Ius Primae Noctis

Porte chiuse, non ho più speranze,
per me c’è la notte più nera…

Code a Porta Nuova per pagare il viatico.
A Porta Vescovo fermato un pericoloso malvivente in tonaca sprovvisto di 730; delirava urlando: «Questa porta è mia».


dal nostro corrispondente Lemon Roidy

È ormai dato accertato che tutte le città in Veneto hanno di nuovo a cuore le loro mura. Molti sindaci si sono resi conto di avere la soluzione al problema sotto i loro occhi da tempo e si sono dati degli imbecilli per non essersene accorti prima. Se l’invasione è ritornata, useremo gli stessi metodi dei nostri progenitori, gli antichi veneti che si muravano in casa. Vivi.

Murati vivi sì, ma almeno le loro figlie non avevano paura a girare per la strada.


Il nuovo Podestà della città scaligera, dal suo ufficio nel Palazzo della Signoria, ha quindi diramato ordinanze che grazie a sgravi fiscali alle imprese hanno fatto ricostruire in tempo di record le parti mancanti delle mura cittadine. Le imprese edili hanno assicurato che i loro
dipendenti che non possono mantenersi sono stati appaltati al sud italia.



Le mura cittadine ripristinate, i portoni chiusi la notte, i vigili alle porte a chiedere il 730 e a riscuotere il “viatico”, Porta
Vescovo in gestione alla Curia, Porta San Giorgio a Bertani Editore, Porta Palio alla FIAT.



Queste le nuove forme di controllo leghistico, in odor di tradizione, di suolo, ma anche di sangue. In attesa del ripristino dello Ius Primae Noctis.

E se il sangue fa troppo Medioevo e non è adatto alla Verona di Tosi che è Tradizione ma anche Innovazione, allora oltre
allo Ius Primae Noctis – da svolgersi distesi per terra in una pozza di sangue e suolo – ci aspettiamo, come da indiscrezioni, l’analisi del DNA per parcheggiare in zona Blu e il Verona Park dato in gestione al RIS di Parma.

 

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