Tosi è Acciaio!

Mai e poi mai ci saremmo immaginati di scrivere un articolo in appoggio a Giampaolo Beschin, indagato per corruzione.
E infatti non lo faremo nemmeno questa volta.
Giampaolo Beschin è e rimane un personaggio triste. Un personaggio che, per capirci, durante il minuto di silenzio dedicato a Nicola Tommasoli celebrato sugli scalini del municipio, si gira verso i suoi amici consiglieri comunali e dice, a voce non di certo sommessa, “Mi me taco ‘na cica”. E ride, poi, della sua stessa battuta.
Uno che la domenica canta i cori razzisti nella curva dell’Hellas Verona, che dichiara il suo odio per i comunisti, ma che non esita a vendere una licenza per bar agli estremisti eversivi dell’ex Circolo Malacarne.
Giampaolo Beschin è il proprietario del bar Campus di via XX settembre. Fino a un paio di anni fa era anche il proprietario del Campus 2, aperto praticamente di fronte alla biblioteca Frinzi, vicino all’Università. Il locale durò poco a causa di un incendio. Dopo la disgrazia, si è scoperto che il pub non aveva uscite di sicurezza e le misure antincendio erano tutt’altro che a norma di legge. È intuitivo pensare che Beschin avesse saputo giocarsi bene le sue carte (intese anche come “carte da mile”) per riuscire ad aprire un locale senza che tutto fosse in regola. Del resto anche il pub di via XX settembre ha quasi ogni sera fuori dalle sue porte una ressa animale composta da erasmus ubriache, loschi figuri a caccia di erasmus ubriache, studenti ubriachi, loschi figuri a caccia di studenti ubriachi, nani e ballerine. Eppure i vigili urbani non sono mai venuti a fare controlli o a dare multe. Insomma il buon Giampaolo era molto agile tra i divieti e le restrizioni che l’amministrazione Tosi ha imposto ai locali pubblici.
Beschin era uno dei più entusiasti tra i firmatari della lista Tosi. Volantini simpatici, dove invitava i “butei” a votare per lui, garantendo “festa tutte le sere”.
Eppure nella scorsa primavera l’armonia si spezza. Tosi lo nomina successore di Andrea Miglioranzi nel consiglio direttivo dell’Istituto veronese per la storia della Resistenza. Incarico che lui reputa “umiliante e imbarazzante”, retaggio probabilmente della sua militanza nel Fronte della Gioventù. Litiga con il sindaco, esce dalla lista Tosi e diventa capogruppo dell’UDC in consiglio comunale.
Ah, povero bamboccione ingenuo di Giampaolo Beschin. Mi ricorda un po’ il ciccione dei Goonies, che fa sempre la scelta sbagliata nel momento sbagliato.
Infatti nel frattempo a livello nazionale l’UDC diventa opposizione. Inoltre, durante l’estate comincia a salire la febbre per le regionali 2010 in Veneto. La Lega vuole Tosi come candidato, Galan vuole il terzo mandato e non molla l’osso, Valdegamberi cerca di ritagliarsi un posto come candidato UDC, e, dal suo assessorato in Regione Veneto, comincia a fare guerra al Comune di Verona, giusto per scaldarsi un attimo prima di salire sul ring.
Giampaolo, Giampaolo… Da un momento all’altro, si è ritrovato dall’altra parte della barricata, con l’ex amico Flavio Tosi a dargli contro.
È proprio in questo momento che a Flavio deve essergli venuta in mente qualche confidenza, qualche frase detta da Beschin per fare, come al solito, un po’ lo sbruffone. Una roba tipo “Eh, mi g’ho i me giri giusti coi vigili…”. Magari non è nemmeno vero, magari è solo una bugia che Giampaolo ha detto così, ingenuamente, per sentirsi all’altezza, per essere anche lui come gli altri.
Ma l’ingenuità, col furbo Flavio, non paga. Ed eccolo andare dal procuratore a spifferare tutto, a dire che Beschin e il vice comandante dei vigili sono implicati in un racket di corruzioni sui controlli effettuati nei locali pubblici, che potevano costare ai gestori dai 5 ai 10 mila euro.
Flavio Tosi come Stalin, che purga ed epura chi non gli porta il dovuto rispetto utilizzando la legge, che per fortuna lui ancora non può fare.
Del resto, da quando CasaPound si è fregata Capitan Harlock, non ci offendiamo più quando da destra ci rubano i nostri beniamini.

