Praticanti raggirati

(indagine investigativa n. 0 presso il Tribunale Civile e Penale di Verona)

di Mikage

Giovani dal radioso futuro intrecciato da reticolato famil-conoscenziale, benpensanti dalla freddezza sopraffina in giacchetta grigia e aria saccente comprovata da mesi di ardua pratica legale densamente retribuita da euro zero mensili compresi di contributi ai fini pensionistici, si aggirano con valigette in pelle umana regalo di laurea della cugina di quinto grado, sguardo ritto, testa alta, petto in fuori, pancia in dentro.

 
Solo l’occhio può emettere lievi ed impercettibili movimenti laterali alla ricerca di visi noti di elevato rango sociale con cui intrattenere sterili conversazioni sull’andamento generale dell’ufficio, rigorosamente brillante, immerso nelle pratiche “cara ti saluto, sono di fretta, se sapessi tutto quello che ho da fare in studio! Dai una di queste sere ci prendiamo un ape.”

Portaborse sguatteri di personaggi di dubbia moralità, tanto ingannati da ritenersi onorati di svolgere mansioni elevate a status di apprendista segretaria in periodo di prova, si aggirano frenetici tra le corsie del tribunale e il caffè al bar, luogo di possibile incontro per carriere sfavillanti.

Sballottati dall’ufficio del gip a quello del gup vicino al got, scaraventati dal terzo al primo piano terza porta a sinistra quattro gradini a destra la terzultima uscita bloccata, sommersi da bigliettini numerati di attesa modello panetteria, ammanettati per ore da code agli sportelli si aggirano con centinaia di euro in marche da bollo, arti decorati da numerosi post it colorati, fascicoli traboccanti da fotocopiare.

Dopo dodici mesi di estenuanti trattative con burberi dipendenti pubblici agli sportelli degli uffici si aggirano tra aule di trattative con burberi dipendenti pubblici meglio retribuiti per inutili udienze da rinviare, gentilmente donate quale premio fedeltà dal proprietario dello studio e quale segnale distintivo rispetto alla segretaria, la cui unica pecca e differenza è stata non essersi mai dedicata agli studi universitari, la quale peraltro percepisce compenso per le proprie prestazioni compresi di contributi ai fini pensionistici.

Rigorosi traballanti tacchetti tintinnanti, paladini alla difesa della giustizia di ricorrenti signore impellicciate contro multa in ztl, rivendicatori dei 10 cm di diritto di proprietà confinanti, difensore di recidivi spacciatori marocchini, graffianti protettori del libero nazi-pensiero, si aggirano fieri, sempre orgogliosi di essere sfruttati da poteri altolocati, statici continuatori di borghesie e favoritismi.

Grandi butei, aggiratevi e fatevi raggirare!

2 pensieri su “Praticanti raggirati

  1. Non credo tutti i praticanti siano felici delle proprie condizioni…in ogni caso non esiste alternativa per l’accesso alla professione.

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