rivoluzionaria preferita.
Adesso, nell’ombra.