Peli sulla lingua

In esclusiva per L’ombroso, un sacerdote dell’Istituto Antonio Provolone, Don Bruno Basa Ani, esce allo scoperto sulle presunte violenze subìte da una sessantina di ragazzi sordi ospitati nell’istituto dagli anni ’50 fino al 1984. Ecco l’intervista che ci ha rilasciato.

Il vescovo sostiene che è tutta una montatura. Lei però è qui anche per ammettere delle colpe. Qual è il suo punto di vista sulla vicenda?
Beh, montature ce ne sono state parecchie, un po’ ovunque, sia all’interno dell’istituto, che nella chiesa vicina alla struttura.
Sempre il vescovo è stupito del fatto che questi sordomuti, oramai sessantenni e settantenni, non abbiano parlato prima.
Chiunque sarebbe sorpreso di sentir parlare un sordomuto, anche se anziano.
Ma ci dica, in tutta sincerità… Queste molestie ci sono state o no?
Ma quali molestie, semmai qualche carezza, qualche piccola stimolazione. E poi sapevamo che non avrebbero sofferto. Erano sordi, non sentivano il dolore. Insomma, chi ha orecchie per intendere intenda, gli altri tutti in confessionale.
Quindi all’interno della curia veronese c’è un serio problema di pedofilia…
Il vero problema è questo relativismo che allontana i bambini dalle sacrestie. Ci sono alcuni parroci che oramai si sono rassegnati ad accontentarsi delle tette molle della perpetua.
Che cosa si sente di dire alle famiglie che in buona fede vi avevano affidato i loro figli affinché voi li assisteste?
Che se avevano affidato i figli alla nostra istituzione, avrebbero dovuto capire che dal Provolone alla pecorina il passo è breve.
Alla sua età (sulla soglia degli ottanta anni n.d.r.), che somme si sente di tirare sulla questione della pedofilia ecclesiastica?
Beh, tirare… Che dire, par tirar el tira, l’è urtar che el se storse.

3 pensieri su “Peli sulla lingua

  1. tutta la mia più sfrenata compassione e ammirazione al fratello don Bruno Basa Ani, che mi fece imparare il diritto…e il rovesco

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