Benvenuto Gianfry!

Eccolo, signore e signori, eccolo!

E’ passato e in un lampo se ne è andato!

La faccia presentabile dell’intolleranza, il delfino di Almirante riconvertito e fresco di naftalina.

Tutto in lui evoca moderazione e pacatezza. E infatti per anni ha cercato di accreditarsi come rappresentante del ceto qualunquista, scrollandosi di dosso vecchie storie sul suo conto e sul suo partito.
 
Scurdammoce o’ passato. Uè Uè.

Sdoganatura completata, accesso alle stanze del potere, ai salotti buoni, alle trasmissioni che contano in mezzo a nani e ballerine… però, però… Il nano suo padrone lo scalza, rischia di essere superato addirittura alla sua sinistra dall’inventore del buonismo, diretto concorrente nell’elezione a reginetto della mediocrazia.

Che poi il vizietto gli è rimasto, eh.
Già nel 2001 aveva dato prova di non averlo perso, soprassedendo alle operazioni dei macellai in divisa a Genova direttamente dalla centrale operativa carabiniera. Recentemente, costruito ad hoc il clima di caccia al capro espiatorio di turno (prima era toccato ad albanesi, kosovari, africani vari), il Nostro era presente con gli stati generali del suo democratico partito allo sgombero poliziotto di baracche e rifugi di cartone (operazione di devastazione e saccheggio atta a disinnescare il rischio di altri omicidi). Tra rifiuti e miseria totale, non aveva perso l’aplomb che lo contraddistingue evitando accuratamente di sporcarsi di fango lercio il costoso mocassino.
Insomma, quando è il caso ci dà dentro di brutto con la vecchia filastrocca "ordine e pulizia". Benvenuto Mister Securezio, la Verona timorata e intimorita ti saluta.