Patria de leterati e premi Nobe…

Patria de leterati e premi Nobe
De sichiatri, poeti, cavadenti
Generaloti, santi, penitenti,
Suconi pieni de siensiose gobe.

E zente che no riva gnanca a ziobe,
Barboni, emarginadi, sensa denti,
Torototela, El poareto, zenti
Che poca pansa i cuerse con du robe.

Ma patria sopratuto de ci, bel
E fulgido nel pien de giovinessa
D’inverno o in primavera de belessa

Questo o chel là el le picia, o col cortel
O col fogo el proa a far pulissia
"De sta gran fecia de l’Italia mia".

3 pensieri su “Patria de leterati e premi Nobe…

  1. Perché non riconoscerle altri primati, oltre al sindaco Tosi e ai Nobe? Questa Verona è, per eccellenza, la città “ingrata”, o “cancellata”, fate voi! Ma perché? Perché ogni loggiato è adesso inchiavardato,godetevi, a spese della Provincia, la loggia sulla piazza dei Signori, ultima nata della serie. Consoliamoci col buco mancato di Piazza Viviani, e facciamo una cena in piazza. Menù? “Quattro sassi in padella”, naturalmente.
    Se invece vogliamo ripiegare su un brindisi, possiamo scegliere come tema ” dietro ogni birra, uno sbirro”. E’ accaduto, verità vera.La scena:ai giardini delle Poste, sui sedili antibivacco. Un onesto bancario, brizzolato già, ma con l’aria appena frichettona, se ne sta a bere con i colleghi in pausa pranzo. Un carabiniere scortato dalla milizia gli vuole dare la multa, perché non si può bere né fumare al campo giochi. Come si salva, dopo lungo dibattere, il poveretto? Mostrandogli il cartello che fa divieto di giocare a pallone. Accidenti, solo dopo molto insistere il carambiniere si fa persuaso che i giardini delle Poste non sono un campo giochi.
    Anche questa è realmente accaduta. Una signora compunta pone all’amica la seguente domanda:«ma quell’ascesso lì, al Tosi, nol ghe se maura mai?». Risposta intelligente: «no, parché el ghe n’a uno anca da l’altra parte».

I commenti sono chiusi.