Sentendo le fondamenta del castello tremare e mostrare crepe che si aprono giorno dopo giorno sempre più spaventevoli, mentre per Giacino si mette storta, mentre Tosi con circuiti di mille valvole lui respira nell’aria cosmica, è un miracolo d’elettronica, ma un cuore umano ha, mentre degli spiriti deboli s’impossessa il panico e il sentimento della sciagura, Migliornazi decide di spaccare. È giunta per lui l’ora del destino! Quest’uomo, nato dal nulla, fattosi di suo proprio pugno col sudore dell’agile persona, che sfiorò la laurea per un pelo di figa ma con ogni onore fu fatto membro dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme Cavalieri di Malta, è pronto da par suo a fare un passo da gigante! A sfoderare il suo grande intuito di politico, a trarre il dado che potrà salvarlo, la mossa che sia testimonianza del suo attaccamento alla città e al suo senso del dovere, al suo essere uomo d’ordine, impeccabilmente ligio alle leggi e scrupoloso nei doveri. È finalmente pronto a rivendicare una sua autonomia socio-politica, a far valere il pensiero lungamente maturato negli studi disperatissimi spaccandosi il cranio sui testi del Grande Filologo, e finalmente smarcarsi dal crollo dei palazzi cercando nel suo Popolo il consenso.
E così alle ore 6.00, o poco dopo, di una irrespirabile mattina di febbraio, scatta l’Operazione Vicoli Puliti. Ecco il Nostro presentarsi in mimetica accompagnato da spazzini-ballerini ai basiti commercianti di via Fama e interrogarli se tutto è a posto, se tutto va bene. È lì insomma per portare una ventata d’aria fresca e un po’ di buon umore!
Ore 7.00, o poco dopo, sopralluogo al vicolo S.Giovanni in foro, il cui foro non si riferisce a quello del culo, eppure pare che qualche ubriaco o disperato, fraintendendo, ci fosse andato a cagare la notte precedente, e in effetti è quello un vicolo assai acconcio per tali bisogne, così che il fetore d’ammonio lo ammorba d’inverno e s’immagini d’estate. Dinnanzi a questo spettacolo il membro dei Corpi Sanitari Internazionali Forza di Sicurezza e di Pace (che nessuno sa chi siano) nonché presidente dell’Amia, ha detto chiaro e forte come la pensava.
Ore 8.00, o poco dopo, sopralluogo al tombino intasato. E considerazioni articolate, proposte, brainstorming con i commercianti. Ore 8.30 telefonata in diretta, cordiale ma severa, a Massimo Mariotti, collega signorotto delle Acque Veronesi che giustamente, non essendo membro dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme Cavalieri di Malta e neppure della Loggia del Leopardo ma solo organizzatore di tristi e vecchie rimpatriate tra camiciati neri, nostalgicissimi!, tiene il capo chino e bada bene ad assecondare l’inclito interlocutore.
Ore 9.00 il Cavaliere di Malta rientra ai suoi uffici, dove lascia intendere che silenzioso continuerà a prodigarsi per la comunità, ma lascia dietro di Lui per il sollazzo dei commercianti di via Fama gli spazzini che scopano, danzano e festeggiano: il clima in città è di grande passione civile, determinazione nella risoluzione dei problemi, progetti, certezze ma soprattutto tanto, tanto, tanto buon umore.