7 pensieri su “Coprifuochen!

  1. La Vakkary un nome una garanzia.

    Se anche quella volta Stefanin fosse riuscito nel suo intento……

  2. L’ombroso o L’Arena?

    LA STORIA DI ANNA.
    Una mamma coraggiosa racconta il cambiamento della
    figlia appena diciottenne e la sua battaglia per «salvarla»

    «Un writer ha rovinato
    la vita di mia figlia»
    Alessandra Vaccari

    «Bella, giovane, curata brava a scuola fino all’incontro con l’uomo
    che le ha preso l’anima»

    * Mercoledì 03 Giugno 2009
    * CRONACA,
    * pagina 13

    «Quel ragazzo di 22 anni s’è rubato il motorino di mia figlia. Ma non
    è soltanto per questo che l’ho denunciato. S’è rubato pure la sua
    vita. E non sono disposta ad accettarlo. Per questo combatto, perchè
    qualcuno lo deve fermare».
    Anna, il nome è di fantasia, è la mamma di una diciottenne finita
    nelle “mani” di uno dei writer indagati dai carabinieri di Grezzana
    che hanno concluso nei giorni scorsi una vasta operazione contro gli
    imbrattatori di beni architettonici. La settimana scorsa erano state
    eseguite le ultime 15 perquisizioni, verbalizzati gli ultimi indagati.
    Era venuto alla luce un mondo sconosciuto fatto di poca arte e tanta
    alienazione.
    La ragazzina frequenta una scuola cattolica, è una di quelle che si
    dicono di “buona famiglia”. All’improvviso, grazie o per colpa di
    qualche amico più grande di lei, incontra questo writer in uno dei
    punti di ritrovo dei ragazzi, zona volto San Luca. E tutto cambia.
    LA STORIA. Lei bellina e ben curata inizia a non volersi più lavare, a
    indossare scarpe di fattura rozza, a portare pantaloni improbabili. È
    nell’età in cui alle ragazzine piace piacere e lei invece inizia ad
    essere sempre più trascurata. Così la madre inizia a sondare, inizia a
    chiedere. E lei con l’ingenuità e lo smarrimento di chi sta vivendo
    una cosa troppo grande lo ammette.
    LA CONFESSIONE. «Mamma mi sono innamorata di…faccio cose che non
    avevo mai fatto. Pur di essere come lui mi vesto come gli altri suoi
    amici, vado a rovistare nelle immondizie, i nostri incontri li viviamo
    in zone degradate e nascoste, ho iniziato anche a taggare, tutto è
    iniziato per gioco, lui mi diceva che gli piace “scrivere” mi ha
    mostrato la sua tag proude, la sua invenzione e mi ha detto che se
    volevo essere come lui anch’io avrei dovuto averne una e ho scelto
    “sky”, cielo, a allora abbiamo iniziato a segnare la città. Era
    fantastico, io e lui padroni della città. Poi lo vedevo fumare, certo
    non sigarette normali e così “se volevo essere come lui” ho iniziato
    anch’io, per gioco, subito era bellissimo, grandi sogni senza limiti o
    leggi, nessuno poteva fermarci, ma poi quell’indagine dei carabinieri,
    gli articoli sui giornali e ho aperto gli occhi, ho visto quello
    spettacolo fatto di sfacelo di dissesto fisico e psichico, le persone
    intorno a me che per un po’ di droga si danno via. Poi la cruda
    realtà, un giorno mi ha chiesto se gli prestavo il motorino. Gliel’ho
    dato un mese fa e ogni tanto gliel’ho chiesto indietro, ma lui chissà
    dov’è finito. Dentro c’erano anche le chiavi di casa, mamma, non so
    che pensare, scusami».
    LA PAURA. Così Anna cambia le serrature e inizia ad aver paura. Paura
    soprattutto di vedere quella donna in bocciolo sfiorire prima ancora
    di sbocciare.
    «Mia figlia adesso è triste, non è più lei e non perchè quello le ha
    portato via il motorino, bensì perchè non lo sta vedendo da giorni.
    Lei si è invaghita, non so nemmeno io di che cosa. Ma quello che tutte
    le madri debbono sapere è che questi, che si nascondono dietro l’idea
    d’essere writer non sono altro che emarginati della società che
    vogliono distruggere tutte le cose belle che vedono. E la vita di mia
    figlia è tra quelle “cose”. Io credo che per ridursi come lui ci siano
    probabilmente motivazioni serie, ma se la vita è stata ingenerosa con
    lui non posso permettere che sfasci anche quella di una ragazzina che
    non si capisce più che cos’ha nella testa, ma di certo è stata
    traviata o chissà. Eravamo una famiglia normale, lei era una ragazzina
    come tante senza problemi, brava a scuola. A vederla adesso, anche
    esteriormente è irriconoscibile. Il mondo di questi writer è scandito
    dalla droga e dall’alcol. E spero che almeno questo mia figlia lo
    abbia evitato o possa smettere, che non sia ancora a quel grado di
    dipendenza. È drammatico per un genitore vedere come la propria vita
    possa cambiare a causa di un essere così sfrontato, così pronto a
    violare qualsiasi legge, così irrispettoso delle cose altrui. E fa
    male. Ai genitori fa malissimo, perchè tutto quello che si è costruito
    in vent’anni, le attenzioni, il tempo dato, i sacrifici all’improvviso
    diventano niente davanti a una persona spregevole che ti prende una
    figlia per il gusto di rovinare qualcosa di pulito, di bello, con la
    convinzione che sei lui è da pattumiera, tutto il resto le deve essere
    e lei è in balia di quest’uomo che di non è certo innamorato di lei».

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