14 pensieri su “Tosi è Acciaio!

  1. Ma per piacere, per piacere.
    Perché, nel 1914 esisteva il fascismo, pirla?
    Il riferimento era OVVIAMENTE agli arditi del popolo, scherziamo. Quando si parla di vero arditismo, quello che non si nascondeva dietro la complicità vigliacca di esercito e carabinieri, di latifondisti e industriali, la memoria va agli arditi del popolo che si opposero con le loro uniche forze, contro reazionari e riformisti, all’avanzata del fascismo.
    Vediamo professore, a proposito di chi ruba cosa, sai dirmi l’origine ad esempio di nomi come “Ordine nuovo”, “Fronte della gioventù” addiritttura “Alleanza Nazionale” (organizzazione antifascista liberal-democratica che, durante il fascismo, realizzò voli di propaganda su Roma con lancio di volantini contro il regime).
    Oppure dell’utilizzo di simboli come martello, fiaccola, bandiere nere… Vi rimane solo il coraggio del branco, la viltà dell’individuo.

  2. Ah già, perchè adesso gli arditi del popolo nacquero prima dei veri Arditi di guerra.
    Peccato che i primi risalgano al ’21 proprio come conseguenza dell’arditismo originale datato ’14…
    Compagni non c’è niente che vi appartenga che non possiamo prenderci, apparte i magistrati si intende!

  3. mi me godo!
    secondo me tra qualche mese spunta la notiziola che era il sindaco o il suo entourage a raccomandare ai commercianti il vice-comandante dei vigili…
    Noi del Nord barese le conosciamo vecchie queste storie…
    …e gurdo il mondo da un oblò…

  4. L’universo è la mia casa… la voce sommessa di questo mare infinito mi invoca e mi invita a vivere senza catene… la mia bandiera è un simbolo di libertà.

    la bandiera con il teschio e le tibie incrociate, il jolly roger, è la bandiera dei pirati, se poi quei quattro sfigati delle brigate nere l’hanno copiata come il solito, non so cosa dirti. dai tornatene a casa pound.

  5. Sei saccente per nulla, ovviamente.
    Bandiera nera col teschio, brigate nere, certo.
    Appropriarsi di simboli e iconografie è una costante del fascismo. Come i fasci di combattimento, come l’arditismo, come fronte della gioventù, come ordine nuovo…
    La bandiera nera nasce molto prima del fascismo, raffinato storico.
    Bandiera col teschio? Prima dei picchiatori col fez amanti dell’autorità e dei ducetti ce l’avevano gli anarchici ucraini dellla maknovcina, ad esempio.
    Studia e leggi patacca, tra una cinghiamattanza e l’altra.

  6. bla bla bla bla bla bla

    la bandiera nera col teschio e’ delle brigate nere e phantom aveva uno svastika sull’ala pero’ di pure quello che vuoi

    bla bla bla bla

  7. A tutti i brufolosi fascistelli che si appropriano di tutto non sapendo niente, “Capitan Harlock” nella prima versione era un inno all’anarchia. La commissione Rai intimò all’autore Vince Tempera (ma attribuita al fantomatico gruppo La Banda dei Bucanieri) di cancellare la strofa “Il suo teschio è una bandiera che vuol dire Libertà”.
    Vince Tempera si riferisce alla bandiera nera (e la bandiera nera E’ un simbolo anarchico).
    Under Jolly Roger, sfigati di casapound!

  8. ARCADIA II

    Messerschmitt Bf 109 G-6: aereo da caccia usato da Phantom F. Harlock II. Oltre alle insegne della Luftwaffwe riporta sulla fiancata lo stemma degli Harlock. Pesantemente armato con un cannone da 20mm e 2 mitragliatrici da 9mm, aveva il difetto di una scarsa autonomia (623 km, ridotti a 200 in caso di combattimento) contro gli oltre 900 km dello Zero giapponese. Fu prodotto in 30.400 esemplari.

    http://www.phoenixmanga.com/…s/halrock/arca2.jpg

  9. già… senza contare che si dice che fu proprio il Beschin ad appicciare il fuoco al Campus dando la colpa ad un anonimo gruppuscolo di albanesi, ovviamente mai trovati. C’era di mezzo l’assicurazione? Scazzi con i soci, visto che poi si terrà solo il 5% delle quote del locale?

    chissà… paura, eh?! si continui a ravanare nel torbido nel nome dell’amore per gesù

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