Grugnolo se ne va, ma L’ombroso rimane. Eccone un altro numero.
In questi anni di risibile governo della città vi abbiamo tenuto la mano come bimbi spauriti, vi abbiamo fatto ridere, vi abbiamo fatto piangere, dall’ombra vi abbiamo suggerito che un altro punto di vista era possibile, che si poteva trovare conforto nei cerchi nella pearà, nella lettura dei libri sacri e sciamanici, nell’intonare tutti insieme il grido di speranza “Hasta el ponte de la Victoria, forse!”. Vi abbiamo sostenuto nella cura dei piccini, nella scelta dei libri e della musica, vi abbiamo confortati nei tempi di crisi e vi abbiamo informati e guidati nelle difficoltà quotidiane, animati dalla volontà di educare, voi masse di quadrumani, alla rivoluzione simpatica. Stronzate. Come al solito ci siamo sbagliati. Dopo Grugnolo non verrà niente di meglio. Avremmo sperato per lui un’uscita di scena degna della sua faccia. Che so, un abbiocco in autostrada, un suicidio anti-equitalia, un duello di lama fuori casa, invece lui se ne va mesto, disfatto con l’alito di uno che si è appena risvegliato e gli tocca magari di andare in ufficio, mentre L’ombroso continuerà a uscire gratuitamente nei vostri locali preferiti senza essere in grado né di aiutarvi dalla prossima merda, né di consolarvi. Possiamo solo assicurarvi che nel pantano nero dell’ignoranza continueremo ad affondarci abbracciati tutti insieme e cercheremo di stare allegri come sbornie tristi, perché, come diceva il poeta comunista, è dall’humus puzzolente nell’ombra del sottobosco che nascono le grandi querce che ardono nei forni.
Perciò beccatevi anche queste esilaranti elezioni e il nostro paginone centrale a loro dedicate. Siamo certi che fino a quando saremo gratuiti come vespasiani voi continuerete a compiacervi dello spettacolo pantoclaste di saltimbanchi da trivio e quando sarete di maestrale a gettarci mezz’euro nel piattino.
In questo numero:
- I migliori dieci anni della nostra vita, de Il Miserabile Jean
- Pacate opinioni a confronto e incontri culturali al Vinitaly, di Alì Tosi
- Ignorantismo: deficit cognitivo di sottocultura o movimento di primitivo consapevole afflato artistico?, di Nomenklatura
- Ricorda che quest’anno si cambia il subumano. Va’ a votare, Verona lo merita, de La Redazione
- Satira pe-dante, di Sapore di Cane
- Capire le sacre scritture: Genesi 24-27, Isacco, de Il Miserabile Jean
Un numero di certo non privo di iconografia dissidente per alleviare dai crampi e per motivarvi anche con le figurine a rimanere, orgogliosi, nella più bieca ignoransa.