È giunta ora di rispondere una volta per tutte alle accuse che da tempo cercano di screditare il sacro magistero della Chiesa e di rivelare i veri responsabili degli scandali sessuali che tanto rattristano il Santo Padre.
È stato infatti acclarato e scientificamente provato che esistono devianze infantili che inducono i minorenni ad infatuarsi dapprima della figura del prete per poi concretizzarsi nella vera e propria circonvenzione, a scopi sessuali, di innocenti prevosti e curati o addirittura vescovi. Si tratta appunto del caso del bambino “pretofilo”, un piccolo pervertito il cui unico scopo è quello di attirare su di sè l’attenzione, per poi farsi sodomizzare da una ingenua tonaca. I bambini pretofili tendono araggrupparsi in gruppi dove solitamente operano religiosi e agire congiuntamente per il raggiungimento del loro turpe fine. Sono noti gli esempi dei bambini pretofili cosiddetti “canterini”: voci bianche che con la scusa di cantare laudi al Signore si introducono nei cori, possibilmente diretti da Pastori Tedeschi, alti prelati di Ratisbona, e con la scusa di imparare il Do di petto finiscono con farsi praticare il Fa basso, di culo. Nella nostra amata Verona si sono verificati addirittura casa di bambini
pretofili che pur di farsi inchiappettare dai loro educatori religiosi si sono finti sordi e pure muti. Solo per carità crisitana abbiamo omesso di denuciare questi delinquenti all’autorità giudiziaria e non abbiamo preteso risarcimento danni dalle loro famiglie.
Anche quando il bimbo pretofilo agisce da solo può riuscire a raggirare l’ignaro ministro di dio e con la scusa di collezionare santini di padre Pio o immaginette di Maria, riesce a isolarlo in canonica, sbottonare i mille bottoni dell’abito talare e sussumere il membro vergine dell’uomo di chiesa come un ghiacciolo Calippo Ippo.
Questi bambini pretofili sono sicuramente il prodotto del relativismo di questa società moderna, dello strisciante cattocomunismo, della crisi dei valori tradizionali. Il loro scopo è chiaro. In primis soddisfare la loro irrefrenabile attrazione verso i preti, il loro insaziabile desiderio di essere posseduti de retro genuflessi in un confessionale, proni in una sacrestia, magari dopo aver fatto due-tre giri di turibolo e una sniffata di incenso.
Poi, come mantidi religiose che si nutrono del partner dopo l’amplesso, queste piccole carogne si mettono a strillare in maniera insopportabile, attirando così l’attenzione dei creduloni e dei benpensanti organi di informazione, sempre pronti a crocifiggere il clero e la pia figura dei servitori della fede.
Diciamo basta ai bambini pretofili
di don Brum Brum Fagiani
abòmini di natura.